martedì 6 maggio 2008

Che la terra ti sia lieve

Lo hanno ammazzato come si ammazza un cane. Lo hanno aggredito selvaggiamente con calci e pugni fino a sfondargli il cranio solo perché aveva “osato” rifiutargli una sigaretta. Ieri, dopo quattro giorni di coma, è morto Nicola Tommasoli.
Politici ed amministratori – di destra e, purtroppo, anche di sinistra – non hanno fatto altro che gettare benzina alimentando il fuoco della violenza. Così l’immigrato, il senza casa, il diverso diventano qualcosa da eliminare, come chi dice no alla richiesta di una sigaretta.
Non credo sia molto interessante sapere se i cinque assassini fossero o meno naziskin, fascisti o ultrà. E’ il clima in cui viviamo che è profondamente fascista: è fascista il clima creato dai nostri sindaci che inneggiano alle ronde di volontari per garantire la sicurezza dei loro cittadini; è fascista il clima creato dai media che fanno a gara per rappresentare una situazione di diffusa insicurezza per giustificare l’attuale deriva securitaria; è fascista il clima in cui una televisione criminale altera il senso comune di un’intera nazione - e massimamente dei suoi giovani – imponendo un modello sociale basato sulla competizione.
Nicola è morto di questo e forse anche noi, che ci diciamo di sinistra solo perché guardiamo Report o Anno Zero invece delle trasmissioni della De Filippi, abbiamo le nostre responsabilità.
Ciao Nicola, che la terra ti sia lieve.
Nihil

4 commenti:

Anonimo ha detto...

5 pezzi di merda di naziskin hanno ammazzato a calci un ragazzo di 29 anni a Verona.

Alla fiera del libro di Torino c'è stata una contestazione, con bandiera israeliana bruciata, da parte di un gruppo di estremisti di sinistra.

Ieri sera il nuovo Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dichiarato: "sono due fenomeni che non possono essere paragonati... è molto più grave quanto accaduto a Torino... perché a Torino c'erano evidenti motivi ideologici. Pregiudizi di tipo politico-religioso.".
In particolare Fini si è soffermato sul grave gesto di bruciare la bandiera israeliana.

Sono tutti uguali, dal primo all'ultimo: intimamente fascisti da sempre.

Nihil ha detto...

Ma quando dici "sono tutti uguali, dal primo all'ultimo" intendi anche quei quattro coglioni che a Torino hanno dato fuoco alla bandiera israeliana?
Personamlmente penso che dare fuoco ad una bandiera, a qualsiasi bandiera - e quindi anche a quella dello Stato di Israele - sia un gesto estremamente incivile e perciò intimamente fascista.
E poi non si rendono conto che così facendo non fanno altro che rafforzare il criminale governo israeliano ed indebolire la sacrosante istanze del popolo palestinese?

Anonimo ha detto...

No, mi riferivo solo ai fascisti veri.

Per quel che riguarda il bruciare le bandiere, beh, ci sarebbe da parlarne diffusamente.
Ad esempio potrei riportare la storia del musicista indiano John Trudell che L'11 febbraio '79 brucia la bandiera americana sui gradini dell'Edgar Hoover Building a Washington, in segno di protesta per la sentenza sul caso inerente Leonard Peltier, ritenuto responsabile di aver ucciso due agenti federali nella riserva di Pine Ridge. Qualche ora dopo un incendio doloso distrugge la sua casa nella riserva di Payute Soshone, Nevada, dove perdono la vita sua moglie Tina, i suoi tre figli e la suocera. Nonostante il clamore nazionale che la vicenda suscita l'FBI si rifiuta di aprire un'inchiesta.

Ecco, io credo che bruciare bandiere si un atto simbolico di protesta, specialmente se si bruciano bandiere di uno stato posticcio costruito sul sangue degli indigeni da un popolo che in realtà non lo è, difatti anche il filosofo Badiou rivendicava l'universatilità dell'ebreo, che tutto è tranne che un'etnia, unitamente alla cancellazione del diritto all'esistenza di Israele

Anonimo ha detto...

Universalità, ovviamente. Ma nei blog non si possono editare i post...