Con l’assoluta correttezza e fermezza che ci contraddistinguono, noi del PRC di Fermo, attraverso il sottoscritto, diamo comunicazione alla cittadinanza della sfiducia al consigliere Andrea Morroni, eletto nelle fila dello stesso PRC. La sfiducia viene posta per i seguenti due gravi motivi. In primis, il Partito della Rifondazione Comunista era ed è contrario alla Presidenza del Consiglio accordata, tramite voto consiliare, a Giovanni Lanciotti di FM. Questa decisione era stata presa all’interno sia del partito che della Federazione della Sinistra, come da incontro avvenuto ufficialmente tra otto membri di essa, equamente distribuiti. La decisone era stata comunicata al Morroni, il quale di sua sponte, in accordo coi ripensanti del PdCI, l’altro partito della FdS, ha deciso all’ultimo momento di votare a favore. E poi, molto più grave perché a conferma di una prima indecisione, che si è così verificato non essere tale, lo stesso Morroni ha accettato, autonomamente e senza ascoltare il proprio partito, che sapeva contrario, la Presidenza della II Commissione Consiliare Permanente, Tecnica-Ambientale, cosa sgradita al PRC, da sempre contrario a contentini politici, specialmente se in chiaro conflitto con l’assessorato, anch’esso presieduto da un esponente della stessa lista elettorale. Per questi motivi il Segretario ha richiesto ai membri del Direttivo che si votasse la sfiducia al consigliere, cosa avvenuta con una netta e chiara maggioranza.
E’ del tutto palese e comprensibile che il consigliere Andrea Morroni non si rapporta col suo partito e che, quindi, non può rappresentarlo in alcuna sede ufficiale - e dato che il PRC ed il PdCI esistono in Comune come espressione della FdS, non può rappresentare manco quest’ultima. Vorrei ricordare che Rifondazione ha una storia decennale e consolidata, fatta di lotte sul territorio e nelle amministrazioni, e nessun eletto può scordarla o disconoscerla, comportandosi autarchicamente in rappresentazione di se stesso e delle proprie convinzioni personali.
Paradossalmente, non ha alcuna rappresentanza in questa amministrazione comunale quel partito che da subito ha sostenuto la candidatura della Brambatti, in contrapposizione proprio all’altro partito interno alla FdS, che ancora ieri ribadiva che l’attuale sindaco l’abbiamo voluto noi e non loro (forse potrebbero chiedere le dimissioni del proprio assessore, dato che lo è in una Giunta con a Sindaco una seconda scelta, ma credo siano impegnati ad accordare i violini per nuove e più servili sviolinate).
Inutile ribadire che da questo momento non esiste più quel freno alla deriva centrista che il PRC - unico partito a sedersi al tavolo del centro-sinistra solo dopo le rassicurazioni sull’estraneità dell’UdC al percorso comune - ha chiesto ed ottenuto. Da oggi questa coalizione comunale è svincolata da ogni dovere morale. Il cosiddetto “Modello Marche” è lì che aspetta, in Provincia come in Comune.
Fisicamente fuori da questa maggioranza ci riserviamo di dare il nostro appoggio esterno alle questioni inerenti quel Programma che abbiamo coscientemente firmato, nell’attesa che vengano realizzati tutti i suoi punti, compresi quelli evidenziati nel nostro ultimo comunicato stampa - a meno di sostanziali ripensamenti politici da parte di quest’amministrazione comunale. Chi credeva di poter giocare con il PRC ha dimostrato scarsa conoscenza della storia politica fermana di questo partito, ed una scarsa acutezza di fondo. Noi le maniche ce le siamo corciate da tempo, e lavoreremo per non transigere.
Simone Tizi, Segretario del Circolo di Fermo del PRC