Tralasciando il fatto che a Fermo alcuni giornali locali scambiano fatti di gravità politica con una puntata de La schiava Isaura (prima telenovela in onda in Italia), si nota anche che, sempre a Fermo, i consiglieri sfiduciati da un Direttivo di partito si difendono (ma poi da cosa?) in malo modo, sempre sui giornali locali, stavolta tutti. Ad una prima lettura verrebbe voglia di lasciar correre, perché non ne vale la pena, visti i modi e le motivazioni di tal bislacca ed inutile replica (si replica ad una sfiducia comprovata?). Ma la solita correttezza che ci contraddistingue non è intermittente come le lucine degli alberi di Natale, e quindi si imbastisce, stancamente, una replica puntuale. Il Morroni, che noi del Partito della Rifondazione Comunista (PRC e PdCI sono due partiti distinti con due statuti differenti e organigrammi separati) avevamo inserito nella rosa dei nomi per l’assessore della Federazione della Sinistra, visto l’ottimo risultato elettorale, è stato un consigliere, spesso assente, che ha sostituito un compagno della levatura di Quinto Antinori. Ai consigli è stato sempre spalleggiato dall’altro consigliere del PRC, Giorgio Benni, il quale lo ha anche pungolato più volte affinché proponesse delle interrogazioni frutto di un lavoro di squadra e di sue intuizioni, ma ciò non è mai avvenuto. Ciò che era sulle spalle di Benni è rimasto sulle spalle di Benni, per molti anni. Ma noi ci abbiamo creduto lo stesso, perché un consigliere uscente che chiede di ricandidarsi si ricandida, perché i cittadini ci hanno creduto e perché un percorso politico non s’inventa ma si vive. Anche se lo stesso Morroni in tutti questi anni di consiglio avrà interagito col sottoscritto forse un paio di volte, un incontro in un ristorante ed una serata ad imbustare lettere in Sezione. Come curriculum politico niente male, si dirà, ma noi crediamo nel rinnovamento e nella crescita sul campo, fatta anche di attente verifiche però. E queste verifiche ci sono state, dato che - come ho spiegato nel comunicato sulla sfiducia, al quale non v’era nulla da controbattere - si sono verificate da subito due decisioni prese autonomamente ed in contrasto con il proprio partito, che lo aveva messo al corrente delle diverse decisioni concordate e che lui doveva rappresentare, dato che un consigliere rappresenta il partito, sempre e comunque. Sic et simpliciter.
Bene, è stato votato dai cittadini e continuerà a fare il consigliere, ma non lo farà in nostro nome - e nsessuno che non sia del PRC potrà farsene carico -, né in nome della FdS, che di fatto in Comune non esiste più.
Simone Tizi, Segretario del Circolo di Fermo del PRC
P.s. Un ultimo appunto sulle elucubrazioni del Morroni riguardo la Presidenza che, secondo lui, doveva essere accordata a Giovanni Lanciotti piuttosto che alla Di Felice, perché quest’ultima dell’opposizione. Forse il buon Andrea non era presente e non ricorda che lo stesso Lanciotti è stato nella maggioranza uscente, quella dell’amministrazione Di Ruscio. E di fatto dimostra anche di non conoscere la storia politica del suo partito a Fermo, che attraverso Quinto Antinori e Giorgio Benni ha portato sempre avanti un modo diverso di agire, accordando quella Presidenza all’opposizione, per una visione realmente democratica del Consiglio Comunale. Ed io potrei anche non esser d'accordo, in assoluto, ma da uomo di partito mi rimetto al volere del Direttivo, cosa che avrebbe dovuto fare anche il consigliere.
