A luglio del 2011, il Partito della Rifondazione Comunista aveva posto sia al Sindaco Brambatti che sulla stampa alcune problematiche da risolvere con urgenza. In particolare il Circolo di Fermo aveva posto in evidenza che due strutture, da diverso tempo dismesse, la ex Ceramica Lauretana e l’area della SACOMAR, presentavano problematiche igienico-sanitarie urgenti da risolvere. In particolare sulla prima si era soffermata l’attenzione non solo del Circolo di Fermo ma anche dei residenti che l’attuale stato di abbandono, la presenza nel sito di una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto ed una considerevole quantità di lastre in eternit ammalorate, con la conseguente dispersione nell’area di particelle di amianto, erano la priorità nella priorità. Da allora, sono passati sette mesi e nulla è stato fatto. I rifiuti continuano ad essere sul posto, l’eternit a peggiorare il suo degrado e la struttura ad essere dal punto di vista strutturale sempre più fatiscente. Apprendiamo poi dalla stampa che nell’incontro di ieri a Ete Caldarette alcuni esponenti della attuale maggioranza hanno illustrato proposte di un nuovo assetto urbanistico dell’area fatto questo collegato con la bonifica del sito. Come partito riteniamo che non sia questa la strada giusta per affrontare e risolvere i problemi o meglio il problema che più ci sta a cuore, e cioè mettere il sito in sicurezza. Tutto questo deve prescindere dall’intervento urbanistico. E’ dovere del Sindaco tutelare la salute dei suoi cittadini ed in questo caso crediamo che sette mesi siano una eternità per risolvere un problema. L’amministrazione comunale ha tutti i poteri e gli strumenti per emettere una ordinanza nei confronti dei proprietari, per far eliminare i rifiuti presenti nel sito e far mettere in sicurezza l’eternit presente. La salute di donne uomini e bambini non può essere demandata ad una visione burocratica della vicenda o peggio ancora collegata ad una questione economico-urbanistica. La ditta proprietaria ha
l’obbligo e non la possibilità di sanare tale situazione, e
l’amministrazione comunale il dovere di intervenire immediatamente, ad oggi
sia gli uni che gli altri sembrano aver fatto orecchie da mercante,
procrastinando a data da destinarsi gli interventi. Dare un segnale
immediato di attenzione a queste problematiche avrebbe voluto dire di aver
capito che il tempo delle promesse dell’era Di Ruscio era finito
definitivamente ma che era giunto il tempo delle risposte. Purtroppo
dobbiamo costatare che è giunto solo il tempo
dell’oblio.
lunedì 23 gennaio 2012
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