Mark
Twain sosteneva che “Ogni qual volta ti trovi dalla parte della maggioranza,
è tempo di fermarsi e riflettere” ed è una grande verità, indubbiamente.
Però noi oggi viviamo in un modello democratico che si basa sul consenso e sulla
maggioranza, e su questo dobbiamo ragionare. I cittadini aventi diritto al voto
sono chiamati alle urne per esprimere le loro preferenze, e chi ne prende in
maggioranza viene legittimato a governare – e questa non è una cosa da poco,
acquisita come manna dal cielo, ma una conquista sofferta di lotte e sangue.
Fin qui nulla di strano, il problema però si pone quando solo il 59, 62% degli
aventi diritto poi effettivamente va a votare. Si pone un problema democratico,
di rappresentanza.
Difatti
a Porto San Giorgio poco più della metà dei cittadini aventi diritto ha votato
al ballottaggio, e poco più della metà di essi ha votato Nicola Loira, sempre
più espressione di una minoranza clamorosa del paese. Ma non solo. Detto
questo, che è democraticamente imbarazzante, i voti in più a Loira nel
ballottaggio sono in gran parte del PDL, in linea con il nuovo governo Monti
supportato da centro-destra e centro-sinistra - anche se nel caso specifico
vale una questione personale, che di politico non ha nulla. La vittoria di
Loira a Porto San Giorgio è principalmente una sconfitta politica, e subito
dopo una sconfitta del centro-sinistra, di questo centro-sinistra a maggioranza
PD. In ultimo è una sconfitta della politica in senso lato, svuotata del voto
come convinzione ideale e ridotta a voto di ripicca, contro qualcuno per
questioni extrapolitiche, anche se questi è più vicino idealmente.
Dobbiamo
prendere atto che la politica tradizionale ha fallito,
stravolta nei fatti e superata dai tempi. Ha accantonato i convincimenti ideali
a scapito delle lotte interne e non rappresenta più la maggioranza dei
cittadini aventi diritto ma circa la metà di essi; ed il dato è in discesa, in
caduta libera. A questo punto dovremmo ragionare sul fatto che questa politica
rappresenta in malo modo solo la metà dei cittadini, ed in futuro potremmo
trovarci con le minoranze a governare le maggioranze che non le hanno votate, che
non si sono espresse. Tutto questo è democraticamente imbarazzante, e dovrebbe
aprire una riflessione profonda.
A
Porto San Giorgio abbiamo vissuto i primi segnali di una nuova fase
degenerativa della democrazia: la politica si è
dimezzata e sta diventando espressione di minoranze sempre più esigue. E
qualcuno sembra far finta di nulla, sbandierando improbabili successi smentiti
dalla crudezza dei numeri assoluti, continuando a parlare solo a quella parte
votante che si sta assottigliando sempre più, travolta dall’astensionismo.
Simone
Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio
P.S.
Continuiamo a riscontrare delle evidenti incongruenze e discordanze riguardo i voti
al primo turno, continuiamo a leggere dichiarazioni poco chiare dai dirigenti
comunali e vogliamo andare a fondo di questa storia, e lo faremo nelle sedi
opportune.
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