domenica 30 marzo 2008

giovedì 27 marzo 2008

Voi dove siete?


Un bel test per verificare la reale sintonia con le proposte delle formazioni politiche attuali (quello sopra è il mio risultato, molto in linea con la Sinistra l'Arcobaleno). Provate anche voi, e postate i risultati:

test

mercoledì 26 marzo 2008

Peggio di prima...

Rapporto di Amnesty sull'Iraq: 5 anni di carneficina e disperazione
di rainews24
su Agenzie del 20/03/2008


Cinque anni dopo l’intervento militare guidato dagli Usa che spodesto’ Saddam Hussein, l’Iraq rimane uno dei paesi piu’ pericolosi al mondo dal punto di vista dei diritti umani. E’ quanto ha affermato Amnesty International, pubblicando il rapporto ‘Carneficina e disperazione’.

Secondo l’organizzazione per i diritti umani, gli attacchi e gli omicidi settari da parte dei gruppi armati, le torture e i maltrattamenti da parte delle forze governative e la continua detenzione di migliaia di persone sospette (molte delle quali da lungo tempo, senza accusa ne’ processo) da parte delle forze statunitensi e irachene hanno avuto un impatto devastante, costringendo oltre quattro milioni di iracheni a lasciare le proprie case.

Oggi due iracheni su tre non hanno ancora accesso all’acqua potabile e almeno uno su tre (otto milioni di persone) sopravvive grazie agli aiuti d’emergenza.

‘L’amministrazione di Saddam Hussein fu proverbiale per le violazioni dei diritti umani’ – ha affermato Malcolm Smart, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International – ‘ma la sua destituzione non ha portato alcun sollievo alla popolazione irachena’.

Migliaia di persone sono state uccise o gravemente ferite e comunita’ che in precedenza vivevano in uno stato di relativa quiete sono state trascinate in aperto conflitto La popolazione civile ha pagato il prezzo piu’ alto. Per molte donne, che ora sono minacciate dai militanti religiosi, le condizioni sono peggiori rispetto ai tempi di Saddam Hussein.

Secondo il rapporto di Amnesty International, anche nella relativamente calma regione settentrionale curda, i passi avanti economici non sono stati accompagnati da un maggiore rispetto dei diritti umani.

‘Continuano a giungere segnalazioni di arresti arbitrari, detenzioni e torture anche dalle province curde’ – ha sottolineato Smart – ‘e il dissenso politico e’ scarsamente tollerato. Oppositori politici sono stati imprigionati senza processo mentre i cosiddetti delitti d’onore, in cui le donne sono assassinate dai propri familiari, restano un problema profondamente radicato che le autorita’ criticano ma non affrontano in maniera adeguata’.

Nessuno e’ in grado di stabilire esattamente quante persone siano state uccise in Iraq a partire dall’invasione diretta dagli Usa del marzo 2003.
Secondo la ricerca piu’ estesa, condotta congiuntamente dall’Organizzazione mondiale della sanita’ e dal governo iracheno e pubblicata nel gennaio di quest’anno, dal marzo 2003 al giugno 2006 sono state uccise piu’ di 150.000 persone. Le Nazioni Unite hanno affermato che nel 2006, ultimo anno su cui sono disponibili dati, sono state uccise almeno 35.000 persone.

Il costante problema dell’insicurezza ha pregiudicato i tentativi di restaurare l’ordine, ma anche quando le autorita’ irachene sono state messe in grado di far rispettare i diritti umani, hanno ampiamente fallito. I processi sono regolarmente iniqui, con condanne emesse su prove estorte con la tortura. Centinaia di persone sono state condannate a morte.


Achtung! Achtung!


In questa povera Italia siamo arrivati al punto che chi cerca di fare informazione, quella vera e non quella genuflessa a questo o a quel potere nè asservita ad interssi di parte, viene denunciato alla stregua del peggiore criminale. E' quanto sta accadendo a padre Alex Zanotelli che, per aver tenuto alta l'attenzione sui rischi legati all'incenerimento dei rifiuti, rischia una denuncia per procurato allarme da parte del sindaco della città di Salerno Vittorio De Luca.


