Al Parco della Mentuccia di Fermo (vicino alla scuola media Leonardo da Vinci) si svolgerà, dal 29 al 31 luglio, il sesto Festival a Pugno Chiuso. L’ormai immancabile appuntamento di musica, controcultura, antagonismo, cultura resistenziale ed antifascista completamente autogestito ed autofinanziato. Per un esercizio ludico dell’intelletto.
martedì 26 luglio 2011
A pugno chiuso
lunedì 25 luglio 2011
Il nuovo che disavanza
L’organizzatrice del viaggio, il Consigliere per gli Affari Pubblici e Politici dell’Ambasciata d’Israele, Livia Link e gli accompagnatori hanno spiegato che il viaggio è organizzato da Israele per far conoscere il paese non solo dal punto di vista prettamente politico ma soprattutto culturale e tecnologico. Oltre alle visite a Gerusalemme, Sderot e Tel Aviv, sono previste visite a centri accademici, la residenza dl presidente Weizmann, un asilo, un kibbutz, due musei, un centro di smaltimento rifiuti.”
martedì 19 luglio 2011
L'elogio del dilettantismo
Giuseppe Garibaldi è riuscito, con ottocento settentrionali scalzi e tremila picciotti arrembanti, a prendere Palermo, una città difesa da ventimila uomini, con navi, fortezze e cannoni, perché è un dilettante. I dilettanti sono sempre meglio dei professionisti, in qualsiasi campo e quindi anche sul campo di battaglia. Tra sei anni, Alfonso Lamarmora, Generale professionista, riuscirà a perdere una battaglia come quella di Custoza, dove gli italiani saranno tre volte più numerosi dei loro nemici. Luigi Cadorna, altro Generale professionista, riuscirà nella prima grande guerra del prossimo secolo a perdere tredici, dico tredici, battaglie sull'Isonzo, con morti a decine di migliaia. Nella stessa guerra, un sottotenente di fanteria tedesco sfonderà il fronte italiano a Caporetto. Sarà ancora un dilettante, in quegli anni, quindi potrà capire le cose, si renderà conto che non è assolutamente necessario occupare le alture, come avranno invece insegnato ai generali professionisti, ma che si potrà anche sfilare bellamente a valle e prendere gli italiani dal di dietro. Poi il sottotenente, che si chiama Rommel, diventerà professionista, sarà fatto Generale, vincerà alcune battaglie, ma credo che perderà la seconda grande guerra del prossimo secolo.
Garibaldi è e rimarrà un dilettante; tra due anni il presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln gli offrirà il comando di un'armata nordista.
Il Generale rifiuterà, perché ha già in mente l'impresa di Aspromonte.
Non si sarebbe comportato certo così un professionista!
venerdì 15 luglio 2011
Discontinuità: ovvero la politica a buon mercato
FERMANO - REGIONE MARCHE - “Polveri sottili? Spegnete la luce e non accendete i camini! Le colpe dell’inquinamento sono soltanto dei cittadini”
EDITORIALE - COMMENTO
La politica, quella con la “p” piccola piccola, quella fatta di opportunismi narcisistici, quella che non ha nessuna idea e nessuna risposta, quella che non ha pragmatismi, quella soltanto autoreferenziale, quella sciatta, quella irriverente verso i cittadini, quella ignorante, quella arrogante, quella capace solo di banalità, quella che cerca passerelle, quella dell’apparire, quella, in definitiva, sciatta e insipiente.
Questa è la politica ufficiale che ha dato deprimente spettacolo di sé mercoledì sera a Capparuccia, durante un’importante assemblea pubblica organizzata dall’ACU (Associazione Consumatori Utenti) sul problema serissimo dell’inquinamento da polveri sottili e che ha visto una nutrita partecipazione di cittadini.
Ad aprire l’incontro sono stati gli interventi ‘tecnici’ che, con dati alla mano, hanno fornito informazioni mediche e dati epidemiologici sulla crescita impressionante di casi di malattie collegate a luoghi particolarmente inquinati. E si stava parlando non del mondo intero, ma dell’area fermana. Impressionanti sono stati i dati forniti dai rappresentanti dell’ISDE (Medici per l’Ambiente).
Allora, data la situazione, che cosa fare? Dove cercare le risposte? Con chi elaborare delle strategie efficaci? Con i politici, naturalmente! I diretti referenti delle scelte per il territorio.
