mercoledì 3 dicembre 2008

Ghigliottinati!


Pur di salvare la sacra famiglia, il Vaticano manda a morte gli omosessuali

Pur di salvare la sacra famiglia, il Vaticano manda a morte gli omosessuali. E non è un'esagerazione. Messi di fronte alla scelta, da Oltretevere non hanno dubbi: sull'altare (è il caso di dire) devono essere sacrificati i gay. Riepiloghiamo. La Francia, a nome dei 27 paesi europei, si è fatta promotrice di una iniziativa (sottoscritta, per altro, anche dall'Italia) per chiedere all'Onu, in occasione dei sessant'anni della dichiarazione dei diritti umani (il prossimo 10 dicembre), la «depenalizzazione universale dell'omosessualità». Com'è noto, esistono ancora molti paesi (per la precisione 91) nei quali i rapporti omosessuali non solo sono reato (con annessi sanzioni, torture e carcere), ma sono puniti persino con la pena capitale. Cioè con la morte (una decina di stati islamici). Ebbene, il Vaticano che fa? Si schiera contro per paura che l'iniziativa europea sia l'anticamera (pure in Italia) del "matrimonio" tra persone dello stesso sesso. Proprio così. Parola di monsignor Celestino Migliore, nientemeno che rappresentante della Santa Sede alle Nazioni Unite a New York.
Romina Velchi su Liberazione del 2 dicembre 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso pare ce l'abbiano su pure con i disabili...

Anonimo ha detto...

Se il Vaticano guardasse alla sua storia di Papi prima di intraprendere una qualsiasi campagna omofoba, ci risparmierebbe un sacco di inutili veleni.
Dell' omosessualità di molti di loro sono piene le pagine... e come dice qualcuno: Non c'è bisogno di aver passato anni sui libri di psicanalisi per immaginare quanto spesso l' omofobia sia solo la sorella repressa dell' omosessualità.

onde ha detto...

"La trasgressione giovanile trovava in India risposte secolari e una grande tolleranza che invece non veniva percepita in patria. E mentre in occidente le minigonne suscitavano scandalo e l'omosessualità veniva messa sotto processo, la nudità in India era ancora segno di vita ascetica e di santità, e i transessuali non solo venivano accettati, ma addirittura invitati a festeggiare il battesimo dei nuovi nati." da: 'La valigia delle Indie e altri bagagli' di Rossana Dedola. Erano gli anni sessanta. E mentre in altri Paesi dell'occidente si è andati avanti, noi indietreggiamo. È deprimente che ancora se ne parli, se ne debba parlare, che l'omosessualità non sia considerata una cosa naturale, ma una questione da risolvere, un problema. È semplicemente assurdo. È razzismo allo stato puro.