Le ultime scaramucce mezzo stampa della compagine di centro-sinistra a P.S. Giorgio evidenziano non solo le dinamiche da vecchia politica e da giochi di potere, ma anche l’esattezza della nostra scelta di starne fuori, politicamente. Come fa il tempo, che è galantuomo, questi battibecchi tra presunti alleati, come alcune delle aperture scriteriate al centro (che in molti casi è stato ed è parte di un centro-destra), non fanno altro che evidenziare un livello politico imbarazzante, che alla salvaguardia delle città e dei suoi abitanti contrappone logiche da mercato ortofrutticolo, non quei mercati finanziari dove si decidono i nostri destini a livello internazionale ma quelli dove si contrattano alleanze e poltrone, accordi di piccolo cabotaggio e scambio di favori. Per questo escono fuori dichiarazioni di alcuni partiti per forzare la mano ad altri partiti per avallarne l’ingesso di altri ancora, poi vengono attaccati i primi, poi si screditano i secondi (a Fermo come a San Giorgio, in Provincia come in Regione, poco cambia), per arrivare a parlar male dei terzi; nel mezzo anche qualche battuta di passaggio nei riguardi di altri partiti ancora, che magari decidono, giustamente, come abbiamo scelto di fare noi del PRC, di competere il più lontano possibile da questo teatrino della politica, serenamente convinti, ogni giorno di più, di aver fatto l’unica scelta possibile. Vedere poi che vengono utilizzati oggi presunti elettori per smascherare le dicotomie risapute di alcuni partiti dell’attuale coalizione di centro-sinistra fa parte di un giochetto talmente triste da rendere difficile ogni altro tipo di commento. Oltre a ribadire il fatto che noi abbiamo intrapreso un percorso diverso, che si basa sulla concretezza di beni comuni come sulle battaglie di popolo (sulla tutela del territorio e sulla difesa dei servizi pubblici essenziali e del patrimonio, come beni di tutta la cittadinanza, non destinati all’uso e consumo delle singole lobby), non possiamo e non vogliamo fare. Se un cambiamento oggi è possibile, questo può passare solo attraverso una distanza netta dalle dinamiche di una politica vecchia che ha reso l’Arte di governare le città una pratica distante dalla stragrande maggioranza della popolazione.
In
ultimo, a scanso di possibili equivoci, riporto un estratto dello Statuto del
Partito della Rifondazione Comunista, che nel suo Preambolo recita così: “Il
Partito della Rifondazione Comunista–Sinistra Europea rigetta così ogni
concezione autoritaria e burocratica, stalinista o d'altra matrice, del
socialismo e ogni concezione e ogni pratica di relazioni od organizzativa
interna al partito di stampo gerarchico e plebiscitario”.
Simone
Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio
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