sabato 1 marzo 2008

Una constatazione oggi più attuale che mai


Nella Politica Aristotele ci dice inizialmente questo: «In democrazia i poveri sono re, perché sono il più gran numero, e perché la volontà del più gran numero ha forza di legge». In un secondo passaggio sembra limitare la portata di questa prima frase, poi l'allarga ancora, la completa e finisce per formulare un assioma: «L'equità all'interno dello stato esige che i poveri non possiedano in alcun modo più poteri dei ricchi, che non siano i soli sovrani, ma che tutti i cittadini lo siano in proporzione al loro numero. Sono queste le condizioni indispensabili perché lo stato garantisca in maniera efficace l'eguaglianza e la libertà».
Aristotele ci dice che i cittadini ricchi, anche se partecipano in piena legittimità democratica al governo della Polis, saranno sempre una minoranza per effetto di una proporzionalità incontestabile.
Su un punto, ha visto giusto: per quanto si risalga indietro nel tempo, mai i ricchi sono stati più numerosi dei poveri. Ciononostante, i ricchi hanno sempre governato il mondo, o manovrato le fila di coloro che governavano. Una constatazione oggi più attuale che mai.

José Saramago

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