Intanto si moltiplicano gli appelli di esperti e medici. Qui di seguito trovate quello dei medici della Provincia di Forlì:

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Lettera aperta dei Medici ai Cittadini Forlivesi
IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI


Cari Cittadini di Forlì, certo ricorderete che il 24 Novembre 2005 si tenne, presso il Comune di Forlì, una Audizione Pubblica circa i rischi connessi all'incenerimento di rifiuti, alla presenza del Prof. Lorenzo Tomatis e del Prof. Gianni Tamino. In quell'occasione il Prof. Tomatis esordì dicendo: "La futura generazione non ci perdonerà i danni che noi le stiamo arrecando", identificando proprio nei bambini la popolazione più fragile e più a rischio per gli agenti chimici inquinanti. A questo proposito e sulla scia di una letteratura scientifica imponente, che ha ormai ampiamente dimostrato come il cervello infantile e il sistema nervoso in via di sviluppo rappresentino veri e propri tessuti-bersaglio per centinaia di molecole tossiche, assume grande rilievo l'allarme lanciato lo scorso 7 novembre dalla prestigiosa rivista LANCET che - preannunciando l'imminente pubblicazione di un importante studio condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health - titolava on line: "LA PANDEMIA SILENZIOSA”… Per denunciare l'incombente minaccia di un dramma socio-sanitario “globale”, che si diffonde in modo subdolo e incontrollabile, perché gli effetti di un'esposizione cronica e collettiva sfuggono alle abituali modalità di indagine e di ricerca…e per notificare le prime, probabili cifre di una tragedia lungamente annunciata, eppure evitabile, secondo cui nel mondo: "Un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali che vanno dal deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all'autismo" (con costi enormi - sia detto per inciso - anche sul piano economico: visto che nei soli Stati Uniti d'America i costi per i danni neurologici da piombo nei bambini ammonterebbero a circa 43 miliardi di dollari e per quelli da mercurio a 8.7 miliardi). E' una ben amara soddisfazione vedere che oggi alcune Università e Riviste scientifiche tra le più prestigiose al mondo denunciano in modo chiaro e perentorio ciò che per anni, noi Medici per l'Ambiente, ci siamo sforzati di documentare, affermando con forza che troppo spesso la medicina occidentale ha privilegiato obiettivi e strategie di “lotta” contro malattie e sofferenze che sono il prodotto (assolutamente evitabile) di modelli di vita stressanti, consumistici, inquinanti… e che troppo spesso i nostri esperti - politici, economisti ed ecologisti - hanno parlato di sostenibilità, prevenzione, promozione della salute, per poi varare o legittimare normative e leggi - uniche al mondo - che non tengono in nessun conto la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini.. Come quelle con cui si equiparano i rifiuti urbani a fonti rinnovabili di energia; si permette a chi incenerisce di accedere a cospicui finanziamenti pubblici (CIP 6, Certificati Verdi, proprio in questi giorni rinnovati!) che andrebbero riservati alle vere rinnovabili; si consente che materiali tossici e nocivi (Legge Delega n 152 03/04/2006) godano di tali finanziamenti…. per fare in modo che il loro "smaltimento", che prima rappresentava un costo per