lunedì 30 giugno 2008
DITTATORI DEMOCRATICI?
venerdì 27 giugno 2008
L'estate incantata
Era una mattina tranquilla e la città era ancora avvolta nel buio, infilata a letto. Il tempo diceva che era estate: il vento aveva quel certo tocco e il respiro del mondo era lungo, caldo e lento. Bastava alzarsi e sporgersi dalla finestra per sapere che quello era il primo giorno di libertà e di vita, il primo mattino d’estate.
Douglas Spaulding, dodici anni, appena sveglio, lasciò che l’estate lo cullasse nel flusso pigro dell’alba. Coricato nella stanzetta del terzo piano, col tetto della torre sopra di lui, Douglas si sentiva forte in quella stanza alta che cavalcava il vento di giugno, nella torre più imponente della città. Di sera, quando gli alberi si mescolavano in un’unica ombra, lui scoccava le sue occhiate in tutte le direzioni, come dall’alto di un faro, sull’oceano di olmi, querce e aceri mossi dal vento. E ora…
"Ragazzi!" sussurrò Douglas.
Aveva un’intera estate davanti a lui, un’intera estate da cancellare dal calendario, giorno per giorno. Gli sembrava di essere la dea Siva che aveva visto nei libri di viaggio, gli sembrava di avere anche lui cento mani con cui avrebbe raccolto mele acerbe e pesche, e naturalmente uva passa. Per vestiti avrebbe avuto gli alberi, i cespugli e i fiumi. Avrebbe gelato, volentieri, davanti alla porta del magazzino del ghiaccio, spiando la brina all’interno; e si sarebbe arrostito, con gioia, insieme ai diecimila polli della cucina della nonna.
Per il momento, tuttavia… lo aspettava un esercizio familiare.
Una volta alla settimana gli permettevano di lasciare papà, nonna e suo fratello minore Tom nella casetta attigua e di salire nella piccola torre che sovrastava la casa dei nonni, alla quale si accedeva per la lunga scala a chiocciola che lui faceva sempre di corsa, al buio. E in quella torre degna d’uno stregone si addormentava tra lampi e visioni, per risvegliarsi al mattino al tintinnio di cristallo delle bottiglie di latte. Allora bisognava compiere il rituale magico.
Si alzò, andò alla finestra e inspirò a pieni polmoni. Poi soffiò.
I lampioni stradali si spensero come candele su una torta nera. Soffiò ancora, e ancora, e cominciarono a sparire le stelle.
Douglas sorrise e puntò il dito.
Là, e poi là. Ora qui…
Rettangoli gialli si disegnarono sul vago terreno del mattino mentre nelle case accendevano delle luci. E un grappolo di finestre brillò all’improvviso a chilometri di distanza, nella campagna immersa nell’alba.
"Tutti sbadigliano. E tutti si alzano."
Sotto di lui la grande casa si stiracchiò.
"Nonno prendi la dentiera dal bicchiere!" attese un tempo ragionevole, poi: "Nonna, bisnonna, friggete le frittelle!"
Il caldo aroma della pastella fritta si diffuse nei gelidi corridoi per svegliare i pensionanti, le zie, gli zii, i cugini in visita e tutti quanti.
"Strada dove abitano i Vecchi, svegliati! Signorina Hellen Loomis, colonnello Freeleigh, signorina Bentley! Tossite, alzatevi, prendete le medicine, cominciate a muovervi! Signor Jonas, attacchi il cavallo, cominci a portare in giro il carretto!"
Le ville buie al di là del crepaccio che divideva la città spalancarono i loro maligni occhi di drago. Fra poco, nelle strade del mattino, due vecchie signore avrebbero pilotato una Macchina Verde elettrica, facendo segno a tutti i cani di scostarsi. "Signor Tridden, corra alla rimessa!" Fra poco, sovrastato da un nugolo di scintille azzurre, il tram cittadino sarebbe salpato per le vie pavimentate in rosso.
"John Huff, Charlie Woodman, siete pronti?" sussurrò Douglas in direzione della Strada dei Ragazzi. "Pronti!" a lanciare le palle da baseball nei prati umidi, a sedere sulle altalene che aspettavano, vuote, in mezzo agli alberi.
