lunedì 11 giugno 2012

La verità può essere più crudele della caricatura



In questa fase in cui la terra ancora trema in Emilia, con le nostre (del PRC) Fasce Rosse impegnate in una solidarietà reale, mi premeva avere delle rassicurazioni, su base tecnico-scientifica, in forma scritta ed opportunamente documentata, sulle costruzioni vecchie e nuove del fermano, sui mostri come l’Astoria o quelli divenuti tali attraverso incendi presumibilmente dolosi come l’Helios. Rassicurazioni sulle nostre strutture pubbliche. Mi piacerebbe sapere se sono in sicurezza secondo le norme antisismiche vigenti. Vorrei anche sapere, da politico come da cittadino, quanto sicuro risulterà il nuovo ascensore in viale Ciccolungo, nell’eventualità di un terremoto che potrebbe verificarsi nella nostra zona, che a livello sismico è comunque Zona 2, più pericolosa di quella emiliana colpita dal sisma, che è Zona 3. Mi piacerebbe parlare di tutto questo, ma poi le dinamiche politiche locali invadono ancora il nostro presente, spiegandoci come mai le calamità naturali nel nostro Paese, puntualmente, si trasformino in tragedia, quando in altri Paesi più evoluti le scosse sismiche di entità come quelle aquilane ed emiliane non causano né danni, né tanto meno morti, idem per gli argini dei fiumi e per la speculazione edilizia (nel calderone ci possiamo anche mettere i disservizi ed il caos per un poco di neve d’inverno). Non possiamo aspettarci che il peggio, se la politica è questa che osserviamo inermi. Una politica fatta di pressioni per questa o quell’altra poltrona, di assessori che rispuntano dalla finestra dopo essere rimasti fuori dalla porta per inettitudine dei loro partiti di riferimento, in barba ai cittadini votanti, che si ritrovano questi giochetti di bassa lega ad elezioni concluse. Approssimazione nelle deleghe, scarsità di competenze, autarchia del potere nelle scelte, il tutto infarcito di improvvisazione politica o di scaltrezza della stessa, a seconda di come la si voglia vedere. Sono dati di fatto che ci mostrano le Case dello studente a L’Aquila che se ne crollano esattamente come i capannoni industriali nell’Emilia operosa, per incompetenza politica e per mancanza di controlli, per assenza di responsabili e personaggi che se ne lavano le mani, con una parte della magistratura e pezzi dello Stato che non possono far altro che osservare, ove non sono parte del sistema corrotto.

Se quasi la metà dei cittadini aventi diritto al voto non votano o votano scheda bianca lo dobbiamo proprio a questo. I responsabili, in ultima analisi, siamo noi, colpevoli del solito voto alla solita politica, o del disinteresse, fino a quando non ci crolleranno in testa i mattoni di quello che abbiamo contribuito a costruire, tacitamente o col consenso di una delega. Dopo sarà sicuramente troppo tardi, anche se già oggi potrebbe esserlo.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

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