martedì 22 maggio 2012

La politica dimezzata



Mark Twain sosteneva che “Ogni qual volta ti trovi dalla parte della maggioranza, è tempo di fermarsi e riflettere” ed è una grande verità, indubbiamente. Però noi oggi viviamo in un modello democratico che si basa sul consenso e sulla maggioranza, e su questo dobbiamo ragionare. I cittadini aventi diritto al voto sono chiamati alle urne per esprimere le loro preferenze, e chi ne prende in maggioranza viene legittimato a governare – e questa non è una cosa da poco, acquisita come manna dal cielo, ma una conquista sofferta di lotte e sangue. Fin qui nulla di strano, il problema però si pone quando solo il 59, 62% degli aventi diritto poi effettivamente va a votare. Si pone un problema democratico, di rappresentanza.

Difatti a Porto San Giorgio poco più della metà dei cittadini aventi diritto ha votato al ballottaggio, e poco più della metà di essi ha votato Nicola Loira, sempre più espressione di una minoranza clamorosa del paese. Ma non solo. Detto questo, che è democraticamente imbarazzante, i voti in più a Loira nel ballottaggio sono in gran parte del PDL, in linea con il nuovo governo Monti supportato da centro-destra e centro-sinistra - anche se nel caso specifico vale una questione personale, che di politico non ha nulla. La vittoria di Loira a Porto San Giorgio è principalmente una sconfitta politica, e subito dopo una sconfitta del centro-sinistra, di questo centro-sinistra a maggioranza PD. In ultimo è una sconfitta della politica in senso lato, svuotata del voto come convinzione ideale e ridotta a voto di ripicca, contro qualcuno per questioni extrapolitiche, anche se questi è più vicino idealmente.

Dobbiamo prendere atto che la politica tradizionale ha fallito, stravolta nei fatti e superata dai tempi. Ha accantonato i convincimenti ideali a scapito delle lotte interne e non rappresenta più la maggioranza dei cittadini aventi diritto ma circa la metà di essi; ed il dato è in discesa, in caduta libera. A questo punto dovremmo ragionare sul fatto che questa politica rappresenta in malo modo solo la metà dei cittadini, ed in futuro potremmo trovarci con le minoranze a governare le maggioranze che non le hanno votate, che non si sono espresse. Tutto questo è democraticamente imbarazzante, e dovrebbe aprire una riflessione profonda. 

A Porto San Giorgio abbiamo vissuto i primi segnali di una nuova fase degenerativa della democrazia: la politica si è dimezzata e sta diventando espressione di minoranze sempre più esigue. E qualcuno sembra far finta di nulla, sbandierando improbabili successi smentiti dalla crudezza dei numeri assoluti, continuando a parlare solo a quella parte votante che si sta assottigliando sempre più, travolta dall’astensionismo.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

P.S. Continuiamo a riscontrare delle evidenti incongruenze e discordanze riguardo i voti al primo turno, continuiamo a leggere dichiarazioni poco chiare dai dirigenti comunali e vogliamo andare a fondo di questa storia, e lo faremo nelle sedi opportune.

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