giovedì 15 maggio 2008

Politica e mafia: ancora sul caso Schifani


Oggi mi sono imbattuto in un pensiero di Paolo Borsellino riguardante i rapporti tra politici e mafia, che parla anche della differenza tra accertamento giudiziale della magistratura e giudizio politico. E credo che per chiudere definitivamente la questione Schifani possa essere sufficiente:

“Ora l’equivoco su cui spesso si gioca è questo, si dice: quel politico era vicino al mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con l’organizzazione mafiosa, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire beh ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però siccome dall’indagine sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi, che non costituivano reato, ma erano o rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo “schermo” della sentenza e detto: questo tizio non é mai stato condannato, quindi é un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia e non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al proprio interno di tutti coloro che sono raggiunti, ovunque, da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reato.”

Paolo Borsellino (26 gennaio 1989)

1 commento:

Nihil ha detto...

Vedrete che con questo nuovo governo e con la sua degna opposizione non si parlerà più nè di mafia nè dei suoi rapporti con la politica. Faranno in tutti i modi per farci credere che il problema non esiste più, che la mafia è stata sconfitta. E guai a chi proverà a dire il contrario.