Comunicato stampa per intero:
Scrivo in merito al progetto insensato di creare un parcheggio in viale Ciccolungo, un progetto che richiede sovvenzionamenti alla Regione con la scusa della riduzione dell’inquinamento, ma che di fatto va a sbancare di ben quattro metri la scarpata che costeggia la prima parte del viale, e che rappresenta uno dei pochi esempi di verde spontaneo nel centro storico; uno sbancamento che poi richiederebbe un muro di contenimento decisamente alto che andrebbe ad impattare, a cozzare con il resto del luogo. Il progetto prevede anche un marciapiede mobile coperto che dovrebbe sostituire le storiche “scalette”, che immagino sarà un obbrobrio nello stile di un’amministrazione che non ha stile. Un progetto che questa stessa amministrazione non ha condiviso con i cittadini, non ha illustrato, non ha spiegato; ha solo deciso e basta, come al solito, in linea con il suo modus operandi autarchico. Tutto questo per creare poco più di una ventina di posti auto, che dovrebbero vincere l’inquinamento (il cemento al posto del verde) e riqualificare il centro storico, che dopo la realizzazione di questo progetto sarà sicuramente invaso da folle oceaniche. Ovviamente non ci crede nessuno, ma tant’è.
Difatti l’esigenza più sentita dagli abitanti del nostro viale è quella di un marciapiede, che richiederebbe solo un piccolo intervento, un piccolo sbancamento, e riqualificherebbe veramente il viale stesso. Così facendo lo si renderebbe più vivibile, percorribile a piedi, e lo si abbellirebbe, magari con delle panchine e dei punti di sosta per pedoni, che potrebbero così scambiare due parole o leggere un giornale fresco d’acquisto all’aria aperta. Oltre a questa è molto sentita l’esigenza di una manutenzione accurata e puntuale in una zona da sempre trascurata ed instabile.
Insomma, da un lato c’è la città nuova, la periferia in espansione, e dall’altro i vecchi percorsi, i vecchi luoghi d’aggregazione, i belvedere, e tutto quello che via via viene risucchiato dal nuovo, o, peggio, cade nell’oblio, anche attraverso una scarsa attenzione nei confronti della tradizione.
Per questo lasciamo da parte i cambiamenti mirabolanti, che sono solo costi aggiuntivi, o gli scempi obbrobriosi per partecipare alle speculazioni, che portano all’annullamento sentimentale, e facciamo crescere il carattere genuino di Fermo, che torni così ad essere una grande opera di consultazione, una specie di enciclopedia, una memoria collettiva, il tutto attraverso il proprio linguaggio, riscoprendone l’essenza e quella misteriosità, che è necessaria perché un luogo trattenga a sé (Pasolini docet).
A volte basta veramente poco per migliorare il posto dove si vive, e spesso basta guardarsi dentro e riscoprirsi, o forse semplicemente conoscersi.
P.s. Mercoledì 16 dicembre alle ore 21 si è svolta un’assemblea pubblica in merito alla questione in oggetto, un’assemblea che ha visto la partecipazione di molti cittadini. Unico neo: l’assenza di esponenti di quest’amministrazione.
Simone Tizi, un cittadino residente in viale Ciccolungo
1 commento:
Ho seguito, sulla stampa e sul web, il confronto tra i residenti di V.le Ciccolungo e l'Amministrazione Comunale, che si è sviluppato circa l'opera per la realizzazione di un certo numero di parcheggi (dodici? sedici? venti?) in quella via. Le osservazioni dei cittadini residenti meritano rispetto e la dovuta considerazione perchè sottolineano diversi problemi, facilmente riscontrabili, e che il tipo di intervento che l'Amministrazione si accinge a realizzare, chiude una porta ma ne apre più di una.
Io abito al n. civ. 61 di V.le Ciccolungo, dall'altro lato della via, dove è stato rifatto il marciapiede, in prossimità dell'ambulatorio medico, con un problema enorme di viabilità e dove ogni volta che si torna a casa non si sa mai dove parcheggiare la macchina. Qui il parcheggio selvaggio la fà da padrone. Qui regna la totale anarchia del rispetto delle regole del parcheggio, ma non perchè i residenti sono irriguardosi del codice della strada, ma perchè è impossibile rispettare le regole per assenza degli spazi dove poterle applicare.
Chi percorre il tratto da P.le Kennedy a Via Langlois e viceversa, si chiede come è possibile che possa essere percorso nel doppio senso di marcia, per il semplice motivo che le macchine parcheggiate da ambo i lati, non lasciano lo spazio sufficiente, a volte, neanche per un solo senso di marcia. In particolare lo stop di Villa Verde al mattino, per chi proviene dal lato di via Langlois, è costretto a farlo nel mezzo della strada, quando va bene, quando va male lo si fa mettendosi sull'altra corsia perchè ci sono macchine parcheggiate proprio dove si dovrebbe fare lo stop. Mi rendo conto delle difficoltà che possono emergere nell'affrontare il problema, sta di fatto, che per chi, come me, abita da quelle parti la vita è diventata impossibile per il problema del parcheggio e per la difficoltà a fare qualsiasi cosa, se per farla occorre prendere la macchina, sapendo che al ritorno il parcheggio non lo si trova più.
Fino a qualche anno fa si riusciva ancora a sopravvivere, ma negli ultimi anni con il ripopolamento di Via Langlois, la presenza del patronato ACLI (com'è possibile la presenza di queste attività in un luogo dove non ci sono parcheggi neanche per i residenti?) e l'ambulatorio medico hanno fatto si che se l'Amministrazione Comunale non prenderà qualche provvedimento (riservando gli spazi ai residenti ad esempio), la tensione esploderà e dai battibecchi si passerà ad azioni più inconsulte.
Luciani Gianni
Posta un commento