Il sacrestano mette la svastica al braccio
Vigevano, incredulità tra i fedeli. Ma lui non si scompone: «Sono di destra, è libera espressione»
VIGEVANO (Pavia) — Non fosse per il luogo in cui lavora, una chiesa, forse ci sarebbe stato chi non si sarebbe stupito più di tanto. Ma quando hanno visto il loro sacrestano accoglierli davanti al sagrato con una svastica al braccio, tra i fedeli della parrocchia di San Francesco, a due passi dalla Piazza Ducale di Vigevano (Pavia), è scoppiato un vero putiferio. «È una cosa vergognosa», è il coro unanime dei parrocchiani. Eppure Angelo Idi, 51 anni, sacrista da cinque, che pure rischia una denuncia, proprio non capisce il motivo di tanto scompiglio: «È stata una mia libera espressione — replica con fare sorpreso il sacrista —. Siamo ancora in un Paese libero, o no?». La sua libertà il sacrestano l'ha voluta esprimere così, indossando al braccio sinistro la fascia rossa con il simbolo nazista.
Il giorno era martedì, guarda a caso la giornata di commemorazione delle vittime della Shoah. «Veramente non lo sapevo — si giustifica —, ma non mi pare comunque che in questi anni gli israeliani abbiano avuto la mano leggera con i palestinesi». Così, mentre in Israele si ricordava l'Olocausto, Idi stazionava sul sagrato della chiesa di San Francesco con il bracciale di Hitler in bella mostra e salutava i fedeli che uscivano dalla messa. Capello cortissimo e occhialini tondi dietro a due occhi dall'espressione indecifrabile, Angelo Idi non ha problemi a parlare delle sue idee politiche. «Sì, io sono di estrema destra — ammette — e sono fiero di esserlo. Mi sento il portavoce delle Brigate Nere, dei giovani combattenti della Repubblica di Salò che non hanno svenduto il loro onore e la patria, come invece hanno fatto coloro che, definendosi combattenti, hanno fomentato una guerra fratricida».
Lui che al periodico «La Legione » ha pure scritto una lettera per porgere le scuse dell'Italia alla famiglia Mussolini, non vede nessun conflitto tra politica e religione. «In chiesa lavoro col massimo dell'impegno — dice —. Del resto quanti buoni cattolici votano a sinistra e quanti si sono espressi a favore dell'aborto?» Il vescovo Baggini, fa sapere di non aver dichiarazioni da faah!re in merito alla vicenda, mentre il telefono del parroco, monsignor Paolo Bonato, squilla a vuoto. Il capogruppo di Rifondazione, Roberto Guarchi, chiede a gran voce l'allontanamento del sacrestano: «È un fatto inammissibile — commenta — va rimosso dall'incarico».
Il giorno era martedì, guarda a caso la giornata di commemorazione delle vittime della Shoah. «Veramente non lo sapevo — si giustifica —, ma non mi pare comunque che in questi anni gli israeliani abbiano avuto la mano leggera con i palestinesi». Così, mentre in Israele si ricordava l'Olocausto, Idi stazionava sul sagrato della chiesa di San Francesco con il bracciale di Hitler in bella mostra e salutava i fedeli che uscivano dalla messa. Capello cortissimo e occhialini tondi dietro a due occhi dall'espressione indecifrabile, Angelo Idi non ha problemi a parlare delle sue idee politiche. «Sì, io sono di estrema destra — ammette — e sono fiero di esserlo. Mi sento il portavoce delle Brigate Nere, dei giovani combattenti della Repubblica di Salò che non hanno svenduto il loro onore e la patria, come invece hanno fatto coloro che, definendosi combattenti, hanno fomentato una guerra fratricida».
Lui che al periodico «La Legione » ha pure scritto una lettera per porgere le scuse dell'Italia alla famiglia Mussolini, non vede nessun conflitto tra politica e religione. «In chiesa lavoro col massimo dell'impegno — dice —. Del resto quanti buoni cattolici votano a sinistra e quanti si sono espressi a favore dell'aborto?» Il vescovo Baggini, fa sapere di non aver dichiarazioni da faah!re in merito alla vicenda, mentre il telefono del parroco, monsignor Paolo Bonato, squilla a vuoto. Il capogruppo di Rifondazione, Roberto Guarchi, chiede a gran voce l'allontanamento del sacrestano: «È un fatto inammissibile — commenta — va rimosso dall'incarico».
Erika Camasso
24 aprile 2009
www.corriere.it
2 commenti:
Sei proprio un fetente Simò, ai preti non ne fai cadere una per terra! Sembra però che il Vaticano abbia fatto un bel comunicato stampa, abbastanza serio. Difficile pigliarli in contropiede. Ciao, Alberto
Ovvio, devono pur salvagurdare la loro immagine.
Ma non è la prima volta che accadono fatti del genere.
"C’era un prete, a benedire la lugubre parata di Forza nuova a Bergamo. Si chiama Giulio Tamm, è un simpatizzante di estrema destra di Alternativa sociale e fa l’apologia dei manganelli dicendo che “Gesù cacciò i mercanti dal tempio con la frusta”. Non è la prima volta che Tamm si presenta a Bergamo per prestare il proprio contributo a iniziative di stampo fascista. Nel 2007, nella cappella del cimitero era stato lui a celebrare la messa in ricordo dei caduti della Legione repubblichina Tagliamento, in un tripudio di saluti romani, cori e stemmi fascisti."
Qualche settimana fa era sull'autobus dei militanti di estrema destra, malgrado le polemiche suscitate per un suo saluto romano ad un altro convegno fascista... non ci sono stati provvedimenti che io sappia.
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