All’incontro era presente la “politica che conta”: per la Regione Marche c’era il consigliere Signora Rosalba Ortenzi, per la Provincia di Fermo c’era l’Assessore all’Ambiente Signor Renato Vallesi, per il Comune di Fermo c’erano l’Assessore all’Ambiente Signor Elmo Tappatà ed addirittura il Sindaco Signora Nella Brambatti. Tutti esponenti del Partito Democratico.
Tutti hanno fornito all’assemblea analisi sostanzialmente similari e parvenze di soluzioni sconcertanti.
Continua...Cordoglio anche a Fermo
L'ipocrisia del minuto di silenzio anche a Fermo. Questi fanno parte di quei partiti che vogliono le guerre e che mandano i soldati, al soldo degli Stati, ad uccidere civili e morire. Brutte bestie gli infingardi.
Il cordoglio, questa ipocrisia cristiana, questa finzione perbenista e becera. Applausi alle bare e bandiere a mezz'asta, poi tutti a magnà la porchetta. E i "comunisti" in Comune, contrari alle guerre, dove sono, non protestano dalle loro poltrone su misura?
P.s. E ieri l'aereo con la bara del soldato morto ha girato a vuoto mezz'ora per aspettare La Russa, colpevolmente in ritardo. Sbatti il mostro in prima pagina.
giovedì 14 luglio 2011
Una replica a Morroni, nostro malgrado...
Tralasciando il fatto che a Fermo alcuni giornali locali scambiano fatti di gravità politica con una puntata de La schiava Isaura (prima telenovela in onda in Italia), si nota anche che, sempre a Fermo, i consiglieri sfiduciati da un Direttivo di partito si difendono (ma poi da cosa?) in malo modo, sempre sui giornali locali, stavolta tutti. Ad una prima lettura verrebbe voglia di lasciar correre, perché non ne vale la pena, visti i modi e le motivazioni di tal bislacca ed inutile replica (si replica ad una sfiducia comprovata?). Ma la solita correttezza che ci contraddistingue non è intermittente come le lucine degli alberi di Natale, e quindi si imbastisce, stancamente, una replica puntuale. Il Morroni, che noi del Partito della Rifondazione Comunista (PRC e PdCI sono due partiti distinti con due statuti differenti e organigrammi separati) avevamo inserito nella rosa dei nomi per l’assessore della Federazione della Sinistra, visto l’ottimo risultato elettorale, è stato un consigliere, spesso assente, che ha sostituito un compagno della levatura di Quinto Antinori. Ai consigli è stato sempre spalleggiato dall’altro consigliere del PRC, Giorgio Benni, il quale lo ha anche pungolato più volte affinché proponesse delle interrogazioni frutto di un lavoro di squadra e di sue intuizioni, ma ciò non è mai avvenuto. Ciò che era sulle spalle di Benni è rimasto sulle spalle di Benni, per molti anni. Ma noi ci abbiamo creduto lo stesso, perché un consigliere uscente che chiede di ricandidarsi si ricandida, perché i cittadini ci hanno creduto e perché un percorso politico non s’inventa ma si vive. Anche se lo stesso Morroni in tutti questi anni di consiglio avrà interagito col sottoscritto forse un paio di volte, un incontro in un ristorante ed una serata ad imbustare lettere in Sezione. Come curriculum politico niente male, si dirà, ma noi crediamo nel rinnovamento e nella crescita sul campo, fatta anche di attente verifiche però. E queste verifiche ci sono state, dato che - come ho spiegato nel comunicato sulla sfiducia, al quale non v’era nulla da controbattere - si sono verificate da subito due decisioni prese autonomamente ed in contrasto con il proprio partito, che lo aveva messo al corrente delle diverse decisioni concordate e che lui doveva rappresentare, dato che un consigliere rappresenta il partito, sempre e comunque. Sic et simpliciter.
Bene, è stato votato dai cittadini e continuerà a fare il consigliere, ma non lo farà in nostro nome - e nsessuno che non sia del PRC potrà farsene carico -, né in nome della FdS, che di fatto in Comune non esiste più.