le Aziende, si trasformi in ulteriore fonte di profitto, ma ad un prezzo inaccettabile per la Salute collettiva e insostenibile per le generazioni future. Abbiamo imparato che non si può sperare di risolvere alcun problema - per quanto drammatico e tragico - se prima non lo si riconosce: abbiamo fatto un primo, importante passo, riconoscendo di essere giunti ad un punto cruciale per la Vita stessa sul nostro pianeta. A questo punto nessuno ha il diritto di definirci “allarmisti": non possiamo più tacere mentre la stessa atmosfera del pianeta ha la febbre, gli squilibri climatici alterano gli ecosistemi e persino il mondo dei microbi e dei virus è in subbuglio... Basta con le indecisioni e i tentennamenti: non possiamo rischiare di essere complici, anche solo col nostro "torpore", di quella che potrebbe rivelarsi una catastrofe biologica di grandi dimensioni. Biologi, genetisti, (bio)chimici, microbiologi, oncologi, epidemiologi, immunologi, pediatri: è veramente venuto il momento per tutti i medici e gli uomini di scienza di assumersi le proprie responsabilità.. anche per non rischiare di essere accusati, in futuro, di non aver fatto abbastanza per difendere la Salute pubblica e gli equilibri stessi della biosfera, minacciati da una deriva ipertecnologica che stravolge la scienza in nome del profitto. Questo appello si rivolge a tutti gli adulti, che hanno fatto - almeno fino ad ora - assai poco per riconoscere le proprie responsabilità e per contrastare la pericolosa deriva di una civiltà e di una scienza che potrebbero garantire benessere e sicurezza a tutti e che rischiano invece di minare la nostra esistenza. Sottoscrivete questa lettera, diffondete queste conoscenze. Soltanto in questo modo possiamo sperare di "responsabilizzare" coloro che si sono assunti "l'onore e l'onere" di prendere le decisioni più importanti, in rappresentanza e a garanzia della collettività e che troppo spesso si rivelano inadeguati al compito che si sono assunti e più in generale tutti coloro che gestendo potere, ricchezza, informazione svolgono un ruolo cruciale in questo sistema… perché ricordino che le loro scelte influiranno sulla vita dei loro figli, che hanno il diritto di vivere in un mondo in cui siano garantiti quantomeno i diritti primari: accesso all'acqua (pubblica e pulita); cibo sano; aria respirabile e...cervelli in grado di funzionare. Lavoriamo insieme: medici, genitori, studenti.. per promuovere una cultura della responsabilità; per chiedere alle autorità locali di tutelare il territorio e la salute dei cittadini, e al nostro Governo di abolire leggi vergognose che ci pongono fuori dalla stessa Comunità Europea. Riscopriamo insieme il valore della partecipazione e della democrazia, dimostriamo nei fatti che vogliamo proteggere i nostri bambini, le città in cui viviamo, l'aria che respiriamo, scrolliamoci di dosso questo fatalismo, questo sentimento tragico di ineluttabilità delle cose, ricordando anche quanto il Prof. Tomatis un anno fa ci disse: "A Forlì ho visto la fiammella del cambiamento ed anche un grande incendio nasce da una scintilla". Non è troppo tardi: dobbiamo credere che ci siano molte persone con un pizzico di sana follia, perché come diceva Albert Einstein:"Solo coloro che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, ci riescono".


Firmata:
Giuseppe Roberto Burgio (Pediatra)Ernesto Burgio (Pediatra)Gabriella Filippazzo (Epidemiologo)Patrizia Gentilini (Oncoematologo)Valerio Gennaro (Epidemiologo)Gianni Tamino (Biologo)Lorenzo Tomatis (Patologo Medico)
Aderiscono:
Ferdinando Borroni (Medicina Generale)Andrea Galassi ( Medicina Generale)Marina Melandri (Medicina Generale)Ruggero Ridolfi (Oncologo)Giuseppe Timoncini (Pediatra)



Adios



L'unico italiano facente parte della storica spedizione del Granma al fianco di Fidel, Raul e Guevara, il già partigiano Gino Donè Paro, si è spento all'età di 84 anni. Nel 1956, all'età di 32 anni, fu l’unico europeo a partecipare alla spedizione cuabana dal Messico a Cuba. [...] Di due anni più vecchio di Fidel Castro, Gino era nato da genitori braccianti il 18 maggio 1924 a Monastier di Treviso, vicino a Venezia. Dopo le scuole andò militare e l’8 settembre 1943 a Pola. Tornò a casa e diventò partigiano con la Missione Nelson e con il Comandante Guido, un ingegnere milanese italo-americano operante nell’area della laguna veneziana. Alla fine della guerra ricevette un encomio dal Generale Alexander e poi emigrò a Cuba passando dal Canada. Nel 1951 lavorava all' Avana come carpentiere nella grande Plaza Civica : l’attuale Plaza de la Revoluciòn. Nel 1952 Gino si fidanzò con Olga Norma Turino Guerra, giovane rivoluzionaria di ricca famiglia cubana, abitante nella città coloniale di Trinidad, amica di Aleida March di Santa Clara, futura seconda moglie del Che. Entrò poi nel “Movimento 26 Luglio”, chiamato con la sigla “M-26-7”, dalla data dell’assalto dei ribelli (il 26 Luglio 1953) alle caserme di Bayamo e Santiago di Cuba. Nel 1954 Gino si sposò. Poi nel 1955 e 1956, diventato tesoriere del “M-26-7” di Santa Clara, fu incaricato dal dirigente Faustino Perez di portare reclute e soldi in Messico, dove lo attendeva Fidel che doveva comprare il battello Granma. (Gino così divenne amico del medico asmatico Che Guevara, che gli confidò che se non avesse incontrato Fidel sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi contro l’asma, nella facoltà di medicina di Bologna. Gino diventò amico anche di Fidel e di Raul e, come ex partigiano, collaborava agli addestramenti militari. Il 25 novembre del 1956 partì dal porto messicano di Tuxpan tra gli 82 patrioti del battello Granma. A bordo il suo grado era quello di Tenente del Terzo Plotone comandato dal Capitano Raúl, fratello di Fidel. Gli 82 sul Granma erano: 78 cubani, più un argentino (Che), più un messicano (Alfonso), più un domenicano (Ramon), più Gino (detto El Italiano). Sul passaporto italiano c’era scritto Gino Donè, ma all’anagrafe cubana, quando si è sposò, fu registrato col nome di Gino Donè Paro, cioè anche con il cognome materno. Dopo lo sfortunato sbarco del 2 dicembre 1956 nell’Oriente Cubano, ai piedi della Sierra Maestra, e dopo la decimazione subita ad Alegria de Pio dai soldati batistiani, Gino tornò clandestinamente a Santa Clara, dove nel Natale 1956 partecipò ad azioni di sabotaggio contro postazioni militari, assieme all’amica Aleida March. Ma nel gennaio 1957 ricevette l’ordine dal “M-26-7” di andare all’estero salpando da Trinidad. Dopo mezzo secolo Gino ha detto che: “Dopo il Desembarco del Granma, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un’altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano e fare ciò che nella Sierra non avrei potuto fare. C’era necessità di collegamenti, di notizie, d’informazioni, di soldi, di armi, e di molte altre cose. Chi con le armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch’io”. Nel 1996, alla Fiera Turistica di Varadero, a Cuba, il Comandante Jesús Montané Oropésa, “moncadista-granmista” da sempre assistente di Fidel, durante una intervista con Gianfranco Ginestri, disse: "Gino era il più adulto, il più serio, il più disciplinato; e dopo la nostra vittoria non ha mai cercato privilegi; e ogni tanto ci telefoniamo". L’ultima volta che Gino fu ospite di Montanè a Cuba avvenne in occasione del 40° dello sbarco del “Granma”, nel dicembre 1996 [...]. All’Avana era contatto con il suo compagno “granmista” Arsenio Garcia Davila, con il quale andò alla sfilata del 1° Maggio 2004 (dove fu decorato) [...]. Nel 2007 a Cuba, “ Mundo Latino ha presentato un dvd sul tema: “ Gino: dalla Resistenza alla Revoluciòn ”.




