Il presidente degli USA Barack Obama non condannerà gli agenti della Cia colpevoli di aver torturato i prigionieri sospettati di terrorismo durante il governo Bush. La notizia, annunciata dallo stesso presidente degli Stati Uniti, pochi giorni fa, durante la sosta a Città del Messico, prima tappa del suo viaggio in America Latina, ha trovato sostegno nelle parole del capo dell'Intelligence Dennis Blair, riscuotendo invece molto scalpore da parte dell'opinione pubblica, che identifica nella scelta di non prendere misure legali verso i torturatori una netta contraddizione rispetto alla recente chiusura del carcere di massima sicurezza di Guantanamo, considerato da Amnesty international lesivo di ogni diritto umano e civile. Eppure, la garanzia offerta da Obama di non perseguire "coloro che hanno fatto il loro dovere in buona fede basandosi sui consigli legali del dipartimento della Giustizia" sembra mirare alla rivelazione di molte verità finora nascoste e smentite dagli stessi protagonisti degli abomini perpetrati nelle carceri, proprio per la paura di incorrere in duri provvedimenti o condanne.
martedì 21 aprile 2009
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11 commenti:
Decisione assurda e vergognosa.
Non punendoli si legittimano le loro azioni, una contraddizione, a mio avviso, con la chiusura di Guantanamo.
Vita dura, anche per un presidente USA che "nasce" sotto i migliori auspici ma che, purtroppo, non può fare finta che il passato sia soltanto da rinnegare. Immagino quante pressioni su questo avrà già avuto, e dovrà subire. La scopriremo piano piano questa nuova presidenza, nei fatti, senza aspettarci miracoli ma senza sparargli addosso prematuramente. Che dite?
La decisione di Obama di non perseguire "coloro che hanno fatto il loro dovere in buona fede basandosi sui consigli legali del dipartimento della Giustizia" non è sostenibile in quanto proprio gli Stati Uniti, nell'immediato dopoguerra, istituirono il tribunale di Norimberga per giudicare i crimini dei nazisti, i tribunali speciali per il genocidio del Ruanda, per la ex-Yugoslavia e la Corte penale internazionale che hanno stabilito il principio che obbedire agli ordini di un superiore non esonera dalla responsabilità personale quando si commette un crimine contro l'umanità.
Se Obama vuole dara una svolta non può passare sopra le atrocità compiute dopo l'11 settembre lasciando impuniti chi ha leso i diritti più fondamentali dell'uomo.
Non si tratta di pretendere miracoli, suona oltretutto strano ad una non credente, ma da un Paese che si ritiene " La più alta democrazia " ci si aspetta un comportamento diverso, oltre che all'esportazione della stessa.
Io non sono mai stato abbagliato da Obama, troppo vicino alle lobby israeliane per essere credibile. Però questa era un'occasione per dimostrare di essere diverso, ma negli Usa comandano i poteri economici, non i Presidenti.
L'America non è cambiata, è cambiato solo il presidente. Stravolgimenti storici non avvengono in 3 mesi. Non mi aspetto grandi cose, ma se ripenso agli otto anni di Bush....
L'anonimo di prima
Eh, ma sia Bush che Obama rispondono a poteri economici ben precisi. Le cose cambiano attraverso i cambiamenti dei modelli economici, altrimenti rimane tutto invariato. Come poetava Ferlinghetti:
Tutto cambia e niente cambia
Finiscono secoli
e tutto continua
come nulla finisse
Come le nubi ancora s'arrestano a mezzovolo
come dirigibili presi da venti contrari...
Beggar. poesia a parte, lo vogliamo fucilare subito Obama o gli diamo qualche mese di tempo per vedere se ce la fa a fare qualcosa di meglio di quello fatto fino ad ora dagli altri?
Ciao
Direi di darglielo qualche mese, ma non di più. Gli USA non cambieranno mai radicalmente, è nel loro costume, ma certo se si riuscisse almeno a fare una buona politica basata sulla "limitazione del danno...
Ciao, David
A proposito, ho visto il sito. Quando torna in rete sul vecchio indirizzo? Ciao, David
Quando ci rilasceranno i codici di accesso i vecchi gestori; siamo già alle vie legali.
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