Sono e rimango dell'idea che l'orrore vada sbattuto in faccia, in maniera martellante, sistematica, a costo di assuefare la gente ad esso, a costo di arrivare al punto che l'orrore passi in Tv tra uno spaghetto ed una polpetta, tra un rutto alcolico ed il caffè. Ma almeno non ci sarebbero più scusanti, non ci si potrebbe nascondere dietro uno stucchevole "non sapevo". E finalmente si potrebbe affermare che ci sono bestie nell'esercito e nel governo israeliano come ci sono bestie tra di noi. Indifferenti, ciniche ed ignoranti.
Detto questo, ho preferito mettere in evidenza quel disegno piuttosto che la testa mozzata di una bambina palestinese, foto che apre il blog di Vittorio Arrigoni, un pezzo di un angelo, cioè del messaggero, dell'inviato. Quella foto difatti si fa messaggera di un bestiale genocidio perpetrato negli anni, e che oggi vede uno dei suoi momenti più disumani prendere forma a Gaza, sotto forma di pezzi di bambini che, come in un puzzle macabro, messi insieme formano il quadro del massacro.
Detto questo, ho preferito mettere in evidenza quel disegno piuttosto che la testa mozzata di una bambina palestinese, foto che apre il blog di Vittorio Arrigoni, un pezzo di un angelo, cioè del messaggero, dell'inviato. Quella foto difatti si fa messaggera di un bestiale genocidio perpetrato negli anni, e che oggi vede uno dei suoi momenti più disumani prendere forma a Gaza, sotto forma di pezzi di bambini che, come in un puzzle macabro, messi insieme formano il quadro del massacro.
Ma l'orrore non si ferma qui, non si spegne nella crudezza di quelle immagini di morte. No. Il dolore si trasforma in indignazione non solo per la disparità delle forze in campo o per il regime mediatico che fa disinformazione, ma perché Vittorio Arrigoni e gli altri eroi che rischiano la propria vita per raccontarci la realtà sono stati minacciati di morte da Israele e dagli Usa. Ad esempio è stato creato un sito apposito che riporta foto e dati segnaletici di Arrigoni, nel quale viene indicato come bersaglio numero uno delle forze militari israeliane, e si riporta la frase "liberarcene per sempre".
Al peggio non c'è mai fine. Restate umani (Arrigoni docet)
3 commenti:
Tra l'altro sembrerebbe come se, nella loro folle 'corsa' a perpetuare brutalità inaudite, ci inducessero all'abitudine - che terribile scenario: violenze, atrocità ed efferatezze di 'routine' che per questo sbiadiscono, private della crudeltà e della bestialità che le caratterizza. Dobbiamo impedire che impallidisca l'indignazione, che si trasformi a poco a poco in indifferenza, solo perché prepotenze e soprusi procedono senza soluzione di continuità, intensamente e senza reazioni coraggiose e concrete dal mondo politico internazionale.
M.O.: BOLIVIA ROMPE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON ISRAELE (ASCA-AFP) - La Paz, 14 gen - Il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato che il suo Paese ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele per protestare contro la sanguinosa offensiva dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza.
''Annuncio - ha detto Morales - che la Bolivia ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele a causa di questi gravi crimini contro la vita e l'umanita'''.
La decisione di Morales segue quella del presidente venezuelano Hugo Chavez, che lo scorso 6 gennaio ha ordinato l'espulsione dell'ambasciatore israeliano a Caracas, diventando un eroe dei palestinesi.
...ah Sudamerica, Sudamerica, Sudamerica...
Speriamo che in molti seguano l'esempio di Bolivia e Venzuela, ne abbiamo la fermezza, l'umanità e l'intelligenza.
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