venerdì 30 ottobre 2009

Ci risiamo



IL CASO DI STEFANO CUCCHI:
MORTO PER UNA "CADUTA" IN CARCERE

La storia delle mele marce, sinceramente, non regge più, e non ha mai retto. Qua non si può far finta di non capire, non si può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia.

Le forze dell'ordine svolgono un lavoro difficile, spesso pericoloso, e sono sottopagate. Questo è un punto fermo. Nello svolgere le loro funzioni sono tendenzialmente corretti, inappuntabili. Con il cittadino normale, quello tutto casa e chiesa, quello che non sgarra, che non disturba la quiete pubblica, le forze dell'ordine si comportano in maniera encomibile, nella stragrande maggioranza.

Poi, però, se si trovano davanti a manifestanti, drogati, ladruncoli, scapestrati, perdigiorno, ragazzi esuberanti e quant'altro, cioè quando si imbattono in tutte quelle persone invise al regime reazionario di massa che debbono difendere allora si trasformano, tutti. C'è un modus operandi riscontrabile in ogni fermo o arresto di cittadini rientranti nelle categorie sopradette. Queste persone vengono picchiate regolarmente, è una prassi consolidata. Ho visto con i miei occhi i metodi usati, anche quelli con gli asciugamani bagnati in puro stile fascista.

Far finta che questo problema non esista è dannoso, non solo per il viver democratico, ma anche per il ruolo stesso che svolgono le forze dell'ordine. Non portare alla luce questi fatti, non considerarli la norma è sbagliato. Queste non sono eccezioni, questi uomini in divisa non sono delle mele marce. Fanno tutti capo ad un sistema che punisce moralmente e fisicamente chiunque sbagli.

Di seguito riporto una lettera inviata ai politici dopo un caso simile a questo. Una lettera che chiarisce alcuni punti da me toccati:

CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA
ITALIA

Cari Signori,

Le notizie della misteriosa morte del signor Aldo Bianzino, nel carcere di Perugia dove è entrato in buona salute e morto due giorni dopo, ci ha spinti a scriverVi questa lettera.

Come cittadini europei Vi ricordiamo le orribili immagini della violenza della polizia a Genova, in Italia, durante il G8 nel luglio del 2001. Durante l’attacco al centro stampa del Genova Social forum, molti giornalisti italiani e stranieri e manifestanti pacifici furono picchiati.

Coloro che hanno la responsabilità di questi atti non sono stati ancora stati portati in giudizio. Alcuni capi di Pubblica Sicurezza e di altri uffici che furono responsabili dell’ordine pubblico durante questi eventi sono stati addirittura promossi a incarichi più alti. L’Italia non ha ancora adottato una legislazione adeguata che bandisca la tortura. C’è una storia di impunità rispetto agli abusi dei diritti umani nella Repubblica Italiana. Esempi di tortura hanno scioccato la società italiana sin dagli anni Cinquanta.

Oltre a questo un ulteriore record negativo arriva dall’attuale messa in atto di una legislazione repressiva sulle droghe che è stata adottata dal precedente governo attraverso la legge Fini - Giovanardi. Prima delle elezioni la Vostra coalizione ha promesso di modificare questa legge, che ha portato ad una massiccia criminalizzazione dei consumatori di sostanze illegali.

Colpendo principalmente consumatori ed attivisti che appartengono al movimento contro la proibizione, l’attuazione di questa legge ha portato ad arresti e a violazioni dei diritti umani che noi consideriamo indegni di uno stato di diritto.

Noi Vi chiediamo urgentemente di porre fine a questa escalation, che rischia di danneggiare gravemente l’immagine democratica dell’Italia in Europa.

Noi pensiamo che sia anche Vostra responsabilità adottare una giusta ed efficace legislazione sulle droghe.

Un paese che criminalizza ed uccide la gente a causa del loro stile di vita, che tortura la gente perché coltiva una pianta, può difficilmente essere chiamato civile.

