venerdì 25 maggio 2012

Comunicarto PRC

 

Il ripensamento del Sindaco e della sua Giunta riguardo la questione del riassetto della Strada Nuova è un segnale in controtendenza con il primo anno, tracotante e fallimentare, di questa nuova amministrazione. Un atteggiamento finalmente in linea con le caratteristiche di una sinistra attenta all’ambiente, al rispetto dei percorsi tradizionali, alle rimostranze cittadine ed al buonsenso. E’ la prima nota positiva riscontrata e riscontrabile, e tutti speriamo che non sia l’ultima, che non rimanga una goccia nel mare. Aggiungo, in ultimo, che questa vicenda ci dimostra come la politica possa farsi, ed essere efficace, anche al di fuori delle amministrazioni, perché quando dei cittadini, semplici iscritti o simpatizzanti di partiti interni ed esterni all’amministrazione stessa, riescono ad incidere su di un progetto arrivando addirittura a modificarne alcuni aspetti negativi, questo ci illustra con estrema chiarezza cosa significhi fare politica in senso lato, e quanto i cittadini ed i partiti esterni possano decidere comunque le sorti della città. Un grande esempio di civiltà democratica e l’ennesima dimostrazione dell’inutilità del voto utile, figlio di quello strambo modo di vedere la politica solo nello stare dentro i governi a tutti costi.

Nella speranza che non sia il contentino dato a questo o quell’altro partito per poi ottenere consensi in progetti più scellerati, godiamoci oggi questa conquista di civiltà – col rammarico di non avercela fatta a viale Ciccolungo, dove quell’inutile ascensore sta prendendo forma in tutta la sua oscenità.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

martedì 22 maggio 2012

La politica dimezzata



Mark Twain sosteneva che “Ogni qual volta ti trovi dalla parte della maggioranza, è tempo di fermarsi e riflettere” ed è una grande verità, indubbiamente. Però noi oggi viviamo in un modello democratico che si basa sul consenso e sulla maggioranza, e su questo dobbiamo ragionare. I cittadini aventi diritto al voto sono chiamati alle urne per esprimere le loro preferenze, e chi ne prende in maggioranza viene legittimato a governare – e questa non è una cosa da poco, acquisita come manna dal cielo, ma una conquista sofferta di lotte e sangue. Fin qui nulla di strano, il problema però si pone quando solo il 59, 62% degli aventi diritto poi effettivamente va a votare. Si pone un problema democratico, di rappresentanza.

Difatti a Porto San Giorgio poco più della metà dei cittadini aventi diritto ha votato al ballottaggio, e poco più della metà di essi ha votato Nicola Loira, sempre più espressione di una minoranza clamorosa del paese. Ma non solo. Detto questo, che è democraticamente imbarazzante, i voti in più a Loira nel ballottaggio sono in gran parte del PDL, in linea con il nuovo governo Monti supportato da centro-destra e centro-sinistra - anche se nel caso specifico vale una questione personale, che di politico non ha nulla. La vittoria di Loira a Porto San Giorgio è principalmente una sconfitta politica, e subito dopo una sconfitta del centro-sinistra, di questo centro-sinistra a maggioranza PD. In ultimo è una sconfitta della politica in senso lato, svuotata del voto come convinzione ideale e ridotta a voto di ripicca, contro qualcuno per questioni extrapolitiche, anche se questi è più vicino idealmente.

Dobbiamo prendere atto che la politica tradizionale ha fallito, stravolta nei fatti e superata dai tempi. Ha accantonato i convincimenti ideali a scapito delle lotte interne e non rappresenta più la maggioranza dei cittadini aventi diritto ma circa la metà di essi; ed il dato è in discesa, in caduta libera. A questo punto dovremmo ragionare sul fatto che questa politica rappresenta in malo modo solo la metà dei cittadini, ed in futuro potremmo trovarci con le minoranze a governare le maggioranze che non le hanno votate, che non si sono espresse. Tutto questo è democraticamente imbarazzante, e dovrebbe aprire una riflessione profonda. 

