mercoledì 16 aprile 2008

Ripartiamo dal simbolo di falce e martello



Tina Modotti

EMIGRANTE, OPERAIA, ATTRICE, FOTOGRAFA NEL MESSICO DEGLI ANNI VENTI, ANTIFASCISTA, MILITANTE NEL MOVIMENTO COMUNISTA INTERNAZIONALE, PERSEGUITATA ED ESULE POLITICA, GARIBALDINA DI SPAGNA.

4 commenti:

Stefano ha detto...

Può definirsi comunista colui che vota comunista o chi non vota in attesa del comunismo.No che non è comunista,chi a votato Veltroni,non è comunista chi non è pacifista,non si è comunista perchè si ha paura di Berlusconi e non si è comunista solo per la falce e martello.
Come dice il compagno Bertinotti l'essere comunista è un'aspirazione a cui non tutti arrivano.

Anonimo ha detto...

L'importante è non aver paura della propria storia, anzi esporla ed esserne fieri.

Stefano ha detto...

E'il nostro presente che mi spaventa.
Forse è vero che di noi rimane solo il passato

Anonimo ha detto...

Speriamo di trasformare il nostro presente ritrovando la nostra vera identità