Come cittadini europei vi chiediamo di condurre una rapida e completa inchiesta sulle circostanze che hanno portato alla morte di Aldo Bianzino e di assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte.

Inoltre vi chiediamo in quanto democratici, di lasciare che la conoscenza e l’umanità prevalgano sull’ignoranza: per favor mettete fine alla persecuzione dei consumatori, adottate un approccio di salute pubblica nelle Vostre politiche sulle droghe e mettete fine alla guerra alle droghe, che è essenzialmente una guerra alle persone e alla natura.

Distinti saluti.

Il video con le dichiarazioni dei familiari di Stefano Cucchi

giovedì 29 ottobre 2009

Un letto senza il fiume. L'opposizione che non c'è


PD: BERSANI, NON ADERISCO A MANIFESTAZIONE 5 DICEMBRE

Roma, 28 ott. - (Adnkronos) - "Rispetto l'iniziativa" della manifestazione del 5 dicembre contro il governo denominata 'No Berlusconi day' e proposta ieri da Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero. "Ma i percorsi di convergenza vanno predisposti in due". Cosi' il neo segretario del Pd, Pierluigi Bersani, parlando con i giornalisti a margine dell'incontro che ha avuto questa mattina con il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta l'iniziativa della manifestazione del 5 dicembre. A chi gli chiede espressamente se aderira' Bersani afferma: "Non aderisco".

Ma questi a cosa aderiscono?

Un partito farsa che ha dimostrato, a più riprese, di non fare opposizione.

Prima nessuna manifestazione contro il lodo Alfano, poi le assenze durante le votazioni sullo scudo fiscale, ed infine l'ingombrante assenza alla manifestazione per le dimissioni di Berlusconi, una richiesta che viene dal web, a dmostrazione che sono anche fuori dal mondo. Queste tre questioni sono state l'unica risorsa possibile di questa opposizione, averle mancate significa molto.

Finora il Pd ha fatto cadere il governo Prodi (ora lo ha ammesso anche lui), ha estromesso le forze di sinistra dal Parlamento italiano con l'invocazione al voto utile, poi le ha estromesse anche da quello europeo accordandosi con Berlusconi su di uno sbarramento ad hoc, ha disertato tutte le manifestazioni importanti, ha disertato le votazioni sullo scudo fiscale eccetera. Per ora ha solo pensato a se stesso, alle sua sopravvivenza, alle primarie interne ed alle questioni inerenti solo ed esclusivamente il proprio partito.

Sinceramente, non se ne può più di chi ne tesse le lodi o lo difende, anche perché, come si evince dal suo breve percorso inoperoso, è indifendibile.

venerdì 23 ottobre 2009

la pistola in un libro: ed era pura luce


Una proposta di legge assegna lo status di combattente a chi aderì a Salò
Intervista a Giuliano Vassalli, presidente emerito della Corte Costituzionale

"Nessun riconoscimento ai repubblichini
Erano e restano nemici dello Stato"

RIP

domenica 18 ottobre 2009

Nassirya, fine missione: "In nome del petrolio, la verità scomoda"



"In nome del petrolio - la verità scomoda"
è il titolo di un'inchiesta realizzata nel 2005 da Rainews24 sulla missione italiana in Iraq. Nel reportage viene mostrato un dossier del governo, redatto sei mesi prima della guerra in Iraq, nel quale la Nassiriya risulta una località strategica per l'Italia, rispetto ai nostri interessi petroliferi. Foto, filmati e testimonianze sull'attività del contingente italiano dimostrano che, in realtà, il motivo principale della nostra presenza a Nassiriya è la protezione di oleodotti e raffinerie, in una zona ricchissima di giacimenti.


Multimedia

Rainews24 - "In nome del petrolio - la verità scomoda (NASSIRIYA)" - Parte 1
Rainews24 - "In nome del petrolio - la verità scomoda (NASSIRIYA)" - Parte 2
Rainews24 - "In nome del petrolio - la verità scomoda (NASSIRIYA)" - Parte 3

Grazie al gruppo "STOP THE CENSURE"

http://www.rainews24.it/ran24/inchie...elpetrolio.asp

Ora la missione è finita con un bel risultato: L'Eni si è aggiudicata Zubair, uno dei maggiori giacimenti di petrolio al mondo.