20 commenti:
Inutile che continui a mettere il glorioso simbolo del PRC ad accompagnare i tuoi soliloqui, il simbolo di un partito che non ti appartiene né a Fermo né altrove; partito che avete ridotto ai minimi termini di iscritti, consensi (portati, a Fermo, da persone stimate come Morroni che poi sfiduciate) e iniziativa politica e sul territorio. Non basta la burocratica elezione a segretario di circolo per fare un dirigente. Ciò serve solo a creare burocrati. Questi li lasciamo ad altri. I dirigenti si formano sul campo, non sulla stampa o nei direttivi, ma facendo crescere qualitativamente e quantitativamente un partito, ovvero il contrario di ciò che da anni accade in questa "benedetta" provincia.
Ma chi è che, da anonimo, scrive tali stronzate senza senso alcuno? ciò che scrivo lo decide il Direttivo di un partito, ciò che scrivi nel tuo anonimato lo decide la tua imbecillità. Non c'è altro da aggiungere.
Stronzate? Allora convocate il Comitato Politico Federale, magari aperto ai pochi iscritti che non ne fanno parte invece di riunirvi sempre tra voi, e fateci vedere i numeri degli iscritti dal 2009 a oggi, spiegateci in che stato di salute stanno i circoli rimasti (2 o 3 in tutta la provincia, se si considera circolo quello di Montegiorgio e Falerone) e elencateci le iniziative politiche e pubbliche promosse dal PRC negli ultimi 2 anni o 3 anni. Sono pronto a ricredermi.
Stronzate perché le decisioni a Fermo le prende il Circolo di Fermo tramite il suo Direttivo, ed infatti Morroni è stato sfiduciato da esso. I miei scritti sono in comune con i membri del Direttivo. Le iniziative del PRC di Fermo hanno coinciso con il percorso Uniti contro la crisi, con tutte le iniziative annesse, fino ad arrivare ai fatti dei due somali. In un Paese ove nessun partito ha le capacità di organizzare nulla credo che il nostro piccolo partito, roso all'interno da compagni scompagni che sanno solo fare casini, quelli per cui sono preposti, mi sembra già molto. Senza considerare il fatto che i circoli in dismissione lo sono per le scelte di FdS, e proprio alcuni compagni di quei circoli mi sono d'aiuto più di altri che, in teoria, dovrebbero ancora star dentro. Per il resto, la sfiducia doveva esser data, a rigor di logica, al primo sgarro, ma ho voluto aspettare, poi l'ho chiesta al Direttivo che, votando, l'ha formalizzata. Un atto dovuto, che un vero comunista può solo plaudire. Gli altri è meglio perderli, al più presto. E rimangono anonimi, seppur di facciata.
Allucinante.....
Allucinante.....
Allucinante.....
Ma chi è 'sto anonimo che è così informato sullo stato del partito? E perchè il circolo di Falerone non viene da lui riconosciuto come circolo? Vediamo un pò se ha il coraggio di palesarsi. alessandro
Un poraccio; senza argomenti e senza conoscenza. Un quacquaraquà, un venduto, un opportunista, un compagno scompagno, un perditempo, un perdigiorno, un ignorante, una persona per modo di dire...
Sempre più allucinante!
In effetti è, a dir poco, allucinante che anonimi vengano qua a scrivere stronzate senza senso. Decisamente allucintante, ed imbarazzante.
L'anonimo manca di coraggio. Poveretto.
L'aveva scritto Victor Serge: "Saranno inumani per vigliaccheria".
Che amarezza, che nostalgia. Sì, amarezza e nostalgia, nel vedere citato il nome di Quinto Antinori.
Amarezza e nostalgia perché la Rifondazione che Quinto aveva in mente e praticava era l'idea del partito aperto, del partito che include, non del partito chiuso, che espelle, che esclude.
Quinto era un comunista rigoroso, era un comunista vero che mai avrebbe definito però tale sé stesso e mai avrebbe definito sprezzantemente non comunisti, o comunisti tra virgolette gli altri compagni.
Quinto era un educatore, lo era anche nel partito e mai avrebbe detto: al primo sgarro fuori. Anzi, per prima cosa si sarebbe chiesto se e dove aveva sbagliato lui e dove a sbagliare fosse stato il partito.