"Mamma, papà, Tom, svegliatevi."
Cominciarono a suonare le sveglie. L’orologio del municipio rimbombò. Gli uccelli si lanciarono dagli alberi come una rete che Douglas avesse gettato. E lui, direttore d’orchestra, li sentì cantare ed indicò il cielo a oriente.
Il sole spuntò dietro l’orizzonte.
Douglas si mise a braccia conserte e sorrise del sorriso di un mago. Sissignori, pensò, tutti saltano, tutti corrono quando io comando. Sarà una bella estate.
Rivolse alla città un ultimo schiocco delle dita.
Le porte delle case si spalancarono e la gente si affrettò ad uscire.
Cominciò l’estate del 1928. ...
giovedì 26 giugno 2008
Affari suoi
«Guardare il suo nuovo governo in azione è un po’ come sedersi a rivedere un brutto film»
Il Financial Times attacca Berlusconi
Editoriale del quotidiano britannico: «Una volta di più, Berlusconi si concentra su se stesso e non sull’Italia»
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Oh no, non un'altra volta. Potremmo tradurre così quel «Oh no, not again» apparso come titolo dell’editoriale sul Financial Times, col sottotitolo «una volta di più, Berlusconi si concentra su se stesso e non sull’Italia». Il quotidiano finanziario britannico come sempre non risparmia le parole: «Guardare il suo nuovo governo in azione è un po’ come sedersi a rivedere un brutto film». Se è «troppo presto per dare giudizi netti», però «le ultime dimostrazioni già lasciano prevedere un altro horror show». Perchè «una volta di più il premier 71enne impiega gran parte della sua energia politica a proteggersi dalle pubbliche procure d’Italia».
PROBLEMI GIUDIZIARI - Berlusconi «vuole far approvare una legge che sospenderebbe per un anno la maggior parte delle cause con una possibile pena superiore ai dieci anni» e sta anche «cercando di introdurre una legge che darebbe immunità alle massime autorità dello Stato, lui incluso». Ma tutto ciò «sarebbe di scarso interesse se il signor Berlusconi impiegasse la stessa energia a riformare la pigra economia italiana». Secondo il FT invece ci sono segni che potrebbe ripetere «i suoi peggiori errori, lasciar crescere fuori controllo i livelli del deficit e del debito», poichè «il governo ha presentato una finanziaria che vedrà salire il debito pubblico dall’1,9% del Pil nel 2007 al 2,5% nel 2008». L’Italia conclude il Financial Times «ha bisogno di un governo serio e responsabile. Berlusconi ieri ha detto che la magistratura lo ha sottoposto a un ’calvario’ senza fine. Ma l’unico "calvario" di questa storia è quello che sopporta l’Italia, che ha bisogno di un cambio di rotta estremo nelle sue sorti economiche e politiche».
mercoledì 25 giugno 2008
This is easy
Beh, con quest'afa e il cielo d'un celeste nebuloso squarciato da un sole d'un caldo invadente e non richiesto, difficilmente si può ascoltare di meglio. In ufficio, tra refrigeratori impazziti e scarpe troppo strette che non si lasciano vincere dalle carni rigonfie di piedi sofferenti, o in giro come zombie tra le strade di un'assolata provincia non si può chiedere di più alla musica.
Dentro c'è di tutto. Sigle di telefilm persi nel tempo; tutto il calcio minuto per minuto; musica per guardare le ragazze che passano; pantere rosa; bravi Benny d'oltremanica; nate libere; colonne sonore di film improponibili che vi siete sorbiti seduti al fianco dei vostri genitori estasiati; tappeti colorati infestati da peli di cane; zampe d'elefante; chiome cotonate; sciccherie da cockatail falsamente allegri; profumi dozzinali; cravatte a pois; ragazze brille che parlano troppo; uomini dentro abiti nuovi che corrono al lavoro dentro grattacieli oscillanti in cerca dell'adulterio più facile; serate danzanti senz'arte; crooner da piano bar di quart'ordine; spettacolini osé; bar con cameriere dalle tette nude e sobbalzanti; eccetera.