Nel frattempo, persone innocenti hanno perso la vita, è stata spesa una montagna di soldi per portare la "pace" in quei territori, alcuni soldati sono morti nella strage e i media hanno diffuso tante menzogne per nascondere le vere ragioni della missione in Iraq.

Come volevasi dimostrare...

Eni vince la partita Zubair, "uno dei maggiori giacimenti al mondo"

"Zubair è uno dei maggiori giacimenti di petrolio al mondo". Non nasconde la soddisfazione l'ad Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista al Financial Times: il cane a sei zampe si è aggiudicato la concessione per lo sviluppo del giacimento 'giant' Zubair, in Iraq.

Londra, 14-10-2009

"Zubair è uno dei maggiori giacimenti di petrolio al mondo". Non nasconde la soddisfazione l'ad Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista al Financial Times: il cane a sei zampe si è aggiudicato la concessione per lo sviluppo del giacimento 'giant' Zubair, in Iraq.

Il campo, spiega Scaroni, "è uno dei pochi in grado di produrre più di un milione di barili al giorno". Scaroni ha poi precisato che l'obiettivo di innalzare la produzione del campo da 200.000 barili al giorno a 1,125 milioni entro sette anni potrebbe richiedere investimenti per circa 10 miliardi di dollari.

No allo spezzatino

L'idea del fondo Knight Vinke, l'azionista Eni che preme per una separazione delle attività del gas da quelle del petrolio, "distruggerebbe valore" del gruppo petrolifero, sostiene Scaroni sul Financial Times.

"Essere cosi' grandi nel gas - afferma Scaroni - è molto positivo per la nostra attivita' petrolifera. Il semplice fatto che compriamo gas dall'Algeria, dalla Libia e dall'Egitto ci rende leader nell'upstream (petrolifero) in questi tre Paesi, che rappresentano cosi' il 40% del nostro upstream petrolifero". Nell'intervista, Scaroni nega anche qualsiasi interesse nel nucleare italiano, su cui invece spinge il fondo Knight Vinke: "Al momento - spiega - non fa parte dei nostri piani".

Greggio verso i 70 dollari

Nell'intervista, Scaroni si sofferma anche sul prezzo del petrolio, giudicando "realistico" un livello intorno ai 70 dollari e affermando che la crisi ha inciso sui prezzi meno del previsto: "Sono piuttosto sorpreso dai livelli dei prezzi del petrolio attuali, perche' pensavo che sarebbero stati molto più bassi".

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=132871

mercoledì 14 ottobre 2009

Frase del giorno



La sinistra in Europa viene sempre più spesso sconfitta. E anche quando vince prepara la prossima sconfitta concretizzando intanto un programma di destra. (José Saramago)

lunedì 12 ottobre 2009

Dati scomodi...



Oggi a Roma l'Eurispes, istituto privato di studi politici, economici e sociali, senza fini di lucro, ha presentato il “Rapporto Italia 2009” che da ventun’anni fotografa la società italiana. Con gli stipendi più bassi d’Europa per gli impiegati e da capogiro per troppi manager il rapporto rileva che più del 70% degli italiani non crede nel Governo in carica. Dunque un dato importantissimo che smentisce categoricamente i dati sul consenso a questo Governo che Berlusconi sbandiera ai quattro venti ogni giorno...

Continua

giovedì 8 ottobre 2009

Le due opposizioni


Ieri:

Lodo Alfano: Consulta lo boccia

Anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza)

(ANSA) - ROMA, 7 OTT - La Consulta - secondo quanto appreso dall'ANSA - ha bocciato il 'lodo Alfano' per violazione dell'art.138 della Costituzione. Vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal 'lodo' per sospendere i processi nei confronti delle quattro piu' alte cariche dello Stato). Il 'lodo' e' stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza).