martedì 25 marzo 2008

Verità sottaciute

Al di là delle strumentalizzazioni da parte degli USA e al di là del fatto che la popolazione tibetana (che non appoggiò la guerriglia separatista anti-cinese negli anni '50) non è da confondere con i monaci buddisti, come al solito certe verità vengono sottaciute perché scomode:

In un libro pubblicato nel 1996, il Dalai Lama profferì una clamorosa dichiarazione che fece venire i brividi alla Comunità dell’esilio. Si legge in un capitolo: di tutte le teorie economiche moderne, il sistema economico marxista è fondato su principi morali, mentre il capitalismo è interessato soltanto al guadagno e al profitto. Il marxismo è indirizzato alla distribuzione della ricchezza su una base uguale e alla giusta utilizzazione dei mezzi di produzione. Inoltre esso è anche concepito sugli interessi della classe lavoratrice che è la maggioranza della popolazione, così come per il destino degli sfruttati e di quelli che hanno più bisogno, inoltre si preoccupa del destino di chi non è privilegiato e per le vittime dello sfruttamento imposto dalla minoranza. Per questi motivi il sistema fa appello a me e mi sembra giusto... Per questo motivo penso a me come mezzo marxista e mezzo buddista. (54)

54. The Dalai Lama in Marianne Dresser (ed.), Beyond Dogma: Dialogues and Discourses (Berkeley, Calif.: North Atlantic Books, 1996).


sabato 22 marzo 2008

Pensiero stupendo...


«Formazione e prevenzione, è questo il grande lavoro che si deve fare per combattere il fenomeno degli infortuni sul lavoro, anche perchè molti incidenti capitano per un comportamento colpevole degli interessati».
Silvio Berlusconi, 20 marzo 2008.
Per il rispetto dovuto nei confronti di tutti i lavoratori caduti, feriti, vittime di infortuni, delle loro madri e mogli, dei loro figli, dei loro compagni, colleghi, amici, familiari, conoscenti, di tutti coloro che anche per un solo istante ne hanno incrociato lo sguardo o condiviso il cammino, mi astengo da ogni commento.

giovedì 20 marzo 2008

Perché il vero "voto utile" è a sinistra

Perché il vero “voto utile” è a sinistra

Dal Messaggero studio a sorpresa: in senato più il risultato è bipartitico più vince Silvio

di Matteo Bartocci “Il Manifesto” 11 marzo ’08

Più voti Veltroni, più vince Berlusconi. Dati del 2006 alla mano è uno dei paradossi più clamorosi, per il Senato, della legge elettorale votata dal centrodestra. Uno studio pubblicato ieri sul Messaggero ha il merito di rovesciare tutti i luoghi comuni costruiti ad arte sul “voto utile”. Soprattutto perché con un’operazione di verità ribalta l’analisi dal bipartitismo artificiale Veltroni-Berlusconi prendendo in considerazione tutte le forze principali in campo: Pd, PdL, Sinistra Arcobaleno e Udc.