Vi si stamperà un sorrisetto ebete sul volto, e una sensazione dolceamara vi accompagnerà per il resto della giornata, fino a quando non crollerete esausti su di un letto, semisvestiti.
This is easy Disc 1
I Sotterranei del Vaticano 2
Per l'ennesima volta si sono accesi i riflettori sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Le dichiarazioni di una testimone diretta gettano gravi ombre su figure di spicco della gerarchia vaticana e sulle relazioni di alti prelati con membri della criminalità organizzata. Noi qualche sospetto l'avevamo già avuto nei mesi scorsi allorchè vi abbiamo riferito del singolare luogo di sepoltura di Enrico De Pedis, l'ultimo capo della Banda della Magliana.
http://loscavatore.blogspot.com/2008/03/i-sotterranei-del-vaticano-1.html
martedì 24 giugno 2008
Falce e martello come la svastica
lunedì 23 giugno 2008
Italiani brava gente, parte quarta
sabato 21 giugno 2008
Le vite degli altri
Di Florian Henckel Von Donnersmarck, giovane regista tedesco dell'ovest, ma con genitori fuggiti dall'est
Su tutti l'attore Ulric Mühe (interpreta il capitano della Stasi che si troverà a dover spiare la vita dello scrittore): intenso, duro e al contempo fragile nel sul lento cambiamento. La sua seconda moglie fu una collaboratrice della Stasi. In Germania alla presentazione del film, gli hanno chiesto come si fosse preparato per il suo personaggio. La sua risposta è stata: "Ho ricordato".
- Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita…
Working in the Coal Mine
(Elvis Costello)
Working in the coal mine è una canzone scritta dall'immenso Allen Toussaint, cantore del Sud e delle sue affascinanti contraddizioni. Di seguito riporto la versione di Lee Dorsey (1966), amato alla follia da Strummer; e quella dei Devo (singolo inserito sulla versione cd di New Traditionalists), poi inserita nella colonna sonora del film animato Heavy Metal:
Lee Dorsey
e:
Devo
venerdì 20 giugno 2008
Lettera di Evo Morales all'Europa
Fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Europa fu un continente d’emigranti. Decine di milioni di europei partirono verso l’America per colonizzare, sfuggire alla miseria, alle crisi finanziere, alle guerre, ai totalitarismi europei ad alle persecuzioni inflitte minoranze etniche. Oggi, sto seguendo con molta preoccupazione il processo d’approvazione della cosiddetta «direttiva rimpatrio». Il testo convalidato, il passato 5 giugno dai Ministri degli interni dei 27 paesi dell’Unione Europea, dovrà essere sottoposto al voto del Parlamento Europeo il 18 giugno. Ho l’impressione che questa direttiva indurisca in maniera drastica le condizioni di detenzione e d’espulsione degli emigranti senza documenti, indipendentemente dal loro tempo di permanenza nei paesi europei, dalla loro condizione lavorativa, dai loro legami familiari, dalla loro volontà d’integrazione e dal raggiungimento della stessa.
Scoperte
Oggi ho scoperto che le vite non sono tutte uguali. La mia vita, quella dei miei cari, quella di molti di voi, vale meno della vita di un carabiniere, di un poliziotto, di un finanziere, di un agente di pubblica sicurezza. Me lo ha detto la nuova maggioranza che, con il voto favorevole dell’opposizione, ha reso obbligatorio il carcere a vita per chi si macchia dell’omicidio di un appartenente alle forze dell’ordine.
