I sangiorgesi saranno chiamati ad
esprimere, attraverso il voto, la coalizione e il percorso programmatico che
forgeranno i futuri aspetti identitari della cittadina. L'esercizio di questo
“potere democratico” in modalità consapevole e responsabile è ridotto al
minimo. La comunicazione e la propaganda politica istituzionale e non (la rete)
propongono una dialettica schiacciata su una riproposizione programmatica che è
mera cosmesi, entrambe le coalizioni in questo non sono distinguibili, accanto
ad una eccessiva personalizzazione delle candidature che nell'immaginario
politico dell'elettore dovrebbero incarnare un ruolo salvifico. Noi di Rifondazione
ci chiediamo se i cittadini sangiorgesi debbano arrendersi a questo destino e
perciò, con le difficoltà del caso, ci stiamo mobilitando per cercare di invertire
la rotta. Il Partito della Rifondazione Comunista e gli in(t)ignatos lanciano
l'idea di dare vita ad un nuovo spazio pubblico locale e intercomunale, una
costituente dal basso che sappia coniugare le istanze che i cittadini
proporranno con le pratiche operative condivise per poi delineare una
alternativa radicale, cioè una dialettica politica che può essere ripensata in
chiave dei beni comuni. La sfida dei beni comuni - come abbiamo imparato con il
referendum del giugno scorso - è la sfida della democrazia contro il
saccheggio, l'autoritarismo e lo sfruttamento ambientale; ed è il massimo
argomento di democrazia partecipativa: salute, ambiente istruzione, territorio,
sicurezza, spazio, tempo, sono beni che tutti utilizziamo ma che possono essere
degradati (le passate amministrazioni hanno pesanti colpe in merito) da un uso
irresponsabile o dalla loro mancata ricostruzione. Rifondazione propone un
approccio politico programmatico “conservativo” (difendere e curare il
patrimonio) e “progressivo” (lottare per mettere questi beni effettivamente a
disposizione di tutti). La loro non negoziabilità e indisponibilità al mercato
è tale che la gestione deve essere non solo necessariamente pubblica, ma deve
altresì comportare la partecipazione obbligatoria di tutti i cittadini. Ecco, questo
vuole essere un “appello politico” affinché tutti i cittadini sangiorgesi,
anche in modalità trasversale, sentano e raccolgano questa sfida che è
soprattutto una grande rivoluzione culturale capace di trasformare il senso
comune e dunque lo spazio politico in cui viviamo.
Il Circolo del PRC di Fermo e PS
Giorgio
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