In merito alla risposta insensata di Di Ruscio a mezzo stampa sulla questione dell’aggressione ai due somali avvenuta in Piazza Verdi alcuni giorni addietro, mio malgrado mi trovo a ribadire due concetti molto semplici. In primis, quando cita l’uso scorretto della parola “sdoganare” riportandone la sola accezione di matrice doganale, dimenticando, o forse ignorando, l’accezione d’uso figurato nel linguaggio politico: “Con uso fig. (che ricalca l’uso analogo del fr. dédouaner), nel linguaggio politico e giornalistico, riabilitare, riscattare, dare nuova legittimazione a persone, forze politiche o ideologie che in precedenza erano state discriminate, escluse da una partecipazione attiva alla vita politica”. Quando si invita un condannato in secondo grado per mafia come Dell’Utri a parlare dei falsi Diari di Mussolini, ci si siede al tavolo dell’incontro con dietro la faccia del Duce e poi si danno locali comunali in comodato gratuito ad associazioni di stampo neofascista (com’è facile verificare dai loro siti o dalle spillette che si portano appresso), non ci si può poi nascondere dietro un dito, o sterili dati, negando l’evidenza di uno sdoganamento politico perpetrato in dieci anni di amministrazione comunale imbarazzante e congelante. Questo significa, per l'appunto, riabilitare e dare nuova legittimazione alla figura di un gerarca fascista e riscattare quelle istanze di stampo neofascista, in linea con i saluti romani al Campidoglio durante l’elezione di Alemanno a sindaco di Roma. Inoltre, il nostro ex Sindaco racconta alla cittadinanza di non essere a conoscenza della denuncia per diffamazione che egli stesso ha sporto contro l’autore di un comunicato stante in un blog, apparso anche sui giornali locali, scritto e firmato dal sottoscritto (ignoto?). Per questo un maresciallo dei carabinieri del Tribunale di Fermo mi ha convocato ufficialmente per chiedermi se quel comunicato sui fatti inerenti la serata con Giorgio Cremaschi alla Sala dei Ritratti fosse mio, ed una volta appresa la mia conferma lo stesso carabiniere, correttamente, mi ha informato che non poteva aggiungere altro perché l’allora sindaco di Fermo aveva denunciato per diffamazione l’autore di quell’articolo (e l’ha fatto leggendo le pagine del blog dove scrivo, pagine poi fotocopiate ed in mano al maresciallo, a dimostrazione che Di Ruscio sa perfettamente chi sono, dato che mi ha anche inoltrato su internet dei suoi chiarimenti su altre questioni sollevate), tant’è che ho portato alcune persone a confermare che ciò che avevo scritto nel comunicato era semplice cronaca. E vorrei ricordare inoltre che in quell’occasione i provocatori avevano i coltelli al seguito ed hanno imbrattato le mura del Corso con croci celtiche ed altri simboli nazifascisti, e che quell’amministrazione comunale, invece di identificarli e fermarli, magari ascoltando proprio noi testimoni, ha pensato bene di denunciare l’autore dell’articolo che aveva riportato quei fatti, conseguenza di altri che poi sono sfociati nell’aggressione ai due somali. Il tutto ad opera delle stesse persone che, nel frattempo, hanno impazzato per Viale Trento e che, se fossero state fermate dopo quelle prime provocazioni, non avrebbero potuto compiere quest’ultimo atto di sangue. Quindi, quando mi sono permesso di parlare di “sottovalutazione” e “sdoganamento” ho, come sempre, parlato con cognizione di causa – d’altronde far passare queste aggressioni di matrice neofascista e razzista come meri atti delinquenziali è un’operazione d’una miopia politica imbarazzante.
Mi dispiace non potergli rispondere che anch’io non lo conosco, mi dispiace perché avrei gradito non averlo mai conosciuto come Sindaco della mia città, ma tant’è.
Simone Tizi, un cittadino antifascista
11 commenti:
Dimentichi però di dire quali legami hanno gli aggressori con i ragazzi di Aries....
No, non l'ho dimenticato...
Sii cortese. Allora spiegami quali sono
i legami? sono fascisti, razzisti e provocatori allo stesso modo. non ti basta? sticazzi, a me basta e avanza.
Razzisti ???.... Questa è solo una tua idea, sbagliata per altro.
Il razzismo consiste nel giudicare, emarginare, diffamare in base a pregiudizi, in questo caso il razzista sei tu.