Oggi ho scoperto che si può strappare soltanto qualche cosa che è stato cucito o tessuto insieme. Mi chiedo, allora, il perché dell’affermazione del signor Veltroni che ha detto che questa nuova maggioranza avrebbe accumulato una "sequenza eccessiva e inaccettabile di strappi". Che cosa ha cucito o tessuto insieme al signor Berlusconi? Oggi non sono ancora riuscito a scoprirlo.
domenica 15 giugno 2008
Dittatori democratici
Nei giorni scorsi abbiamo illustrato i danni che il ddl Berlusconi-Ghedini-Alfano sulle intercettazioni provocherà sulle indagini e i processi. Ora è il caso di occuparci di noi giornalisti e di voi cittadini, cioè dell’informazione. Che ne esce a pezzi, fino a scomparire, per quanto riguarda le inchieste della magistratura. Il tutto nel silenzio spensierato e irresponsabile delle vestali del liberalismo e del garantismo un tanto al chilo. Che, anzi, non di rado plaudono alle nuove norme liberticide. Non si potrà più raccontare nulla, ma proprio nulla, fino all’inizio dei processi. Cioè per anni e anni. Nemmeno le notizie “non più coperte da segreto”, perché anche su quelle cala un tombale “divieto di pubblicazione” che riguarda non soltanto gli atti e le intercettazioni, ma anche il loro “contenuto”. Non si potrà più riportarli né testualmente né “per riassunto”. Nemmeno se non sono più segreti perché notificati agli indagati e ai loro avvocati. Niente di niente.
L’inchiesta sulla premiata macelleria Santa Rita, con la nuova legge, non si sarebbe mai potuta fare. Ma, anche se per assurdo si fosse fatta lo stesso, i giornali avrebbero dovuto limitarsi a comunicare che erano stati arrestati dei manager e dei medici: senza poter spiegare il perché, con quali accuse, con quali prove. Anche l’Italia, come i regimi totalitari sudamericani, conoscerà il fenomeno dei desaparecidos: la gente finirà in galera, ma non si saprà il perché. Così, se le accuse sono vere, le vittime non ne sapranno nulla (i famigliari dei pazienti uccisi nella clinica milanese, che stanno preparando una class action contro i medici assassini, sarebbero ignari di tutto e lo resterebbero fino all’apertura del processo, campa cavallo). Se le accuse invece sono false (come nel caso di Rignano Flaminio, smontato dalla libera stampa), l’opinione pubblica non potrà più sapere che qualcuno è stato ingiustamente arrestato, né come si difende: insomma verrà meno il controllo democratico dei cittadini sulla Giustizia amministrata in nome del popolo italiano.
Chi scrive qualcosa è punito con l’arresto da 1 a 3 anni e con l’ammenda fino a 1.032 euro per ogni articolo pubblicato. Le due pene - detentiva e pecuniaria - non sono alternative, ma congiunte. Il che significa che il carcere è sempre previsto e, anche in un paese dov’è difficilissimo finire dentro (condizionale fino a 2 anni, pene alternative fino a 3), il giornalista ha ottime probabilità di finirci: alla seconda o alla terza condanna per violazione del divieto di pubblicazione (non meno di 9 mesi per volta), si superano i 2 anni e si perde la condizionale; alla quarta o alla quinta si perde anche l’accesso ai servizi sociali e non resta che la cella. Checchè ne dica l’ignorantissimo ministro ad personam Angelino Alfano.
E non basta, perché i giornalisti rischiano grosso anche sul fronte disciplinare: appena uno viene indagato per aver informato troppo i suoi lettori, la Procura deve avvertire l’Ordine dei giornalisti affinchè lo sospenda per 3 mesi dalla professione. Su due piedi, durante l’indagine, prim’ancora che venga eventualmente condannato. A ogni articolo che scrivi, smetti di lavorare per tre mesi. Se scrivi quattro articoli, non lavori per un anno, e così via. Così ti passa la voglia d’informare. Anche perché, oltre a pagare la multa, finire dentro e smettere di lavorare, rischi pure di essere licenziato.
D’ora in poi le aziende editoriali dovranno premunirsi contro eventuali pubblicazioni di materiale vietato, con appositi modelli organizzativi, perché il “nuovo” reato vien fatto rientrare nella legge 231 sulla responsabilità giuridica delle società. Significa che l’editore, per non vedere condannata anche la sua impresa, deve dimostrare di aver adottato tutte le precauzioni contro le violazioni della nuova legge. Come? Licenziando i cronisti che pubblicano troppo e i direttori che glielo consentono. Così usciranno solo le notizie che interessano agli editori: quelle che danneggiano i loro concorrenti o i loro nemici (nel qual caso l’editore si sobbarca volentieri la multa salatissima prevista dalla nuova legge, da 50 mila a 400 mila euro per ogni articolo, e accetta di buon grado il rischio di veder finire in tribunale la sua società). La libertà d’informazione dipenderà dalle guerre per bande politico-affaristiche tra grandi gruppi. E tutte le notizie non segrete non pubblicate? Andranno ad alimentare un sottobosco di ricatti incrociati e di estorsioni legalizzate: o paghi bene, o ti sputtano.
