venerdì 22 giugno 2012

Guerre finanziarie


Crisi: chi l'ha voluta e chi la paga

giovedì 14 giugno 2012

E' nato il centro-ambidestra


Si sono scelti uno slogan impegnativo, Nicola Loira e la sua coalizione: ”tutta un’altra storia”.

Speriamo ne siano all’altezza! Le perplessità sulla volontà di cambiare realmente le cose in questa città, che ci avevano convinto a non aderire all’alleanza di centro-sinistra, sembrano trovare conferma nelle prime dichiarazioni del neo-sindaco.
Si ripropongono tattiche, opportunismi, ricerca di consenso fine a se stesso, cioè “ la solita storia”, a partire dalla vicenda della formazione della giunta.

A tale proposito, sulla questione della nomina dell’assessore Valerio Vesprini, nessuno ha posto l’accento su una contraddizione macroscopica: Vesprini è tra i consiglieri comunali della scorsa amministrazione che non hanno firmato le dimissioni per far decadere l’ex sindaco Andrea Agostini.
Come è possibile oggi, decentemente, incaricarlo come assessore di una amministrazione che solo grazie a quell’atto politico è pronta a nascere?
Vesprini oltre ad essere candidato su una lista concorrente, appunto l’UdC, non ha condiviso il programma della coalizione e non può definirsi un tecnico. Possiamo definirlo soltanto un discreto “portatore di voti”.

Ci chiediamo: queste contraddizioni sono evidenti solo a coloro che stanno fuori dalla giunta oppure c’è la volontà di non notarle proprio perché si è in giunta? Sembrerebbe veritiera quest’ultima ipotesi, dato che le lungaggini per scegliere i nomi della giunta stessa sono da addebitarsi alle contrattazioni con alcuni di quei partiti che non gradivano questa presenza “estranea”. Tutta un’altra storia, appunto.

E’ sulle questioni concrete, lungomare, porto, parcheggi, sulla volontà di gestire le cose in maniera “ecumenica”, facendo contenti tutti e senza urtare con interessi costituiti, che dopo l’amministrazione di centro-sinistra e di centro-destra vediamo nascere a Porto San Giorgio il nuovo modello Marche: il centro-ambidestra.

I compagni del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

lunedì 11 giugno 2012

La verità può essere più crudele della caricatura



In questa fase in cui la terra ancora trema in Emilia, con le nostre (del PRC) Fasce Rosse impegnate in una solidarietà reale, mi premeva avere delle rassicurazioni, su base tecnico-scientifica, in forma scritta ed opportunamente documentata, sulle costruzioni vecchie e nuove del fermano, sui mostri come l’Astoria o quelli divenuti tali attraverso incendi presumibilmente dolosi come l’Helios. Rassicurazioni sulle nostre strutture pubbliche. Mi piacerebbe sapere se sono in sicurezza secondo le norme antisismiche vigenti. Vorrei anche sapere, da politico come da cittadino, quanto sicuro risulterà il nuovo ascensore in viale Ciccolungo, nell’eventualità di un terremoto che potrebbe verificarsi nella nostra zona, che a livello sismico è comunque Zona 2, più pericolosa di quella emiliana colpita dal sisma, che è Zona 3. Mi piacerebbe parlare di tutto questo, ma poi le dinamiche politiche locali invadono ancora il nostro presente, spiegandoci come mai le calamità naturali nel nostro Paese, puntualmente, si trasformino in tragedia, quando in altri Paesi più evoluti le scosse sismiche di entità come quelle aquilane ed emiliane non causano né danni, né tanto meno morti, idem per gli argini dei fiumi e per la speculazione edilizia (nel calderone ci possiamo anche mettere i disservizi ed il caos per un poco di neve d’inverno). Non possiamo aspettarci che il peggio, se la politica è questa che osserviamo inermi. Una politica fatta di pressioni per questa o quell’altra poltrona, di assessori che rispuntano dalla finestra dopo essere rimasti fuori dalla porta per inettitudine dei loro partiti di riferimento, in barba ai cittadini votanti, che si ritrovano questi giochetti di bassa lega ad elezioni concluse. Approssimazione nelle deleghe, scarsità di competenze, autarchia del potere nelle scelte, il tutto infarcito di improvvisazione politica o di scaltrezza della stessa, a seconda di come la si voglia vedere. Sono dati di fatto che ci mostrano le Case dello studente a L’Aquila che se ne crollano esattamente come i capannoni industriali nell’Emilia operosa, per incompetenza politica e per mancanza di controlli, per assenza di responsabili e personaggi che se ne lavano le mani, con una parte della magistratura e pezzi dello Stato che non possono far altro che osservare, ove non sono parte del sistema corrotto.

Se quasi la metà dei cittadini aventi diritto al voto non votano o votano scheda bianca lo dobbiamo proprio a questo. I responsabili, in ultima analisi, siamo noi, colpevoli del solito voto alla solita politica, o del disinteresse, fino a quando non ci crolleranno in testa i mattoni di quello che abbiamo contribuito a costruire, tacitamente o col consenso di una delega. Dopo sarà sicuramente troppo tardi, anche se già oggi potrebbe esserlo.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio