domenica 20 marzo 2011

La fine dello Stato


Eric J. Hobsbawm
La Fine dello stato

Un grande storico riflette lucidamente su un tema tabù: la crisi della democrazia.

Lo Stato ha esaurito la sua funzione storica? Uno Stato che, come sta accadendo a quelli occidentali, ha rinunciato alla leva obbligatoria e ha privatizzato progressivamente settori come la scuola, la sanità, la previdenza, su quali elementi può ancora reggersi? E non è proprio la crisi dello Stato, un tempo detentore del monopolio della violenza, a scatenare l’esplosione del terrorismo?
Sono le domande cruciali che si pone Hobsbawm in questo testo breve e incisivo. In un’epoca in cui le democrazie sono in crisi di rappresentatività in Occidente e stentano ad affermarsi altrove, sembra esserci spazio solo per quel “nazionalismo accelerato”, fondato su vere o presunte basi etniche o religiose, che costituisce con il suo braccio armato, il terrorismo, una delle più gravi minacce che incombono sul nostro futuro.
Con la profondità di pensiero e l’appassionata verve polemica che ne fanno uno dei più autorevoli storici del nostro tempo, Hobsbawm ci fornisce alcune chiavi di lettura indispensabili per comprendere il mondo in cui viviamo.

NOTE BIOGRAFICHE
Eric J. Hobsbawm (Alessandria d’Egitto, 1917) è uno dei più grandi storici contemporanei. Fra i suoi libri pubblicati da Rizzoli ricordiamo, oltre al bestseller Il secolo breve (1995), De Historia (1997), L’età della Rivoluzione (1999), Gente non comune (2000), Gente che lavora (2001) e l’autobiografia Anni interessanti (2002) e Imperialismi (2007).

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