Ultima chicca: il sacrosanto diritto alla rettifica di chi si sente danneggiato o diffamato, già previsto dalla legge attuale, viene modificato nel senso che la rettifica dovrà uscire senza la replica del giornalista. Se Tizio, dalla cella di San Vittore, scrive al giornale che non è vero che è stato arrestato, il giornalista non può nemmeno rispondere che invece è vero, infatti scrive da San Vittore. A notizia vera si potrà opporre notizia falsa, senza che il lettore possa più distinguere l’una dall’altra. Tutto ciò, s’intende, se i giornalisti si lasceranno imbavagliare senza batter ciglio.
Personalmente, annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziato. Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie “riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione). Mi auguro che altri colleghi si autodenuncino preventivamente insieme a me e che la Federazione della Stampa, l’Unione Cronisti, l’associazione Articolo21, oltre ai lettori, ci sostengano in questa battaglia di libertà. Disobbedienti per informare. Arrestateci tutti.
(Marco Travaglio)
venerdì 13 giugno 2008
Sciopero generale
giovedì 12 giugno 2008
Italiani brava gente, parte terza
L'industria della morte
MUOIONO IN SPREZZO A QUALSIASI SICUREZZA, ALTRO CHE PIANGERE I MORTI, LA LORO SICUREZZA E' SOLO SFRUTTAMENTO, MISERIA E MORTE PER GLI OPERAI. ORA DOPO IL SILENZIO TOMBALE DEGLI ULTIMI MESI SUI NOSTRI MORTI, FERITI E MUTILATI NELLE FABBRICHE E CANTIERI, CI INONDERANNO DI MILIONI DI PAROLE AD USO E CONSUMO DELLE LORO TV, RIDONDANTI E MESCHINI; PARLERANNO DI ERRORI UMANI, MANCANZA DI MASCHERINE, MALFUNZIONAMENTO DI VALVOLE, IMPERIZIA DEGLI OPERAI (CHI E' PRECARIO O STAGIONALE NON LI FA' I CORSI SULLA SICUREZZA ) NASCONDENDO I FATTI E IL FATTO PRINCIPALE; LAVORARE NEGLI IMPIANTI, NELLE FABBRICHE, NEI CANTIERI PER TANTISSIME ORE SETTIMANALI (PROPRIO IERI AL PARLAMENTO EUROPEO SI E' DATO LUCE VERDE ALLA POSSIBILITA' DI ARRIVARE BEN OLTRE LE 48 FINO A 65 ORE), ALL'INTENSITA' E CON LA FRENESIA SFRUTTANDO BASSI SALARI (I 1000 EURINI PER TUTTI) E CONTRATTI PRECARI DI TUTTI I TIPI (LA MEDIA NELLE AZIENDE MEDIO-GRANDI SI ATTESTA GIA' SU UN 20% DEL TOTALE DELLA FORZA-LAVORO) RICHIESTA DAI PADRONI NELLE AZIENDE, PRODUCE,E SOTTOLINEIAMO PRODUCE, ESATTAMENTE QUELLO CHE E' AVVENUTO OGGI 11 GIUGNO.
NON E' PIU' POSSIBILE LAVORARE A QUESTE CONDIZIONI E DAGLI OPERAI DEVE VENIRE UN FORTE SEGNALE CHE NON SIAMO PIU' DISPOSTI A FATICARE IN CONDIZIONI CAPESTRO.
UN SEGNALE VERSO TUTTI I PAROLAI CHE NON HANNO LA NOSTRA CONDIZIONE, L'ULTIMA PAROLA IN MATERIA DI SICUREZZA DEVE RITORNARE IN MANO AGLI OPERAI IN OGNI AZIENDA GRANDE O PICCOLA.