Riflessioni:

Ricordo a tutti quelli del Pd - oggi esultanti - che quando c'era da raccogliere le firme contro il lodo Alfano, e serviva dare un segnale forte ed importante, insieme a Di Pietro c'erano il Prc ed il Pdci, non certo il Partito Democratico.

Inoltre, a tutti quelli del Pd che proveranno a rispondere dicendo che per loro la legge era incostituzionale ed erano sicuri che la Consulta l'avrebbe bocciata, bisogna dire che la gente non è stupida. Innanzitutto l'esito non era scontato, poteva essere anche diverso, e poi in quel momento serviva un segnale forte da parte di tutta l'opposizione, che viaggiasse compatta, che ribadisse il concetto di uguaglianza di tutti i cittadini italiani dinanzi alla legge. Invece già da allora abbiamo verificato due opposizioni che avanzavano a velocità diverse, da una parte l'Idv, il Prc ed il Pdci e dall'altra il Pd, che non ha mai fatto vera opposizione, senza scomodare le assenze riguardanti la votazione sullo scudo fiscale. Come se non bastasse, ieri Casini, la Bindi e Franceschini ribadivano di non trovarsi d'accordo con la richiesta di dimissioni del premier avanzata da Di Pietro, che anzi consideravano fuori luogo. Così anche oggi si sono notate distintamente le due opposizioni, quella reale di chi ha chiesto le dimissioni di un presidente del Consiglio inaccettabile (Idv, Prc e Pdci), e quella di chi invece continua a non mordere (Pd). Ora basta con questa farsa, è ora di finirla, e spero che l'abbiano capito tutti.

lunedì 5 ottobre 2009

Onu, l'immigrazione migliora le economie


Onu, l'immigrazione migliora le economie

Rapporto sullo sviluppo, migranti non tolgono lavoro a locali

Onu, l'immigrazione aiuta le economie

ROMA - Costituiscono una spinta allo sviluppo, costano poco o nulla, non portano via posti di lavoro alla popolazione locale. Sono i migranti secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che nel suo rapporto 2009, dal titolo "Vincere le barriere" si sofferma sul tema della mobilità internazionale. Gettando nuova luce su alcuni luoghi comuni errati. Il rapporto sullo sviluppo umano redatto dall'Undp parte da un presupposto: un miliardo di persone - una su sette - migra, ma di queste, meno del 30% si sposta in Paesi stranieri. I migranti interni, invece, sono 740 milioni. Solo il 3% della popolazione africana, ad esempio, non vive nel proprio paese di origine. Inoltre, tra coloro che emigrano all'estero, soltanto poco più di un terzo si muove da un paese in via di sviluppo a paesi industrializzati...

continua

E adesso che s'inventeranno i nostri razzisti?

giovedì 1 ottobre 2009

Quando fa comodo a tutti, l'opposizione non c'è


Scudo fiscale: le assenze del Pd salvano il condono

Fedele al titolo e alla mission che si è dato, il Fatto Quotidiano riporta anche oggi alcuni fatti interessanti. Uno di questi è un fatto politico e riguarda lo scudo delinquenziale (a beneficio di chi ha portato capitali all’estero) e l’atteggiamento dei parlamentari del Partito democratico.

Luca Telese a questo proposito riporta che, stando alla matematica, se 51 parlamentari del Pd non fossero stati assenti durante il voto sulla costituzionalità dello scudo fiscale l’ultima trovata condonatrice del “ministro” Tremonti sarebbe stata affossata.

Tra gli assenti Bersani, D’Alema, Franceschini, Rutelli, Realacci, Damiano. Probabilmente impegnati nella importante fase congressuale del Partito democratico. Quando sarà finito il congresso forse si accorgeranno che mentre si stavano litigando le spoglie di un partito mai nato il Paese è stato definitivamente conquistato dalla truppe del Caimano. E sarà troppo tardi.

Diciamo che il Pd non fa opposizione, pur stando all'opposizione.