A dieci anni da Genova, la Rifondazione che sfilava a Genova: quello era il Partito di Quinto e mi amareggia pensare che in essa ora trovino ospitalità pratiche escludenti, espulsioni, scomuniche che pensavamo superate, relegate ai ricordi del "socialismo reale" novecentesco e non già ad un partito nato in contrapposizione ad esse per rifondare un intero pensiero.
Che pena.
Primo sgarro? maro', voi non avete l'idea di cosa sia un partito, il rispetto per esso e per chi lo vive e lo rappresenta. Per questo date aria alla vostra bocca per vomitare parole vuote ed incivili, dettate da un'ignoranza senza confini. Siete voi che citate i nomi di chi non avete mai conosciuto, perché conoscere non vuol dire frquentare, siete voi infatti che citate persone, non tanto per ricordarne le scelte, ma per scimmiottarne i ricordi. La persona che mi sono permesso di citare, non certo per paragone ma per il ricordo di un percorso, è una delle poche che ha usato nei miei confronti la percezione umana. Io lo ricodo sempre, ma pubblicamente l'ho voluto ricordare una volta sola. Ora lo rivedo spesso incastonato nelle profondità degli occhi della moglie o delle figlie, che non hanno mai smesso di stare dalla parte del PRC, dalla nostra parte e quindi dalla mia parte. Diverso chi oggi attacca vigliaccamente questo partito sotto forme di anonimato (la segretezza è figlia della stupidità umana, scriveva Marx), e lo fa ignorandone i percorsi e le ragioni interne. Lo fa per stupida arroganza e demenziale strumentalità, o peggio per ottusa convinzione senza conoscenza, la conoscenza dei fatti che può essere accolta solo dalla conoscenza delle persone che questi fatti svolgono quotidianamente, essendone artefici. Se fossi cristiano dire che provo pietà, ma non lo sono e quindi mi riservo di provare una reale e distaccata indifferenza.
Ogni tanto entro, leggo, e trovo pagine interessanti che condivido e che leggo volentieri. Altri post li trovo troppo polemici, ma questo ce lo siamo già detto. Trovo però un po’ di “pesantezza” fastidiosa contro quelli che intervengono, anche provocatoriamente spesso (concordo), in forma anonima. Trovo qualche risposta esagerata e poco elegante. Neanche a me piace chi interviene in forma anonima o usando pseudonimi per parlare restando al coperto, ma fa parte del gioco. Se vuoi eliminare questi interventi puoi disattivare la forma anonima nelle impostazioni del blog, ma se sei tu a dare la possibilità che questo avvenga, forse sarebbe più elegante usare un tono diverso.
Era solo un consiglio.
Alberto Tarquini
Io mi rivolgo con lo stesso tono, perché basta leggere per capire chi, per primo, si permette di insultare, gratuitamente e senza senso. Non ho mai insultato per primo, e mai lo farò. So adeguarmi agli stili ed ai modi, quindi so rispondere a tono, anche pesantemente, ma sempre con il doveroso distacco di chi sa di raccontare la realtà. Non elimino mai nulla, non è nel mio stile, anche perché credo che le falsità e la vigliaccheria debbano essere immortalate. Ho le spalle abbastanza larghe per sopportare ogni angheria o falsità, ogni insulto o stupida motivazione, anche perché non mi vengono rivolti da un titano ma da un meschino, e quindi tiro dritto per la mia strada, sicuro di arrivare dall'altra parte, anche se la strada è tortuosa e disseminata di trappole.
Parlavo di stile e di eleganza, non d'altro.
Alberto
Stile ed eleganza io riesco a mantenerli anche nelle risposte più dure.
Quasi....
"Un poraccio; senza argomenti e senza conoscenza. Un quacquaraquà, un venduto, un opportunista, un compagno scompagno, un perditempo, un perdigiorno, un ignorante, una persona per modo di dire..."
"...ciò che scrivi nel tuo anonimato lo decide la tua imbecillità."
Comunque.... si faceva per dire. Ciao
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