A Porto San Giorgio abbiamo vissuto i primi segnali di una nuova fase degenerativa della democrazia: la politica si è dimezzata e sta diventando espressione di minoranze sempre più esigue. E qualcuno sembra far finta di nulla, sbandierando improbabili successi smentiti dalla crudezza dei numeri assoluti, continuando a parlare solo a quella parte votante che si sta assottigliando sempre più, travolta dall’astensionismo.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

P.S. Continuiamo a riscontrare delle evidenti incongruenze e discordanze riguardo i voti al primo turno, continuiamo a leggere dichiarazioni poco chiare dai dirigenti comunali e vogliamo andare a fondo di questa storia, e lo faremo nelle sedi opportune.

giovedì 17 maggio 2012

Accessit


Nel bel mezzo di un ballottaggio tra due compagini che rappresentano, da una parte, la passata (e fallimentare) amministrazione comunale e dall’altra quello che è il centro-sinistra oggi (ben visibile a Fermo ed in Provincia), alcuni compagni del nostro nuovo progetto, che è nato a P.S. Giorgio per continuare ed estendersi, stanno valutando il riconteggio dei voti e richiedono i verbali. Un atto dovuto, visto che, analizzando un solo seggio su 15, ci  sono state riassegnate 30 schede per evidenti errori non ancora del tutto chiariti, né vagliati completamente. Nell’attesa di ciò, cogliamo l’occasione per ringraziare quei 128 compagni che hanno creduto e credono in questo progetto, in una politica diversa e possibile, in una opportunità di correre e progettare un futuro al di fuori delle vecchie logiche politiche e delle vecchie coalizioni, senza cedere al nuovismo che passa per dei presunti picconatori dell’esistente, che ciclicamente salgono alla ribalta della politica italiana, sempre traballante e condizionabile come banderuola al vento. Ringraziamo questi compagni – dicevamo – ed informiamo loro che il progetto è un punto di partenza, non d’arrivo, che la campagna elettorale è stata fatta in pochi giorni e con poche decine di euro nelle casse del partito, senza l’utilizzo di palloncini colorati, vele o scritte sulla sabbia. Stiamo organizzandoci per trovare un luogo di aggregazione sociale per organizzare assieme una serie di iniziative sul territorio, iniziative a tema, libere ed aperte, sulla falsariga dell’evento già organizzato a P.S. Giorgio la mattina del 25 aprile scorso. L’intento è quello di discutere sotto molteplici forme delle problematiche dell’esistente, cercando di spiegare i collegamenti tra, ad esempio, la tanto discussa battaglia NO TAV in Val di Susa e la speculazione edilizia, l’antropizzazione selvaggia dei territori, gli appalti suddivisi tra clientelismo, mafia e camorra ed il consumo zero dei territori stessi, di tutti i territori italiani. Questo perché ogni battaglia, ogni lotta che i lavoratori, gli studenti o i cittadini svolgono ogni giorno nei luoghi italiani - ma anche mondiali - è una battaglia di tutti noi, di tutti coloro che vivono male il presente e che hanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese, a sfamare se stessi ed i loro cari. Questo è l’intento del nostro progetto, appoggiare le lotte di popolo e di civiltà per il bene comune, che è bene di tutti, appoggiarle e farle nostre nel nostro territorio, per consapevolizzare le genti, per discutere dei problemi di tutti, per capire che i nostri problemi si risolvono solo risolvendo i problemi di tutti – perché i nostri destini non si determinano quaggiù, in periferia, ma si possono comunque cambiare dal basso, nella consapevolezza delle lotte comuni al resto del Paese. Il benessere generalizzato, generato da un modello che si basi sull’equità e sulla redistribuzione, deve essere un obiettivo di tutti, perché il nostro benessere passa per quello degli altri. Questo è il senso di comunità, questo è il senso di bene comune. Vivere meglio tutti non solo si può, ma si deve.

