martedì 18 marzo 2008

Rifondazione fa da sola


Nessun finanziamento dagli industriali. Questa la parola d'ordine di Rifondazione comunista che, stando alle dichiarazioni congiunte depositate alla Camera, sembra proprio evitare rapporti con società e imprenditori privati. Non fosse che per un caso, l'unico, legato al finanziamento di 3 mila euro elargiti nel 2006 dalla Cantieri italiani srl alle strutture di partito di Pescara. Ma si tratta di una eccezione appunto legata all'amicizia (sono stati compagni di scuola) che unisce il leader abruzzese di Rifondazione, il deputato Maurizio Acerbo, al titolare della società, Fabio Maresca, a capo di un gruppo del settore turistico e alberghiero attivissimo nel Centro-sud. E finanziatore bipartisan, attraverso un'altra sua società (Bluserena spa) anche di Sdi, Fi, Ds e del deputato dell'Idv Carlo Costantini (in totale, oltre 110 mila euro nel 2006). "Nessun secondo fine in quel contributo a Rc", spiega Maresca: "Noi siamo generosi con i partiti: quando chiedono aiuto contribuiamo senza guardare alla collocazione". Per il resto, il partito di Fausto Bertinotti si finanzia quasi esclusivamente con i contributi dei propri eletti nelle istituzioni. Dal parlamento ai municipi nessuno sfugge alla 'tassa' che Rc applica sulle entrate dei suoi rappresentanti: i parlamentari e i consiglieri regionali devono versare il 55 per cento dei loro introiti, mentre consiglieri provinciali e comunali sono tenuti a devolvere il 30 per cento.

(13 marzo 2008)

http://espresso.repubblica.it/.../2003651&ref=hpstr1

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