venerdì 9 dicembre 2011

I nazi-tecnocrati


Ora si possono vedere: sono una razza superiore, sono bellissimi e hitleriani. Chi sono? Sono i tecnocrati italiani. (Giorgio Gaber, La presa del potere -  1973)

I grandi gruppi finanziari che rappresentano il capitalismo internazionale dovevano trovare il modo di sopravvivere alla crisi mondiale, da loro provocata, e dovevano fare in modo che l’Italia si munisse di una guida tecnica presentabile al resto dei governanti europei, più disciplinati nei confronti di quel potere capitalistico che ne muove i fili, di questi burattini della politica, da sempre in mano al potere economico. Silvio Berlusconi era un intralcio, troppo preso a salvare se stesso dalla magistratura per poter applicare in maniera scientifica quella macelleria sociale che Mario Monti può garantire, e che può fare mostrando un certo aplomb ed un discreto savoir-faire, cose sconosciute ai politici scelti dal Cavaliere, gente al limite dell’idiozia e dotati di scompostezze ridicole e volgari.

Di contro, Monti garantisce anche lo stesso Berlusconi, difatti non vengono toccate le televisioni di proprietà né quelle che controlla, garantendo posti di potere e continuità a molti uomini vicini allo stesso Berlusconi. In più, riesce a lasciare fuori dalla manovra le Banche, la Chiesa cattolica, gli speculatori ed i grandi evasori, arrivando perfettamente laddove il precedente Governo aveva in parte fallito, vuoi per incapacità politiche che per interessi marginali e periferici, spesso individuali.

Paradossalmente, il governo Berlusconi era l’ultimo baluardo da abbattere per attuare quella macelleria sociale totale che il governo Monti sta già iniziando, e che porterà a termine con l’assenso di gran parte della classe politica italiana. Far fuori Berlusconi è stato un diktat della finanza internazionale, che fa capo alla massoneria di sinistra del gruppo Bilderberg. Un golpe senza apparente spargimento di sangue. Nessun negoziato, nessuna mediazione era più possibile, bisognava garantire ai gruppi di potere la sopravvivenza e si dovevano applicare, celermente e con cognizione di causa, senza intralci di escort o difese d’ufficio, quelle misure atte a rastrellare il danaro dalle mani dei più poveri, poco individualmente ma molto a livello collettivo, dato che i poveri sono da sempre stragrande maggioranza rispetto ai ricchi, e nonostante questa evidente disparità numerica sono da sempre questi ultimi a comandare, decretando implicitamente la fallibilità di ogni modello democratico capitalistico.

Peggio di così non poteva andare. Berlusconi è vivo e lotta con Monti, con l’appoggio di gran parte del centro-sinistra.

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