lunedì 21 luglio 2008

L'esilio della bellezza


Nel 1948 Camus scrive L'esilio di Elena, un saggio solare d'un'attualità sconcertante che lascia senza fiato. Ed in poche parole spiega il nostro tempo, che indietreggia lungo curve di retroguardia. Inizia così:

Il Mediterraneo ha la propria tragicità solare che non è quella delle nebbie.
Certe sere, sul mare, ai piedi delle montagne, cade la notte sulla curva perfetta d'una piccola baia e allora sale dalle acque silenziose un angosciante senso di pienezza.
In quei luoghi si può capire come i Greci abbiano sempre parlato della disperazione solo attraverso la bellezza e quanto essa ha di opprimente.
In questa infelicità dorata la tragedia giunge al sommo.
Invece la nostra epoca ha nutrito la propria disperazione nella bruttezza e nelle convulsioni.
Ecco perché l'Europa sarebbe ignobile, se mai il dolore potesse esserlo...

L'esilio di Elena

Lo scritto si trova su L'estate e altri saggi solari, Bompiani.

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