Com’è noto, alla Camera con questa legge elettorale basta un solo voto in più rispetto a tutti gli altri partiti per accapararsi 340 deputati (il 54%). E visto che a Montecitorio Berlusconi è in testa in tutti i sondaggi , Pd, SA e Udc si spartiranno i 270 deputati restanti. Chi parla di pareggio dunque deve necessariamente concentrarsi su palazzo Madama, che anche nella prossima legislatura sarà l’ago della bilancia.
Sul Messaggero si tracciano 4 scenari constatando che “il controllo della camera alta non dipende solo dallo scontro diretto Berlusconi – Veltroni” ma soprattutto dal risultato delle altre forze politiche: per come è fatta la legge elettorale e per la serie storica di dati tra regioni “bianche” e “rosse” una maggioranza chiara di destra è infatti quasi impossibile.
Salvo in un caso: con i due partitoni che prendono tutto o con una sinistra perdente sotto l’8%. Prendiamo per semplicità la simulazione più “bipartitica” di tutte: prevede un testa a testa Pd-PdL (39,4% contro il 42,4%) e una sconfitta pesante sia per Bertinotti che per Casini (entrambi sotto il 6%). Ebbene, potrà sorprendere ma proprio il risultato più netto è quello che garantisce la maggioranza assoluta del senato a Berlusconi: 164 seggi al PdL contro i 138 del Pd e 2 ciascuno per Sa e Udc (in Toscana e in Sicilia). Questo perché sia nelle regioni “rosse” che in quelle “bianco-azzurre” proprio le terze forze Sa e Udc hanno l’effetto (riequilibrante) di togliere seggi al partitone perdente. Facendo le somme, in quasi tutte le regioni un successo della Sinistra toglie seggi a Berlusconi. Al sud, viceversa, un risultato dell’Udc favorisce di poco Veltroni. Non a caso la simulazione massima in cui la Sinistra raggiunge il 9,3% (21 senatori) è anche quella in cui Berlusconi prende meno seggi (154).
Dal punto di vista politico si possono trarre due conclusioni. La prima è che chiunque vinca in Senato ci saranno comunque tre opposizioni (Sa, Udc, Pd) che non si possono sommare tra loro. Ad esempio: sulle missioni estere Udc e Pd potrebbero votare con il PdL ma non la Sa.
La seconda, altrettanto importante, è che parlare di sostanziale pareggio non vuol dire altro che preparare uno scenario in cui Pd e PdL da soli controllano 311 seggi su 315 a Palazzo Madama. Un numero forse insufficiente a dare un governo stabile ma che consente di fare riforme costituzionali senza neanche passare per il referendum confermativo. Una “grande coalizione” per le riforme del tutto inedita nella storia repubblicana.
Nel 2006 Prc, Pdci e Verdi hanno avuto più voti al senato che alla camera. Segno che una parte dell’elettorato ha voluto garantire la vittoria a Prodi con un voto “utile” sentendosi più libero sul voto di Palazzo Madama. Stavolta si vuole far credere l’esatto contrario. Ma se così avvenisse l’unico effetto concreto sarebbe di consegnare il paese a Berlusconi. Se il 30% di elettori è ancora indeciso è ora che la Sinistra l'Arcobaleno provi a spiegare, anche con i numeri, che l’unico voto utile contro Berlusconi è il suo.


paola sabbatani & roberto bartoli, Non posso riposare



alla radice della trasmissione orale, il canto è stato l'asse portante della vita sociale delle piccole comunità, per diventare poi un formidabile strumento di comunicazione: questo lavoro vuole essere un'istantanea, il più possibile a 360°, di quello straordinario e fondamentale fenomeno che è stato ed è, da sempre, il canto popolare. un'istantanea trasversale attraverso le tematiche più ricorrenti: la lotta, il lavoro, l'amore.
per un'operazione del genere il materiale si presentava pressoché sconfinato, per cui, da musicisti, abbiamo scelto quei brani che, oltre ad avere un testo ed un contenuto interessanti, fossero per noi stimolanti dal punto di vista melodico ed armonico: due parametri musicali che, per nostra formazione culturale, riteniamo molto importanti.
compaiono quindi, tra le altre, la struggente "non potho reposare" che dà il titolo al disco e che è probabilmente la serenata sarda più famosa nel mondo, la rielaborazione di un canto delle mondine "prezioso" per essere la prima stesura originale del ben più famoso "bella ciao" dei partigiani, alcuni brani storici tratti dal repertorio anarchico come "quando l'anarchia verrà" e "dimmi bel giovane", da cui emerge chiaramente come la gente comune, i lavoratori, il quarto stato, non siano qui visti come masse da indottrinare bensì come soggetti di un processo che essi stessi comprende, e poi "o gorizia tu sei maledetta" e "todo cambia", che affrontano rispettivamente i temi dell'antimilitarismo e dell'immutabilità dei sentimenti veri, come l'amore e la solidarietà per la propria gente.
dal punto di vista strettamente musicale, la nostra attenzione si è concentrata principalmente sul rispetto per la "semplicità" originale propria del linguaggio e della melodia del canto popolare, sulla ricerca del suono, che, a nostro parere, doveva necessariamente essere il più possibile fedele alla natura acustica del contrabbasso e della voce umana, e infine sull'interpretazione.
in controtendenza con i tempi, riteniamo questo un lavoro di attualità: perché è, in primis e soprattutto, una riproposizione di contenuti e valori importanti e fondamentali quali la solidarietà, la fratellanza universale, l'antimilitarismo, la lotta a tutte le tirannie ed alla miseria, la lotta per uguali diritti per tutti, l'amore.
(paola sabbatani, roberto bartoli)