I compagni del Circolo del PRC di Fermo e PS Giorgio

venerdì 11 maggio 2012

Stranezze sangiorgesi


Avevo già avuto modo di commentare l'esito iniziale di un progetto, e l'avevo fatto partendo anzitutto da un punto fermo: "La non adesione a questa coalizione di centro-sinistra è stata una scelta ponderata e condivisa da tutti i compagni, e rimane tale oggi. Nulla è cambiato. Infatti la non adesione passava e passa per dissensi politici e programmatici, oltre che per vicende storiche di mancata applicazione di programmi comunque condivisi (basti vedere come sta amministrando il centro-sinistra a Fermo), e nessuna percentuale di voto, ottenuta o meno, potrà mai cambiare una questione concettuale. Inoltre, le analisi del voto vanno suddivise tra chi si candida all’interno delle coalizioni storiche e chi sceglie di correre in solitaria, con candidati nuovi ed antagonisti. [...] Ho già avuto modo di dire più volte che questa nostra scelta portava con sé un progetto futuro. Era, ed è, un punto di partenza, non d’arrivo; e come tale passava per la possibilità di presentarsi e farsi conoscere, quindi di proporre una lista. Personalmente, non avevo nessuna idea di percentuali di voto o risultati da portare a casa, quindi non saprei valutare altro se non il fatto di dover proseguire un percorso che da ora in avanti diventa fondamentale, assolutamente slegato da ogni ricorrenza elettorale. Per il voto non mi aspettavo nulla, per il futuro esigo molto. Concludo dicendo che ogni partito che si fonda su di un nome, su di un leader, ha vita limitata ad esso. I partiti che rappresentano ideali e modelli universali non abbisognano di leader, e ci saranno sempre. Noi ci saremo ancora." 

Queste erano riflessioni scritte il 9 di questo mese, riflessioni che oggi, alla luce del riconteggio dei voti, non cambiano ulteriormente. C'è da dire però che il risultato dell'1,6% per una compagine nuova che ha scelto di correre in solitaria con un candidato Sindaco anch'esso nuovo e fuori dagli schemi rimane un buon risultato, che è sempre un punto di partenza. Fa specie, invece, constatare questi errori nei conteggi, errori che lasciano pensar male, molto male.

giovedì 3 maggio 2012

Accordi e disaccordi



Apprendiamo dai giornali che per la chiusura della campagna elettorale di Nicola Loira viene a Porto San Giorgio Walter Veltroni. Ricordo con un certo disappunto quando l’allora segretario del PD, in combutta con Berlusconi ed il centro-destra, si adoperò per uno sbarramento ad hoc al fine di estromettere dal Parlamento quelli che venivano chiamati “i cespugli”, cioè quei partiti comunisti che erano una spina nel fianco di una sinistra sempre più di centro e sempre più infatuata dalle liberalizzazioni e dall’accanimento verso ogni conquista sociale ottenuta dai lavoratori con le lotte e col sangue. Me lo ricordo come il politico che più ha rappresentato la fine della sinistra in Italia - credo che oggi vada sparlando di un governo Monti che “fa cose di sinistra”, quando ai tempi della nascita del suo partito andava dicendo che la sua nuova creatura non era di sinistra ma riformista. Me lo ricordo intento a farci credere di lasciare la politica, per poi ritornare più agguerrito di prima, eterno picconatore dei suoi stessi ideali, che oggi difatti misconosce (mai stato comunista, ci dice). Insomma, per molti una iattura, e se fossi in Loira farei tutti gli scongiuri del caso. Quello che però mi premeva evidenziare è il fatto che alcuni comunisti, dimentichi del passato recente, pur di esserci si alleano con coloro che non solo non curano gli interessi dei lavoratori - e ad essi non si appoggiano - ma che hanno anche fatto del tutto per estrometterli dal Parlamento, in una continuazione di potere anticomunista (DC, Gladio, Chiesa eccetera). Anche se, a loro detta, non usano “frasi vuote e demagogiche” da urlare ai quattro venti. E quindi, stanchi “di una presunta e sterile purezza ideologica”, si decidono per una produttiva ed impura (sono solo i contrari di sterile e puro) campagna a sostegno di Nicola Loira sindaco, con Walter Veltroni ospite d’onore.


Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e PS Giorgio