Simone Tizi, Segretario del Circolo di Fermo del PRC
P.s. Un ultimo appunto sulle elucubrazioni del Morroni riguardo la Presidenza che, secondo lui, doveva essere accordata a Giovanni Lanciotti piuttosto che alla Di Felice, perché quest’ultima dell’opposizione. Forse il buon Andrea non era presente e non ricorda che lo stesso Lanciotti è stato nella maggioranza uscente, quella dell’amministrazione Di Ruscio. E di fatto dimostra anche di non conoscere la storia politica del suo partito a Fermo, che attraverso Quinto Antinori e Giorgio Benni ha portato sempre avanti un modo diverso di agire, accordando quella Presidenza all’opposizione, per una visione realmente democratica del Consiglio Comunale. Ed io potrei anche non esser d'accordo, in assoluto, ma da uomo di partito mi rimetto al volere del Direttivo, cosa che avrebbe dovuto fare anche il consigliere.
mercoledì 13 luglio 2011
E' mezzanotte nel secolo
martedì 12 luglio 2011
Principiis obsta
Con l’assoluta correttezza e fermezza che ci contraddistinguono, noi del PRC di Fermo, attraverso il sottoscritto, diamo comunicazione alla cittadinanza della sfiducia al consigliere Andrea Morroni, eletto nelle fila dello stesso PRC. La sfiducia viene posta per i seguenti due gravi motivi. In primis, il Partito della Rifondazione Comunista era ed è contrario alla Presidenza del Consiglio accordata, tramite voto consiliare, a Giovanni Lanciotti di FM. Questa decisione era stata presa all’interno sia del partito che della Federazione della Sinistra, come da incontro avvenuto ufficialmente tra otto membri di essa, equamente distribuiti. La decisone era stata comunicata al Morroni, il quale di sua sponte, in accordo coi ripensanti del PdCI, l’altro partito della FdS, ha deciso all’ultimo momento di votare a favore. E poi, molto più grave perché a conferma di una prima indecisione, che si è così verificato non essere tale, lo stesso Morroni ha accettato, autonomamente e senza ascoltare il proprio partito, che sapeva contrario, la Presidenza della II Commissione Consiliare Permanente, Tecnica-Ambientale, cosa sgradita al PRC, da sempre contrario a contentini politici, specialmente se in chiaro conflitto con l’assessorato, anch’esso presieduto da un esponente della stessa lista elettorale. Per questi motivi il Segretario ha richiesto ai membri del Direttivo che si votasse la sfiducia al consigliere, cosa avvenuta con una netta e chiara maggioranza.
E’ del tutto palese e comprensibile che il consigliere Andrea Morroni non si rapporta col suo partito e che, quindi, non può rappresentarlo in alcuna sede ufficiale - e dato che il PRC ed il PdCI esistono in Comune come espressione della FdS, non può rappresentare manco quest’ultima. Vorrei ricordare che Rifondazione ha una storia decennale e consolidata, fatta di lotte sul territorio e nelle amministrazioni, e nessun eletto può scordarla o disconoscerla, comportandosi autarchicamente in rappresentazione di se stesso e delle proprie convinzioni personali.
Paradossalmente, non ha alcuna rappresentanza in questa amministrazione comunale quel partito che da subito ha sostenuto la candidatura della Brambatti, in contrapposizione proprio all’altro partito interno alla FdS, che ancora ieri ribadiva che l’attuale sindaco l’abbiamo voluto noi e non loro (forse potrebbero chiedere le dimissioni del proprio assessore, dato che lo è in una Giunta con a Sindaco una seconda scelta, ma credo siano impegnati ad accordare i violini per nuove e più servili sviolinate).
Inutile ribadire che da questo momento non esiste più quel freno alla deriva centrista che il PRC - unico partito a sedersi al tavolo del centro-sinistra solo dopo le rassicurazioni sull’estraneità dell’UdC al percorso comune - ha chiesto ed ottenuto. Da oggi questa coalizione comunale è svincolata da ogni dovere morale. Il cosiddetto “Modello Marche” è lì che aspetta, in Provincia come in Comune.
Fisicamente fuori da questa maggioranza ci riserviamo di dare il nostro appoggio esterno alle questioni inerenti quel Programma che abbiamo coscientemente firmato, nell’attesa che vengano realizzati tutti i suoi punti, compresi quelli evidenziati nel nostro ultimo comunicato stampa - a meno di sostanziali ripensamenti politici da parte di quest’amministrazione comunale. Chi credeva di poter giocare con il PRC ha dimostrato scarsa conoscenza della storia politica fermana di questo partito, ed una scarsa acutezza di fondo. Noi le maniche ce le siamo corciate da tempo, e lavoreremo per non transigere.
Simone Tizi, Segretario del Circolo di Fermo del PRC