La decisione del parlamento di Vilnius, Lituania, di mettere al bando il simbolo comunista della falce e martello, equiparandolo alla svastica, è una decisione che non ci sorprende se la si legge nel contesto mondiale di rimozione di tutto ciò che potrebbe impedire il cammino del capitalismo neoliberista, oggi padrone del mondo. Allo stesso tempo, questa decisione, non ci fa perdere di vista la battaglia che in questi giorni di congresso (del Partito della Rifondazione Comunista n.d.r.) l’area dell’Ernesto stà portando avanti per salvaguardare l’esistenza di quel simbolo e del partito stesso in chiave comunista. Alla luce di questo ennesimo attacco all’alternativa di società, ogni tentativo di rimodulare l’azione della politica della sinistra italiana, che non preveda la presenza di una forza comunista capace di attrarre attorno al tema principale dell’abbattimento di questo capitalismo le altre forze progressiste di sinistra, risulta fallimentare.
Leggi tutto l'articolo di Franco Romano su:
Nessun commento:
Posta un commento