lunedì 15 settembre 2008

Razzismo italiano



Colpito alla testa dai due che urlavano epiteti razzisti, è morto qualche ora dopo in ospedale
Milano, giovane di colore ucciso a sprangate
fermati i due aggressori: padre e figlio
Il dolore dei parenti e degli amici: "Una morte assurda"
La condanna di Fassino: "Un gesto di razzismo, ecco dove porta l'odio"

Milano, giovane di colore ucciso a sprangate fermati i due aggressori: padre e figlio

MILANO - Ucciso a sprangate. forse solo per una scatola di biscotti. Sono stati fermati dalla polizia i due uomini, padre e figlio, proprietari del bar dove è avvenuta la tragedia che ha portato alla morte di un giovane italiano, Abdul William Guibre, 19 anni, originario del Burkina Faso e residente a Cernusco sul Naviglio, aggredito stamani con una spranga in via Zuretti, a Milano perché accusato di aver rubato dei dolci.

L'aggressione, accompagnata da insulti razzisti, è avvenuta questa mattina verso le 6 mentre Abdul si trovava con due amici. Il giovane è stato subito ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli dove è morto qualche ora dopo. Nel pomeriggio i due, padre e figlio, sono stati individuati e fermati con l'accusa di omicidio volontario...

(14 settembre 2008)

La caduta dell'antifascismo miete nuove vittime...

11 commenti:

noalgore ha detto...

A proposito di razzismo serpeggiante e le sue insospettabili connessioni col movimento ambientalista italiano.
Il razzismo viene da lontano ed è stato traghettato nel mondo moderno dai seguaci dell’ambientalismo radicale. Ecco come.
Alessandro Ghigi (1875-1970) è considerato il padre dell'ecologismo italiano. Il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi ha definito Ghigi come "l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro paese". Si tratta perciò di un padre dell'ideologia ambientalistica italiana. Pochi sanno però che Alessandro Ghigi è stato anche un razzista caparbio, vicepresidente della Società Italiana di Genetica ed Eugenetica (SIGE), che ha partecipato ai congressi internazionali delle società eugenetiche, che ha scritto libri disprezzando ebrei, neri ed altre etnie, che ha firmato il Manifesto della Razza del fascismo nel 1938 con cui ebbe inizio la discriminazione degli ebrei in Italia. Basta scavare un po' dietro la facciata rispettabile di Ghigi per trovare notizie inquietanti, talvolta rimosse dalle biografie ufficiali. Nel suo libro "Problemi biologici della razza e del meticciato" (Zanichelli, Bologna, 1939), Ghigi descrive il tema delle degenerazioni causato dall'incrocio con razze nere che sarebbero "evolutivamente inferiori e geneticamente incompatibili". Nel 1959, dopo alcune esperienze di carattere locale, Ghigi diede vita alla Federazione Nazionale Pro Natura. Nella Carta di Forlì (1973-1981) Pro Natura precisa tutti i fondamenti di quello che negli anni che seguirono è stato il programma di tutte le associazioni ambientalistiche italiane. In pratica vi si sostiene che un aumento dei livelli di vita (soprattutto nei paesi poveri) è da evitare perchè danneggia la natura.
Approfondimenti nel mio blog
Ambientalismo di Razza

Anonimo ha detto...

Non sono un fanatico dell'ambiantalismo tout court ma non ho capito il collegamento tra il problema della salvaguardia dell'ambiente ed il razzismo. Sinceramente, mi sfugge il nesso.

Per il resto, finalmente un Tg che parla seriamente e senza mezzi termini dell'accaduto: http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E127745,0.html

Nihil ha detto...

L'accostamento tra razzismo ed ambientalismo fatto da noalgore mi sembra mi sembra alquanto fuori luogo, inconsistente e piuttosto banale. C'è tutta una parte della sinistra italiana che porta avanti con serietà e convinzione istanze ambientaliste e certamente non la si può tacciare di razzismo, salvo che non si sia in mala fede.

noalgore ha detto...

