Ovviamente Veltroni si è affrettato a spiegare che va bene il Pepsi Center, ma anche la Coca-Cola gli piace e va bene Barak Obama, ma anche su John McCain non ha nulla da dire. Appunto.
Tanto schieramento del PD non ha rivali. Non ci sono infatti (almeno a questo livello) delegazioni né del PSOE spagnolo, né del New Labour inglese (e vorrei vedere visto che quattro anni fa Tony Blair fece campagna per George Bush!) né dei socialisti francesi o dei socialdemocratici tedeschi.
Solo i nostri vanno. A far cosa non si sa bene. Forse a imparare come si fa a fare un congresso senza farlo (questo è in fondo una Convescion), con i delegati trasformati in ragazze pon-pon. Yes we can… andare in vacanza in Colorado.
Riapro alle 12.35 del 29 agosto. Mi rendo conto di aver commesso un errore. PSOE, New Labour, PSF e SPD sono almeno membri dell’Internazionale Socialista. PD e PD sono membri dell’internazionale del nulla.
... Non ci credete, date retta ancora al Veltroni che assicura «non sono mai stato comunista»? Gustatevi un paio di citazioni: «Si esalta nell’originale elaborazione italiana l’affermazione di Lenin secondo la quale la democrazia e il socialismo si saldano fortemente e la rivoluzione democratica apre la strada a quella socialista».
Vi risparmiamo quella su Ho Chi Minh e «il piccolo popolo che ha sconfitto il grande colosso americano», anche quella sull’«asservimento della Democrazia Cristiana e dell’Italia stessa al soldo ed al volere degli americani», per passare a questa che farà la gioia dei nuovi partner coi quali ha fondato il Pd: «Occorrerebbe, per svolgere un’opera di reale rinnovamento, che la Dc condannasse se stessa per il suo passato, per l’espulsione dei comunisti dal governo dopo la guerra, per aver venduto agli americani il proprio partito, e il nostro Paese, per aver giocato la carta della legge truffa», quella del premio di maggioranza. Non è Massimo D’Alema questo, e nemmeno Oliviero Diliberto. È Veltroni del 1976, annata memorabile. È più trasformista di Fregoli, più camaleontico di Zelig, più versatile di Noschese. Non vi stupite se si togliesse gli occhiali, due o tre lampade al viso ed eccolo a intercalare «mi consenta», con la «e» stretta di Berlusconi. Che tutto sommato, pur coi suoi 71 anni, è politicamente più giovane di lui.
Da Giornalismo partecipativo e Dagospia