INOLTRE CI SI DEVE FERMARE QUANDO SUSSISTONO CONDIZIONI DI PERICOLO, I SINDACATI DI OGNI SIGLA IN OGNI ORDINE E GRADO CHE PERSISTONO A "MINIMIZZARE" I PERICOLI COI PADRONI SULLA NOSTRA PELLE VANNO PRESI A CALCI NEL CULO, SBATTUTI FUORI DAI POSTI DI LAVORO.
GLI OPERAI SI DEVONO ORGANIZZARE ANCHE NEL CAMPO DELLA POLITICA SENZA PIU' NESSUNA MEDIAZIONE DI "ELEMENTI ESTERNI" CHE SI DICHIARINO DESTRI O COMUNISTI C'IMPORTA POCO, BASTA ESPONENTI DI ALTRE CLASSI CHE "RAPPRESENTANO" GLI OPERAI, NEI SINDACATI E IN POLITICA. FALLITI , FALLIMENTO!!!LORO E LE LORO CHIACCHERE!!!, NOI CONTINUIAMO A MORIRE, LA NOSTRA CONDIZIONE PEGGIORA DI GIORNO IN GIORNO E NON VOGLIAMO PIU' ESSERE PRESI IN GIRO, IN BUONA O MALA FEDE.
IN POCHE PAROLE GLI OPERAI SI DEVONO ORGANIZZARE SU TUTTO IL DA' FARSI IN FORMA INDIPENDENTE, NON SARA' SEMPLICE PERCHE' TUTTI REMANO A ZITTIRCI, LA NOSTRA CONDIZIONE E' UNA BOMBA AD OROLOGERIA, E I BORGHESI GRANDI E PICCOLI NELLE AZIENDE LO SANNO.
DALLE GRANDI AZIENDE ALLE MEDIE E ALLE PICCOLE SI DEVE RITESSERE QUELLA RETE DI SOSTEGNO, DI INFORMAZIONE, DI LOTTA CHE SOLO GLI OPERAI ORGANIZZATI POSSONO SOSTENERE PRATICAMENTE E TEORICAMENTE.
QUESTA E' L'UNICA STRADA PER FARLA FINITA COL PROFITTO DEI PADRONI, COL LORO SISTEMA CHE PRODUCE MORTE PER NOI, MISERIA A VITA, UN ENORME SCHIAVITU' SOCIALE, POLITICA, MATERIALE.
mercoledì 11 giugno 2008
Il nuovo che avanza...
CONTRO L'IRAN - Con la nomination democratica in tasca, [Obama, ndr] ha annunciato che da presidente si impegnerà a «eliminare» la «minaccia» che il programma nucleare iraniano rappresenta per Israele e il Medio Oriente. «Non scenderò mai a compromessi quando si tratta della sicurezza del popolo israeliano», ha aggiunto raccogliendo un lungo applauso. Obama ha affermato che «farà tutto il possibile», ripetendo per tre volte la parola "tutto", per evitare che l'Iran possa entrare in possesso di un ordigno nucleare. «Non esiste più grande minaccia dell'Iran per Israele e per la pace e la stabilità nella regione», ha detto Obama. «Il pericolo posto dall'Iran è così serio e reale che il mio obiettivo sarà eliminare questa minaccia» ha aggiunto il senatore afro-americano. «Lascerò sempre - ha aggiunto Obama - la minaccia di un'azione militare sul tavolo per difendere la nostra sicurezza e quella del nostro alleato israeliano».
Da Martin Luther King a Barack Obama: mala tempora currunt...
Romanzo criminale
In occasione della sua visita a Roma, vi segnaliamo una breve biografia criminale di George W. Bush e della sua famiglia che potete trovare qui:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=49073
Pearls Before Swine
Alla domanda su quale sia la lezione degli anni Sessanta lui oggi risponde così:
«L'amore è una cosa vera. La giustizia è una cosa vera. L'onestà è possibile e necessaria. I governi non hanno morale - devi prenderli a scarpate nel culo perché facciano le cose giuste. Non tutto è in vendita. Si può sperare anche senza dirsi bugie. E non comprare mai droga da uno sbirro».