Proprio qui mi chiedete il nesso, dove pubblicate il manifesto sulla "Difesa della Razza" ? Da dove credete derivi l'iedeologia razzista ufficiale del fascismo se non da ideologi che elaborarono teorie pseudo-scientifiche facendole derivare dal malthusianesimo e dall’eugenetica, che poi andavano divulgando in conferenze superaffollate in giro per l’Italia ? E Ghigi era uno dei maggiori di questi ideologi e non si risulta si sia mai pentito. E quando fondò il movimento ambientalista italiano non fece altro che ridipingere di nuovo colore idee vecchie. E non risulta che i moderni ambientalisti abbiano mai ripudiato il loro padre putativo, Alessandro Ghigi. Anzi, se ne sono trovati di altri con le stesse caratteristiche, da Aurelio Peccei del Club di Roma ad Al Gore, il profeta del Riscaldamento Globale. Ma non molti sanno che Al Gore iniziò la sua carriera politica come strumento dell'FBI nella famosa "Operation Fruehmenschen" (ovvero operazione uomo primitivo, come caratterizzazione dispregiativa dei neri) con la quale la FBI gestì una vasta serie di trappole per incastrare e rovinare i politici e altri leader di colore, come si può leggere nel sito Il razzismo di Al Gore. Quando il dente duole, occorre andare alla radice, se si cura solo in superficie, la carie procede indisturbata. Fra gli italiani vi sono varie forme di razzisti, ma non sono solo quelli che lo esternano in modo esplicito essendo consapevolmente di destra o neofascisti o neonazisti. Il razzismo cova anche in ambienti insospettati ed è foriero di ben altro e ben di più di una sprangata occasionale. Addirittura il razzismo estremo mascherato da ideologia ambientalista radicale può essere ammantato di buonismo falsamente antirazzista, ma poi la maschera cade quando si portano avanti concetti come lo sviluppo sostenibile, la decrescita, l'impronta ecologica e il rientro dolce (che significa passare da 6 a 2 miliardi di abitanti sulla Terra), teorie pseudo-scientifiche collegate a Malthus e a Ghigi. Un monumento al razzismo ambientalista è il Georgia Guidestones. In questo monumento sono scritti in 12 linguaggi (8 moderni, 4 antichi) i "comandamenti" ai quali attenersi per governare il mondo duante l'era della ragione (NDR: l'era dell'acquario corrisponde all'era della ragione, l'era dei pesci a quella della fede). Il primo comandamento dice "Mantenere l'umanità al di sotto della soglia dei 500,000,000, in equilibrio perpetuo con la natura.

Anonimo ha detto...

Al Gore e Ghigi (da te dipinto come una sorta di Mengele) non sono e non rappresentano le istanze ambientaliste dei più. Io, ad esempio, sono un amante dei prodotti biologici non perché Al Gore o Ghigi me lo hanno detto, ma semplicemente perché tengo a me, al mio corpo e all'ambiente in cui vivo. Lo sfruttamento illimitato ed incosciente delle risorse porta al depauperamento delle stesse, e di conseguenza impedisce quella redistribuzione che è alla base dell'ideale comunista. Altresì, l'inquinamento è un dato di fatto incontrovertibile, le modificazioni dell'ambiente contribuiscono a terremoti, maremoti, malattie della pelle, eccetera. Credo che non preoccuparsi della natura e dall'ambiente dove viviamo sia d'una miopia disarmante, ed ergersi al di sopra della natura stessa mi sembra un atteggiamento da superuomo, molto in linea col nazismo.

onde ha detto...

Leggendo quanto documentato da noalgore, di cui ero in parte a conoscenza, la reazione non è certo stata quella di mettermi a buttare bottigliette di plastica a terra o di divenire indifferente alle prblematiche ambientali. Sono la mia sensibilità e la mia consapevolezza ecologica a spingermi a fare la raccolta differenziata o ad identificarmi con un partito piuttosto che con un altro; non certo Ghigi o chi per lui. Se 1 + 1 fa 2, allora, per assurdo, colleghiamo la radicata coscienza ecologica tedesca al suo passato nazionalsocialista? Mi sembrano associazioni semplicistiche ed azzardate. Siamo d'accordo sul fatto che qualsiasi estremismo, comunque esso si chiami, sia pericoloso, e che un atteggiamento razzista, anche per voce di un ambientalista, sia minimo deplorevole, ma associare univocamente il razzismo all'ambientalismo mi sembra altrettanto nocivo, ed inutile.

noalgore ha detto...

