sabato 9 agosto 2008

Un luna park del cuore



25

Il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non date importanza alla felicità
che non è sempre
tutto questo spasso
se non date importanza ad una punta d'inferno
qua e là
proprio quando tutto va bene
perché anche in paradiso
non è che cantino
tutti i momenti
Il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non date importanza alla gente che muore
continuamente
o è soltanto affamata
per un po'
che in fondo poi fa male la metà
se non si tratta di voi

Oh il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non vi state troppo a preoccupare
di qualche cervello morto
su ai posti di comando
o di una bomba o due
di tanto in tanto
contro le vostre facce voltate
o di consimili scorrettezze
cui va soggetta la nostra
società di Gran Marca
con i suoi uomini che si distinguono
e i suoi uomini che si estinguono
e i suoi preti
e altri scherani

e con le varie congregazioni
e congressuali investigazioni
e altre costipazioni
che sono il retaggio
della nostra carne demente

Sì il mondo è il posto più bello del mondo
per un sacco di cose come
fare la pantomima della farsa
e fare la pantomima dell'amore
e fare la pantomima della tristezza
e cantare in sordina e avere ispirazioni
e andare a zonzo
guardando tutto
e odorando i fiori
toccando il culo alle statue
e persino pensando
e baciando la gente e
facendo figli portando pantaloni
e agitando cappelli e
ballando
e andando a bagnarsi nei fiumi
e fare dei picnic
in piena estate
o solo genericamente
"godendosi la vita"
ma poi proprio in mezzo a tutto quanto
arriva sorridente il
beccamorto

(lawrence ferlinghetti)

"La poesia che si è fatta udire di recente è ciò che potrebbe essere chiamata 'poesia di strada'. - Afferma Ferlinghetti - Perché consiste nel far uscire il poeta dal suo interiore santuario estetico dove troppo a lungo è rimasto a contemplare il suo complicato ombelico. Consiste nel riportare la poesia nella strada dove era una volta, fuori dalle classi, fuori dalle facoltà e in realtà fuori dalla pagina stampata. La parola stampata ha reso la poesia silenziosa. Ma la poesia di cui parlo qui è poesia parlata, poesia concepita come messaggio orale. A volte è stata letta col jazz, a volte no... quello che importa è che questa poesia usa gli occhi e le orecchie come non sono mai stati usati per molti anni".

Nella foto: Allen Ginsberg (below, left) to Lawrence Ferlinghetti,
at the Human Be-In, Hippie Hill, Golden Gate Park
San Francisco, California
Summer 1967

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