Al di là delle strumentalizzazioni da parte degli USA e al di là del fatto che la popolazione tibetana (che non appoggiò la guerriglia separatista anti-cinese negli anni '50) non è da confondere con i monaci buddisti, come al solito certe verità vengono sottaciute perché scomode:
In un libro pubblicato nel 1996, il Dalai Lama profferì una clamorosa dichiarazione che fece venire i brividi alla Comunità dell’esilio. Si legge in un capitolo: di tutte le teorie economiche moderne, il sistema economico marxista è fondato su principi morali, mentre il capitalismo è interessato soltanto al guadagno e al profitto. Il marxismo è indirizzato alla distribuzione della ricchezza su una base uguale e alla giusta utilizzazione dei mezzi di produzione. Inoltre esso è anche concepito sugli interessi della classe lavoratrice che è la maggioranza della popolazione, così come per il destino degli sfruttati e di quelli che hanno più bisogno, inoltre si preoccupa del destino di chi non è privilegiato e per le vittime dello sfruttamento imposto dalla minoranza. Per questi motivi il sistema fa appello a me e mi sembra giusto... Per questo motivo penso a me come mezzo marxista e mezzo buddista. (54)
54. The Dalai Lama in Marianne Dresser (ed.), Beyond Dogma: Dialogues and Discourses (Berkeley, Calif.: North Atlantic Books, 1996).
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