mercoledì 25 luglio 2012

Urbanistica a Fermo, qualcuno l'aveva previsto


La lagnanza delle opposizioni sul mancato numero legale della seconda commissione consiliare, per intenderci quella che dovrebbe servire alle forze politiche, di maggioranza ed opposizione, per parlare di lavori pubblici e pianificazione, è da spunto per una riflessione più generale sull’urbanistica nella nostra città. Evidentemente a Fermo, come colpito da una maledizione, il settore non sembra avere destini diversi da quelli delle precedenti amministrazioni. Non riesce a decollare né ad avere un ruolo chiaro, autonomo e di guida anche per gli altri assessorati. Paradossalmente, oggi che i grandi interessi, con la crisi in atto e le banche che non concedono prestiti, sono notevolmente diminuiti e le pressioni sull'amministrazione si sono giocoforza affievolite tutto è immobile. Non sappiamo se per colpa di vedute diverse tra le anime politiche dell’attuale maggioranza o per mancanza di iniziative o per carenza di progettualità, fatto sta che tale situazione è controproducente per tutti. Non saper cogliere questo momento per ripensare un settore per troppo tempo visto come lo snodo tra grandi interessi e la politica del così detto “fare” è perdere una grande ed irripetibile occasione. Rivedere la pianificazione, le sue regole, mettere a sistema esperienze più evolute codificate in altre città, revisionare gli strumenti generali e particolareggiati, aprire insomma un dibattito vero nella città e non nelle segrete stanze, è il minimo che si può chiedere ad una amministrazione nata e votata per questo. Purtroppo, senza incolpare nessuno in parrticolare, ad oggi nulla di tutto questo è stato fatto. Sembra di rivedere “film” già visti, una, due, tre volte, il cui finale, purtroppo, è fin troppo noto. Cambiare non un modello ma solo gli interlocutori: è questa per la “sinistra“ la più grossa e grave sconfitta.

Il Circolo del PRC di Fermo e Porto San Giorgio

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