«Carfagna nuda sui calendari e noi spogliati dei diritti». Roma è stata invasa. E "testardamente" per tornare a chiedere «parità, dignità e laicità». A giungere ieri come promesso sin nel cuore della capitale, e in modo inaspettato, sono state quasi cinquecentomila persone (10-20mila per la questura ma è ininfluente). Come previsto un corteo festoso, gioioso, pacifico, tollerante e soprattutto esplosivo. Si balla house, pop, i carri dei centri sociali lanciano anche assoli blues, rock, bande musicali itineranti improvvisano musiche gitane e si sente persino la marcia nuziale. «Siamo in cinquecentomila» urlerà infine Rossana Praitano dal palco di piazza Navona, una piazza in verità troppo piccola per contenere un fiume di gente che si riserva in strada, invade piazza Campo de' Fiori e le vie adiacenti inseguendo le note di musica tecno electro house hip hop.
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