mercoledì 28 maggio 2008

La religione col bollino


Direttiva Ue
La religione col bollino
Daniele Luttazzi

Da lunedì prossimo entreranno in vigore in tutta Europa controlli restrittivi sui servizi offerti ai consumatori. Le nuove norme sono contenute in una direttiva dell'Unione europea ed equiparano per la prima volta le religioni e i ministri del culto a cartomanti, chiromanti, chiaroveggenti, astrologi, medium, commessi viaggiatori, piazzisti e venditori ambulanti. Lo scopo è impedire che il pubblico possa essere raggirato o confuso da pratiche commerciali scorrette.
In base a queste regole, per esempio, «i vescovi dovranno dire ai fedeli che ciò che offrono è solo una forma di intrattenimento, non provata scientificamente». Ciò significa, spiega il Times di Londra, che all'ingresso dei luoghi di culto dovranno essere affissi cartelli per avvertire i potenziali fedeli di non prendere la religione troppo sul serio. Avvertimenti analoghi dovranno comparire su pubblicazioni religiose e siti Internet, nonché su depliant e pubblicità in favore dell'8 per mille. I violatori rischiano una multa fino a un milione di euro se il caso finisce davanti a un tribunale civile, e fino a due anni di prigione per i casi recidivi dibattuti in sede penale. La direttiva minaccia di scatenare polemiche furiose da parte dei religiosi che non si sentono dei millantatori, per non parlare dei milioni di persone che pregano quotidianamente o si fidano più del Papa che della scienza medica.
«Chiederci di esporre cartelli che avvertano il pubblico che ciò che diciamo non è scientifico è contrario alla nostra fede! - protesta, con l'adrenalina che le cola dal naso, Penelope Pitstop, portavoce della Chiesa Anglicana Riformata e Accettata - E trasmette ai fedeli l'idea falsa che non crediamo in quello che diciamo! La religione usa un linguaggio simbolico. Ricevo lettere da filosofi, scrittori, professori universitari, tutti affascinati dalla religione. La religione funziona!». Dice al Times un sacerdote cattolico, Peter Paper, sorbendo un moscatello frizzante pigiato da grappoli abortiti: «Regolamentare una simile materia è come pretendere di poter imporre regole a Dio».
Il modo in cui verrà fatta rispettare la nuova normativa, peraltro, non è ancora chiaro. Commenta l'avvocato Heinz Felfe, dello studio legale David, Foster, Wallace & Gromit di Londra: «Le nuove direttive spingono verso la criminalizzazione di azioni che in passato sfuggivano a una censura legale. Non è colpa della religione se dietro questa pratica antica, nata agli albori dell'umanità, sono fiorite tutta una serie di attività che hanno più a che fare col plagio a fini di lucro che con la fede. E poi chi l'ha detto che c'è verità solo nel positivismo? Mettiamolo alla scienza il cartello che può essere una truffa, la scienza che asservita al tecnologico e all'economico sta distruggendo il pianeta. O tutti o nessuno».
Di parere diverso Alma Roodedraat, la scienziata olandese che da sempre si batte contro i raggiri a base di irrazionale: « Un cartello per avvertire che le religioni non sono cose serie? Mi sembra giusto. La gente va tutelata, c'è una responsabilità diffusa. Per esempio i telegiornali in Italia danno spesso notizia delle gesta del Papa. In questo modo si fa credere allo spettatore che nella religione ci sia qualcosa di fondato. La verità è che gli interessi economici in gioco sono enormi. A New York, qualche mese fa, la Chiesa cattolica ha costretto una galleria d'arte a chiudere una mostra in cui era esposto un Gesù di cioccolata. L'arcivescovo di New York ha detto: 'È oltraggioso fare Gesù con del cibo!' E le ostie allora? I cattolici in tutto il mondo mangiano ostie. La Chiesa vuole il monopolio degli snack?».

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1 commento:

onde ha detto...

Magari! È così difficile evitare la religione sempre più insinuante, nelle case, negli asili, nelle scuole:
A casa dei miei genitori la tv è accesa come immagino in quasi tutte le famiglie italiane. Per me troppo, ma, liberissimi di farlo. Durante un tg, un giorno, che eravamo lì, mia figlia mi ha chiesto: - "Mamma, ma chi è quello tutto vestito di bianco, quello che fanno vedere sempre in tele? È importante?"
- "Si chiama Papa. Per alcuni è importante."
- "E per te?"
- "Per me no, per me è pericoloso", ho risposto d'istinto. Ovviamente sono seguiti ottocentomila perché, a cui ho cercato di rispondere tra il serio ed il faceto, anche perché oberare una bambina di 4 anni e mezzo con discorsi da adulti non mi sembrava il caso, però ho cercato di farle capire come la pensavo e del rischio che si corre a guardare troppo la tele! Certo, ho quasi ucciso mia madre...! Ma lei lo sa, come la penso, ed è sopravvissuta.
Solo uno sciocco aneddoto, emblema però di una difficoltà quotidiana a non imbattersi nell'influenza del vaticano e della religione nelle nostre vite, dell'assurdità che ci ritroviamo ancora oggi a dover affrontare questa tematica dell'aggressività e della presunzione delle religioni, quest'assenza quasi di libertà di scelta, quest'imposizione, questo dispotico accanirsi a non perdere adepti e quindi potere, questo manipolare.