Uno dei governi che nella storia ha sviluppato un'ideologia ecologista e si è più impegnato in leggi e pratiche per il rispetto della natura è il regime nazista di Adolf Hitler. La notizia è poco nota, ma nessun governo come quello nazista si è impegnato così tanto in difesa dell'alimentazione biologica. In un suo studio ("The Nazy War on Cancer, 1999) lo storico Robert Proctor rileva come Heinrich Himmler, capo delel SS, era un salutista che coltivava e raccomandava cibi biologici e la difesa degli animali, mentre allo stesso tempo sterminava ebrei. Il capo delle SS allevava polli biologici e arrivò al punto di ordinare la produzione di erbe medicinali e miele organico nel campo di sterminio di Dachau, sotto la direzione del dottor Fahrenkamp. I nazisti rispettavano più la natura che l'umanità, atteggiamento che non è molto lontano da quelli che in difesa della natura propongono la riduzione e la limitazione dell'umanità. Tra i tanti personaggi che furono protagonisti nel governo nazista quello più ecologista era R.W. Darrè, capo dell'ufficio centrale delle SS per la razza e la colonizzazione, nonchè Ministro dell'Agricoltura di Hitler. Darrè fu affascinato dal moviemto Wanderwogel, una sorta di hippies girovaghi che si radunavano nudi nei boschi, ballando e accendendo falò notturni. Praticavano il nudismo, l'agricoltura organica e il vegetarianesimo. Una gran parte di loro aderì entusiasta al nazismo. Insieme ai Wandervogel, Darrè si interessò parecchio alle opere di Rudolf Steiner, un dichiarato darwinista che proponeva idee di tipo spiritualistico. La sua più grande preoccupazione era che la Terra venisse troppo sfruttata dall'uomo. Darrè era totalmente convinto della validità delle tesi steineriane secondo cui bisognava abolire fertilizzanti e antiparassitari perchè inflenzavano negativamente il ciclo del terreno, mentre si doveva incrementare la diffusione dei sistemi naturali organici e biodinamici. L'altro elemento decisivo nella formazione del giovane Darrè fu la diffusione delle idee eugenetiche e razziali. Darrè era un seguace, come molti altri nazisti, degli americani Madison Grant e Lothrop Stoddard, fondatori del movimento eugenetico statunitense. Dopo la guerra scrisse libri e articoli sulla coltivazione biologica e l'importanza della vita contadina.

Non è risbile l’accostamento Mengele-Ghigi, in quanto il primo come il secondo professava e propagandava l’eugenetica, come si può leggere nel sito Shoah Education. Infine è tutto da dimostrare che Al Gore "non rappresenti le istanze ambientaliste dei più". Mi pare che praticamente il 100% degli ambientalisti sia d'accordo con le teorie algoriane del riscaldamento globale, o sbaglio ?

Anonimo ha detto...

Mi sa che qui si vuol confondere ambientalismo con salutismo. I nazisti inseguivano il secondo, infatti fecero la prima vera campagna antifumo. L'ambientalismo ha un carattere più universale mentre il salutismo un po' più individualistico, ma tant'è. E comunque in tutti e due i casi si disquisisce d'una visione miope, estremistica ed esclusiva delle relative istanze, invece io inseguo una mia forma di ambientalismo, legata al rispetto della natura ed all'uso coscienzioso delle risorse, e come me molti altri compagni fanno questo.

Noi non siamo né razzisti né nazisti, eppure abbiamo a cuore la salvaguardia dell'ambiente. Per questo non è possibile ingabbiare l'ambientalismo in dinamiche di razze superiori ed inferiori.

onde ha detto...
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onde ha detto...

Già, immaginavo si arrivasse a questo, in effetti il mio accostamento della coscienza ecologica tedesca e del regime nazionalsocialista, lo ammetto, era provocatorio. Pur se noto ai meno, è comunque noto ciò che noalgore afferma. Tuttavia ribadisco che il punto non è questo, ciò che mi preme sottolineare è l'assurdità dell'associazione, ripeto, semplicistica ed univoca, di ambientalismo e razzismo. Quasi come se l'uno fosse conseguenza inevitabile dell'altro e viceversa. Qualsiasi ideologia o convinzione può venir travisata ed estremizzata fino a raggiungere livelli deprecabili. Ma una coscienza ecologica responsabile e civile non può essere tacciata di razzismo. È offensivo e irresponsabile per il futuro nostro e del nostro pianeta. Se si vogliono mettere alla luce la gravità e la pericolosità di personaggi come i defunti nazisti o di un Ghigi o di altri ambientalisti di convinzioni razziste, che si faccia, ma, ripeto, non si fondano a priori i due concetti.

Anonimo ha detto...

imparato molto