Dal secondo disco Balaklava (1968):
Translucent Carriages
martedì 10 giugno 2008
Comus - The prisioner
The prisioner
Sbattezziamoci insieme
Uno sbattezzo di massa, dalle Alpi alla Sicilia, per far sentire forte la voce dei cittadini italiani esasperati dal peso dato alle parole della Chiesa cattolica da politici e mezzi di informazione. Sarà questo il senso della giornata dello sbattezzo, indetta dall’Uaar per il 25 ottobre 2008, quando i nuovi sbattezzandi consegneranno, nello stesso momento in tutta Italia, le richieste di cancellazione degli effetti civili del battesimo e faranno togliere il proprio nominativo dai registri parrocchiali. La Uaar invita sin da subito i cittadini che stanno pensando allo sbattezzo ad aspettare pazientemente qualche mese e a unirsi agli altri nella giornata del 25 ottobre.
La data del 25 ottobre 2008 è una data simbolica per gli atei italiani: cinquanta anni prima, infatti, la Corte d’appello di Firenze assolse il vescovo di Prato Pietro Fiordelli dall’accusa di diffamazione, per aver definito pubblicamente i coniugi Bellandi, rei di essersi sposati con rito civile, dei “concubini”. La sentenza spiegava che i Bellandi erano battezzati e dunque sottomessi al loro pastore. In seguito alla vicenda giudiziaria, i coniugi Bellandi si trovarono isolati dalla comunità e la loro attività commerciale andò a rotoli.
La Uaar ricorda che in questi anni migliaia di persone si sono già sbattezzate, in silenzio, semplicemente inviando una raccomandata e una fotocopia del documento di identità al parroco della parrocchia che li ha battezzati da piccoli. Chi non lo ha ancora fatto ed è interessato allo sbattezzo di massa, può contattare il circolo Uaar della propria provincia.
domenica 8 giugno 2008
Orgoglio e libertà
sabato 7 giugno 2008
Erinnerung
Non è facile comunicare le emozioni provate in occasione di quel concerto. Non è facile e l’inesorabile trascorrere degli anni renderebbe questo esercizio persino doloroso. Ma questo è il potere della musica, quello di lasciarti sensazioni che puoi ritrovare intatte anche a distanza di tempo.
Pochi ebbero la fortuna di vedere gli Endraum sul palco del piccolo teatro emiliano. Pochi, ma fortunati: quella sera, per citare un autore caro al compagno Beggar, la dolcezza e la generosità di Hovi e Roman furono capaci, in quei brevi momenti, di sconfiggere la volgare ingordigia dei nostri giorni.
giovedì 5 giugno 2008
Preghiera per Cernobyl
Per non dimenticare:
Si vedano a questo proposito i due racconti, posti all'inizio e alla fine del libro con l'identico titolo "Una voce solitaria", due storie femminili di intensità quasi insostenibile; e questa piccola chiusa, con le parole di una contadina tornata a vivere senza autorizzazione in quella sua casa contaminata che è per lei l'unico mondo possibile: "Tu, Svetocka, non prendere nota di quello che ti racconto, e non comunicarlo alla gente. Sono cose che è impossibile comunicare. Io te le racconto soltanto perché io e te si possa piangere un poco insieme. E perché, andando via, tu ti volti a guardare la mia casetta non una volta, ma due…".
Preghiera per Cerbobyl
Svetlana
martedì 3 giugno 2008
La Nuova Classe Politica Italiana
L'elogio della sosta
A volte l’amicizia è strana: evidenzia percorsi da intraprendere e pensieri da sviluppare. Spesso offre chiavi di lettura di libri che ti appresti a leggere. E così è stato anche in questi ultimi giorni, almeno per me.
Sicurezza: dati e percezione...
SICUREZZA: ISTAT, DIMINUISCONO OMICIDI MA ITALIANI HANNO PIU' PAURA
Da questo sito si possono scaricare le 100 statistiche Istat:
qui