Il parere dei cittadini non conta, oramai questo è chiaro. Quest’amministrazione comunale non si interessa delle esigenze e dei desideri dei suoi abitanti, ma solo ed esclusivamente dei propri affari, più o meno leciti, più o meno alla luce del sole. Di questo scellerato progetto in viale Ciccolungo ho già scritto, esprimendo un parere personale ed un sentire comune, dei residenti del viale come dei cittadini fermani in generale. Ma niente, bisogna scriverne ancora, e ancora…
Il progetto riguardante la creazione d un parcheggio con 16 posti auto (ebbene sì, non è un errore, sono esattamente sédici, come la Tirannide dei Sedici) in viale Ciccolungo, oramai, dovrebbe esser noto a tutti, ma non ne sono così sicuro, come non credo che ai fermani tutti sia noto il parere dei residenti al tal riguardo. Ebbene, i residenti sono del tutto contrari al parcheggio, come sono contrari allo sbancamento ed al muro di contenimento che ne deriverebbe. Come già scrissi, l’unica esigenza sentita dagli abitanti del viale è quella di un marciapiede, mancante da sempre. Ma non è solo il “nostro” parere, è il parere di tutti coloro che hanno a cuore questa città, di tutti coloro che conosco il bilancio del Comune, disgraziatamente in rosso, di tutti coloro che osservano un maxi-parcheggio - figlio di un esproprio che ha affamato un’intera famiglia - sostanzialmente vuoto; insomma, di tutti quelli che non vorrebbero mai sostituire il verde col cemento, specialmente per realizzare un progetto insensato che non avvantaggerebbe la nostra economia ma solo gli interessi dei pochi e soliti noti. Tralascio la risibile argomentazione della riduzione dell’inquinamento in ambiente urbano, dato che il viale è a pochi metri in linea d’aria dalla Piazza del Popolo, e si sostituiscono piante con posti macchina, incentivando di fatto un ipotetico traffico.
Detto questo, parliamo di verde, di impatto ambientale e di studi geologici. Dalle carte che ho in mano si parla dell’abbattimento di tre frassini e un cipresso protetti, più un cipressus arizona, undici oleandri, un ligustro, un olivo, un barberis e una tuglia non protetti. Il muro di contenimento risulta essere di 1,20 metri, un maledetto muro che avremo noi nella testa, e davanti casa, parafrasando Fossati. Lo sbancamento previsto è di circa quattro metri per una lunghezza di un’ottantina, innaturalmente al posto del verde. Sempre dalle carte in mio possesso non risulterebbero studi geologici, geognostici e geofisici, questo in una zona franosa ed instabile, ove le strade ed i palazzi si muovono ed abbisognano di continui controlli - spesso disattesi -, è imbarazzante, oltre che assurdo.
Insomma, fermani, protestate, fatevi sentire, sbraitate, incatenatevi, onorate il vostro essere cittadini, rianimate la vostra coscienza civica, ricominciate a provare il gusto per l’indignazione, che è il sale della politica, la spinta per non vedere calpestati i propri diritti, e le proprie verdi scarpate.
Simone Tizi, un sempre più indignato residente di viale Ciccolungo - un viale residenziale.
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