se c'è un filo che collega queste canzoni d'amore, di lotta e d'anarchia è la fiducia nella parola, nelle parole che portano con sé idee, passioni. la "semplicità" che paola sabbatani e roberto bartoli evocano nell'introduzione si risolve in una limpida, costante attenzione, rispetto vorrei dire, per testi che hanno almeno quarant'anni di vita, eppure non hanno perso forza né ragioni per circolare. è ben vero che nel 2007 un rincaro del pane non provoca una sommossa come quella del 1898. ma ancora più vere sono oggi la precarietà del futuro ("nina"), l'assurdità e la disumanità di ogni guerra ("gorizia"), la voglia di un mondo migliore ("dimmi bel giovane"). lo stesso rispetto viene riservato alla musica, con scelte coraggiose (il contrabbasso abbinato alla canzone popolare, da solo o con la fisarmonica). ecco perché questi canti non hanno addosso la polvere degli scavi, ma una nuda, netta, forte (talora dolcissima) carica di verità e di vita. il tempo che è passato non passerà mai, aveva ragione endrigo. e di riposare non si parla proprio.
(gianni mura)


paola sabbatani & roberto bartoli
"non posso riposare" cd+dvd, da richiedere a stella*nera o alla A/Rivista Anarchica


mercoledì 19 marzo 2008

...


qui le altre

martedì 18 marzo 2008

Rifondazione fa da sola


Nessun finanziamento dagli industriali. Questa la parola d'ordine di Rifondazione comunista che, stando alle dichiarazioni congiunte depositate alla Camera, sembra proprio evitare rapporti con società e imprenditori privati. Non fosse che per un caso, l'unico, legato al finanziamento di 3 mila euro elargiti nel 2006 dalla Cantieri italiani srl alle strutture di partito di Pescara. Ma si tratta di una eccezione appunto legata all'amicizia (sono stati compagni di scuola) che unisce il leader abruzzese di Rifondazione, il deputato Maurizio Acerbo, al titolare della società, Fabio Maresca, a capo di un gruppo del settore turistico e alberghiero attivissimo nel Centro-sud. E finanziatore bipartisan, attraverso un'altra sua società (Bluserena spa) anche di Sdi, Fi, Ds e del deputato dell'Idv Carlo Costantini (in totale, oltre 110 mila euro nel 2006). "Nessun secondo fine in quel contributo a Rc", spiega Maresca: "Noi siamo generosi con i partiti: quando chiedono aiuto contribuiamo senza guardare alla collocazione". Per il resto, il partito di Fausto Bertinotti si finanzia quasi esclusivamente con i contributi dei propri eletti nelle istituzioni. Dal parlamento ai municipi nessuno sfugge alla 'tassa' che Rc applica sulle entrate dei suoi rappresentanti: i parlamentari e i consiglieri regionali devono versare il 55 per cento dei loro introiti, mentre consiglieri provinciali e comunali sono tenuti a devolvere il 30 per cento.

