Un giorno mi dovrai chiarire perché ti piacciono solo i musicisti e i gruppi da un determinato periodo in poi, al di là dei suoni o degli strumenti usati. Ora i Wire, che sono senza tempo. Boh! sarà che io divido ogni cosa in buona o grama, al di là della collocazione temporale, anche perché concepisco il tempo à la Saramago, ossia come una grande lavagna dove si materializza contemporaneamente rilevante ed irrilevante.
Proverei a guardare il problema da un'altra prospettiva: non è che mi piacciono solo i musicisti e i gruppi da un determinato periodo in poi; è che tutti i gruppi ed i musicisti che mi piacciono si collocano da un certo periodo in poi. Non è un problema di suoni o di strumenti, ma è un problema di resa dei suoni e di uso degli strumenti. Prendi, appunto, il pezzo dei Wire che ho postato: batteria metronomica, chitarra tagiente come lama di rasoio, basso in primo piano, un cantato secco e nervoso ed un alone anfetaminico che pervade l'intero pezzo. In nessun gruppo o musicista pre-millenovecentosettantasette riuscirai a trovare un'alchimia di questo tipo.
4 commenti:
Un giorno mi dovrai chiarire perché ti piacciono solo i musicisti e i gruppi da un determinato periodo in poi, al di là dei suoni o degli strumenti usati. Ora i Wire, che sono senza tempo. Boh! sarà che io divido ogni cosa in buona o grama, al di là della collocazione temporale, anche perché concepisco il tempo à la Saramago, ossia come una grande lavagna dove si materializza contemporaneamente rilevante ed irrilevante.
E comunque sto leggendo proprio ora una recensione dell'ultimo Wire, Object.
Proverei a guardare il problema da un'altra prospettiva: non è che mi piacciono solo i musicisti e i gruppi da un determinato periodo in poi; è che tutti i gruppi ed i musicisti che mi piacciono si collocano da un certo periodo in poi. Non è un problema di suoni o di strumenti, ma è un problema di resa dei suoni e di uso degli strumenti. Prendi, appunto, il pezzo dei Wire che ho postato: batteria metronomica, chitarra tagiente come lama di rasoio, basso in primo piano, un cantato secco e nervoso ed un alone anfetaminico che pervade l'intero pezzo. In nessun gruppo o musicista pre-millenovecentosettantasette riuscirai a trovare un'alchimia di questo tipo.
In realtà, lo trovi sia prima che dopo.
Posta un commento