giovedì 22 dicembre 2011

Contra factum non datur argumentum


Sicuramente poi risponderanno d’altro, se risponderanno, dato che per ora hanno tenuto questa linea, l’unica. Non sapendo far altro che ragionare per contrapposizione: ma il centro-destra ha fatto di peggio e non può dare lezioni; o per monito: non vorrete mica che torni Di Ruscio? (vale lo stesso per Berlusconi, a livello nazionale); non sapendo far altro – dicevo – di sicuro risponderanno, se lo faranno, non entrando nel merito, o magari attaccando il sottoscritto, cosa già biecamente accaduta. Ma i fatti restano tali, e non sono contestabili, manco cassabili. I fatti ci parlano inequivocabilmente di un’amministrazione che ha abusato solo a parole della tanto sbandierata discontinuità, per poi appiattirsi di fatto su una continuità con quella passata, ad iniziare dalla conferma dei lavori nella zona residenziale di viale Ciccolungo, con l’aggiunta di un altro ascensore-mostro di dubbia utilità; passando per le vicissitudini del settore Urbanistica, mai stato così allo sbando come in questo periodo: eliminazione della Commissione Edilizia Comunale all’insaputa di tutti, lottizzazioni fatte scadere (“spiacevoli sviste”, ci dicono, come se ve ne fossero di piacevoli), lotti di Casabianca in merito ai quali si chiede al privato cosa fare, poi si cambia idea, o forse no, non si sa bene; per giungere fino alle nomine della nuova presidenza dell’Asite, il coordinatore del PD di Servigliano, e di quella di un nuovo membro del CdA del Sassatelli, un altro uomo del PD. E nessuno è mai entrato nel merito di queste scelte, di come sono state fatte ed in base a quali criteri, come nessuno è entrato nel merito delle competenze dei professionisti nominati. Infatti il punto non è solo questo, anche se fa comodo a qualcuno pensare che lo sia; il punto fondamentale è che i cittadini notano che tutti questi ruoli importanti vengono assegnati ad uomini del PD, tesserati del PD, coordinatori del PD, in assoluta continuità con i metodi delle amministrazioni passate (io governo, io lottizzo). E nessuno, all’interno del centro-sinistra, parla, nessuno fiata, nemmeno coloro che si sono scagliati con forza contro le scelte passate, assolutamente identiche a quelle di oggi. Sunto emblematico il tendone riscaldato di fine d’anno che vide una grande fetta di chi oggi governa la città precorrere i tempi degli indignados e scagliarsi contro con una veemenza senza precedenti, parlando di piazza violata e di tendone da circo in un luogo storico (venne usata l’espressione “stalla tecnologica”). Oggi c’è di nuovo quello stesso tendone, messo da questa nuova amministrazione. Ciò significa che per loro una scelta non è di per sé giusta o sbagliata, dipende solo da chi la fa. Se amministrare significa rimanere incollati alle poltrone rinunciando all’esercizio della critica, questo vuol dire che la politica è al capolinea. A livello nazionale sostituita da colpevoli tecnocrati, a livello locale da meri esecutori senza spirito critico.

Simone Tizi, segretario del Circolo di Fermo del PRC

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