E cmq la domanda era rivolta al blogger
Eppure mi sembrava di essere stato chiaro. Il mio scritto è rivolto, principalmente, all'ex sindaco di Fermo, che ha avuto il demerito di sdoganare, direttamente o indirettamente poco importa, un pensiero nazionalsocialista, quello della retorica patriottarda, del familismo, dell'onore, dell'irredentismo. Tutto questo è riscontrabile nell'equiparazione tra partigiani e repubblichini, tra comunismo e fascismo, tra ideologie ed istanze razziste; si evince anche dall'uso ignorante delle Foibe in difesa dell'irredentismo fascista, vera causa di quei morti. Ed in questo clima di sdoganamento di un pensiero che era stato rigettato nelle fogne della storia dei ragazzetti sbandati trovano una loro identità, si fanno largo nell'illusione dell'impunità, gonfiano il petto della loro ignoranza e sfogano la loro violenza contro l'avversario, visto come comunista o uomo di colore, omosessuale o drogato. Eccetera.
Noto che non hai argomenti sufficientemente validi per accomunare chi fa politica (Aries) con quei teppisti che hanno fatto l'aggrssione. Il fatto che tra questi ultimi, 2 di loro si autodefinirono fascisti, non li rende tali. Anche D'alema si autodefinì comunista, ma credo che molti di voi non lo considerino come tale. I distinguo vanno fatti, è comodo, ma anche turpe e meschino, generalizzare e fare d'ogni filo d'erba un fascio (è il caso di dirlo), perchè si è a corto di idee e progetti e per coagularsi in nome d'un paventato nemico.
Vedo inoltre che definisci la vicenda delle foibe come difesa dal Fascismo, ne deduco che la tua è una cultura faziosa e partigiana, pari a quella di chi dice che l'olocausto non sia mai esitito. Con certa gente credo sia inutile uno scambio di idee, e con questo ti saluto.
Caro Simone, mi spiace dover dire che non basta conoscere la storia per apprenderne gli insegnamenti. Altrimenti, se così fosse, non ti ostineresti a rispolverare il vecchio armamentario filosofico degli anni '70. Non è bastato quanto accaduto allora? Ritieni che a 40 anni di distanza sia opportuno ricadere nell'errore degli opposti estremismi? Cui prodest? La risposta credo tu la sappia già
Se andate su informazione.tv trovate tutti i dati per i collegamenti. Inutile continuare, tanto uno può fare un elenco lungo quanto gli pare ma poi c'è sempre chi nega, anche la realtà. Le contrapposizioni esistono, sono evidenti e vanno coltivate, ed è coraggioso farlo, come coraggioso è definirsi per ciò che si è, evitando di dissimulare il fascismo, che è sempre uguale a se stesso, istanza razzista e mai ideologia, intesa come insieme di idee.
Inutile discutere con chi non vuol sentire. Mi spiace solo averti sopravvalutato. Continuate pure nella campagna d'odio. Spero lo facciate nella consapevolezza che andrete ad assumere la responsabilità morale di quanto seminato. Buona caccia alle streghe
E’ ora di finirla con queste menzogne, questa codardia nel dissimulare i “valori” fascisti che sono in parte valori di destra. Le parole sono importanti, diceva un regista romano, e già dalle specifiche del nome si evince ciò che si è: nazional popolare, che può essere anche scritto come nazionalpopolare – ma anche la grafia, i disegni, i manifesti. Già il richiamo alla nazione è un’espressione destrorsa, inequivocabilmente. Il nazionalpopolare poi, non lascia alcun dubbio. Gramsci definiva nazionalpopolari quei fenomeni che esprimono valori radicati nella tradizione di un intero popolo, esattamente quei valori che vengono esaltati oltremodo dal fascismo e da ogni compagine di destra. Quindi la patria, la retorica patriottarda; la famiglia, il familismo; l’irredentismo, il completamento d’unità nazionale anti-slava. Una tendenza a senso unico, ad invitare gruppi neofascisti, letterati o scrittori vicini a quell’area, riferimenti a poeti ed uomini di solo quella parte politica, se così vogliamo definirla. Tutte cose che in sé, estrapolate da un contesto globale, non sono condannabili, ed infatti si è fatto notare che non si può impedire a chi vuol cantare neofascista di farlo. Ma non è questo il punto, infatti tutti noi abbiamo parlato di un’associazione di chiaro stampo neofascista, e di quello che ne consegue se si intende amministrare a senso unico, cioè concedendo spazi a queste associazioni e negandone ad altre, che sono di colore opposto, antifasciste. Ed è inutile cercare di non capire che nulla avviene per caso, come non è un caso che dallo sdoganamento dei cosiddetti ex fascisti con l’avvento di Berlusconi in Italia torni di moda il fascismo, Mussolini ed i suoi finti Diari, Gelli che dichiara di essere sempre stato fascista, preti nazisti ed omofobi, eccetera. Ed in questo clima, ovviamente avallato anche a Fermo, qualche piccolo sbandato in crisi d’identità si ritrova in queste certezze e si sente legittimato, si crede impunito, ed impazza per la città provocando, imbrattando le mura con scritte e simboli neofascisti ed infine spaccando la testa ad un ragazzo di colore. Questo è quello che è avvenuto e sta avvenendo, sia a Fermo che in tutt’Italia. Negarlo è pura idiozia, o strumentale menzogna.
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