"Non possiamo che esprimere apprezzamento per il livello professionale ed intellettuale dei ministri che entreranno a far parte del governo Monti". (Oliviero Diliberto)
L'impressione è quella di un governo che - anni luce distante dal berlusconismo nei modi e nei toni, nella sobrietà e nella serietà - proseguirà nella sostanza le politiche neoliberiste che tanti guai hanno creato sino ad ora. Sgomentano i riferimenti ad una sorta di controriforma del mercato del lavoro, l'assenza di riferimenti alla tassazione delle rendite, l'esplcita rivendicazione di continuità con la Gelmini. Dietro ogni titolo del programma di Monti vi può essere un'insidia. La valutazione definitiva potrà essere data analizzando i singoli provvedimenti concreti, ma - tanto per cambiare - i sacrifici ad oggi paiono a senso unico, diretti verso i soliti noti. (Oliviero Diliberto, 18 novembre 2011)
C'era già per intero, e definire professionali coloro che hanno contribuito ad impoverire interi Stati, e che attraverso gli stessi hanno salvato le banche e le loro scuole cattoliche, e poi li vanno a governare per chiudere il cerchio, beh, ci vuole una faccia come il culo. Se poi dobbiamo fermarci alla forma (ma qui si parla di formalismo, non di forma, perché la forma è sostanza), io preferisco chi ostenta la propria indole piuttosto che chi fa buon viso e cattivo gioco. Preferisco un ministro ignorante ad uno competente in liberismo e quindi più devastante, che magari non farà le corna in mondovisione, ma che sicuramente agirà per la BCE ed il gruppo Bildeberg, la massonoeria di sinistra che governa il mondo. L'abiura è compiuta, il potere economico ha deciso di sbarazzarsi dei politici che usava come burattini per farsi confezionare leggi su misura, e quindi è sceso direttamente in campo, togliendo di mezzo la politica. E c'è qualcuno che ne fa l'elogio, di questi tecnocrati (Ora si possono vedere / sono una razza superiore / sono bellissimi e hitleriani. / Chi sono? Chi sono? / Sono i tecnocrati italiani - Giorgio Gaber). E, ancora peggio, c'è chi per partigianeria deve difendere chi usa queste parole indecenti e vergognose, e lo fa spacciandosi per comunista. Velo pietoso, e tremenda vergogna per stare sotto lo stesso tetto, questa Federazione di stabbio.
Le uniche parole possibili: «Questo governo non ci piace: è espressione dei poteri forti, delle lobby, di quel mondo che ci ha portato nella crisi attuale». E' decisamente molto critico Paolo Ferrero (Prc) verso il nuovo governo Monti salutato da tanti come l'uomo della provvidenza. «Questo governo legato alle banche, alle imprese, al Vaticano, alle università private, ai 'soliti noti' è il contrario di quello che serve al Paese. L'Italia dovrebbe mettere in discussione le politiche europee che sono all'origine della speculazione mentre questo governo è espressione diretta dei potentati e dell'ideologia neoliberista che hanno forgiato quelle politiche errate. La parola spettava al popolo, la scelta di non andare alle elezioni anticipate è un grave errore che purtroppo - conclude Ferrero - pagheranno gli italiani».
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L'impressione è quella di un governo che - anni luce distante dal berlusconismo nei modi e nei toni, nella sobrietà e nella serietà - proseguirà nella sostanza le politiche neoliberiste che tanti guai hanno creato sino ad ora. Sgomentano i riferimenti ad una sorta di controriforma del mercato del lavoro, l'assenza di riferimenti alla tassazione delle rendite, l'esplcita rivendicazione di continuità con la Gelmini. Dietro ogni titolo del programma di Monti vi può essere un'insidia. La valutazione definitiva potrà essere data analizzando i singoli provvedimenti concreti, ma - tanto per cambiare - i sacrifici ad oggi paiono a senso unico, diretti verso i soliti noti.
(Oliviero Diliberto, 18 novembre 2011)
C'era già per intero, e definire professionali coloro che hanno contribuito ad impoverire interi Stati, e che attraverso gli stessi hanno salvato le banche e le loro scuole cattoliche, e poi li vanno a governare per chiudere il cerchio, beh, ci vuole una faccia come il culo. Se poi dobbiamo fermarci alla forma (ma qui si parla di formalismo, non di forma, perché la forma è sostanza), io preferisco chi ostenta la propria indole piuttosto che chi fa buon viso e cattivo gioco. Preferisco un ministro ignorante ad uno competente in liberismo e quindi più devastante, che magari non farà le corna in mondovisione, ma che sicuramente agirà per la BCE ed il gruppo Bildeberg, la massonoeria di sinistra che governa il mondo. L'abiura è compiuta, il potere economico ha deciso di sbarazzarsi dei politici che usava come burattini per farsi confezionare leggi su misura, e quindi è sceso direttamente in campo, togliendo di mezzo la politica. E c'è qualcuno che ne fa l'elogio, di questi tecnocrati (Ora si possono vedere / sono una razza superiore / sono bellissimi e hitleriani. / Chi sono? Chi sono? / Sono i tecnocrati italiani - Giorgio Gaber). E, ancora peggio, c'è chi per partigianeria deve difendere chi usa queste parole indecenti e vergognose, e lo fa spacciandosi per comunista. Velo pietoso, e tremenda vergogna per stare sotto lo stesso tetto, questa Federazione di stabbio.
Le uniche parole possibili: «Questo governo non ci piace: è espressione dei poteri forti, delle lobby, di quel mondo che ci ha portato nella crisi attuale». E' decisamente molto critico Paolo Ferrero (Prc) verso il nuovo governo Monti salutato da tanti come l'uomo della provvidenza. «Questo governo legato alle banche, alle imprese, al Vaticano, alle università private, ai 'soliti noti' è il contrario di quello che serve al Paese. L'Italia dovrebbe mettere in discussione le politiche europee che sono all'origine della speculazione mentre questo governo è espressione diretta dei potentati e dell'ideologia neoliberista che hanno forgiato quelle politiche errate. La parola spettava al popolo, la scelta di non andare alle elezioni anticipate è un grave errore che purtroppo - conclude Ferrero - pagheranno gli italiani».
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