domenica 1 luglio 2012

Walk on the wild side


"Un drappello di sconfitti dell'American Dream che ha inspirato una delle più belle canzoni di Lou Reed"

Quando arriviamo ad avere più case di quante possiamo abitare, più automobili di quanto possiamo guidare, più cibo di quanto possiamo ingurgitare da soli, l'unico modo per diventare più ricchi è tagliare fuori quelli che non hanno a sufficienza. Se tutti hanno più che a sufficienza a che serve il mio più-che-a-sufficienza? A che serve un ampio prato aperto a tutti? E' solo quando gli altri ne sono esclusi che una vasta prateria comincia ad avere un autentico valore. A che serve essere un maggiore se non puoi avere più di un sottotenente? A che serve, poi, un sottotenente? 

[...]

Tuttavia, come rivelò il segretario della Federazione del Lavoro, gli Affari resistevano a un'ulteriore decadenza.
Fiducia in sé per chi non aveva un soldo e aiuti governativi per chi aveva già avuto più di quanto potesse spendere, questo fu il piano per il risanamento economico. Ma le panchine del parco di mattina erano bagnate anche se non era piovuto; ed era possibile stancarsi anche delle banane.
Ciò nonostante, non erano poi tempi così difficili come la gente aveva preso il vezzo di dire. Si era trattato soltanto dell'arretramento da una prospettiva anormale, e l'economia progrediva lungo una curva discendente verso nuovi piani di normalità e di crescente livellamento delle opportunità. In breve, si andava avanti a tutto vapore. Solo che questa volta ogni buona occasione era buona esattamente come la prossima. Il che voleva dire, semplicemente, che nessuno veniva più pagato.

Walk on the wild side, Nelson Algren (1956)
Minimum Fax, 12 euro

"E cosa ha a che vedere tutto questo con l'America di oggi? Anche troppo, temo. E questa potrebbe essere la ragione per cui preferiremmo lasciare Algren su uno scaffale senza leggerlo, perché se la verità che ha da raccontare sul conto dell'America è ancora valida, allora siamo davvero nei pasticci" (dalla prefazione di Russel Banks).

Imbarazzante, scritto nel 1956 e riguardante l'America degli anni trenta. Imbarazzante per l'attualità. Nulla è cambiato, corsi e ricorsi del capitalismo.

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