(13 marzo 2008)

http://espresso.repubblica.it/.../2003651&ref=hpstr1

lunedì 17 marzo 2008

La Cina il Tibet e il Dalai Lama


Chi è, in verità, il Dalai Lama? Perché tanta parte della sinistra italiana tende ad accettarne la “santificazione” e non vederne l’essenza reazionaria?
Celebrato e trasfigurato dalla cinematografia di Hollywood, il Dalai Lama continua indubbiamente a godere di una vasta popolarità: il suo ultimo viaggio in Italia si è concluso solennemente con una foto di gruppo coi dirigenti dei partiti di centro-sinistra, che hanno voluto così testimoniare la loro stima o la loro riverenza nei confronti del campione della lotta di “liberazione del popolo tibetano”. Ma chi è realmente costui? Tanto per cominciare, egli non è nato nel Tibet storico, ma in territorio incontestabilmente cinese, per l’esattezza nella provincia di Amdo che, nel 1935, l’anno della nascita, era amministrata dal Kuomintang. In famiglia si parlava un dialetto regionale cinese, sicché il nostro eroe impara il tibetano come una lingua straniera, ed è costretto a impararla a partire dall’età di tre anni, e cioè dal momento in cui, riconosciuto come l’incarnazione del 13° Dalai Lama, viene sottratto alla sua famiglia e segregato in un convento per essere sottoposto all’influenza esclusiva dei monaci che gli insegnano a sentirsi, a pensare, a scrivere, a parlare e a comportarsi come il Dio-Re dei tibetani ovvero come Sua Santità. Desumo queste notizie da un libro (Heinrich Harrer, Sette anni nel Tibet, Mondadori, Oscar bestsellers, 1999), che pure ha un carattere di semi-ufficialità (si conclude con il “Messaggio” in cui il Dalai Lama esprime la sua gratitudine all’autore) e che ha contribuito moltissimo alla costruzione del mito hollywoodiano. Si tratta di un testo a suo modo straordinario, che riesce a trasformare in capitoli di storia sacra anche i particolari più inquietanti.


Domenico Losurdo - L'ERNESTO n.6 del 01.11.2003


Il Testo integrale su:

sabato 15 marzo 2008

Jack London, Rivoluzione

Una segnalazione:


Opera

Nel 1909 Jack London raccoglie alcuni dei suoi migliori scritti e pubblica Revolution and Other Essays, un libro in cui intreccia fantapolitica e teorie scientifiche e che si abbatte come un ciclone sul mercato editoriale, scatenando gli aspri attacchi dell’establishment. Riproposto oggi per la prima volta in Italia, Rivoluzione rivela tutta la sua inquietante attualità in tredici profetiche riflessioni, sorrette dalla scrittura mozzafiato di Jack London, che riesce a trasformare sociologia, scienza, filosofia e politica in splendida letteratura.

Dal testo

Questo è il mio orizzonte: attendo con ansia il tempo in cui l’uomo saprà conquistare un progresso che non sia solo materiale, il tempo in cui l’uomo agirà guidato da un incentivo più alto di quello odierno, che è appunto lo stomaco. Continuo a credere nella nobiltà e nell’eccellenza dell’uomo. Credo che la dolcezza spirituale e la generosità sconfiggeranno la volgare ingordigia dei nostri giorni.

Jack London

Mattioli 1885, 208 pagine 16 euro

La Sinistra l'Arcobaleno, il programma

Non tanto per una presa di posizione aprioristica e priva di spirito critico, ma perché, per come si sta svolgendo questa campagna elettorale, mi sa che il programma de la Sinistra l'Arcobaleno non lo conosce nessuno. Allora, affinché si possa parlare con cognizione di causa:

http://www.sinistraarcobaleno.org/programma/

I sotterranei del Vaticano 1

Al centro di Roma, nelle vicinanze di piazza Navona, si trova la chiesa di sant’Apollinare. Al suo interno sono tumulati i corpi di papi, cardinali e martiri cristiani. Una parte della cripta è riservata a Enrico De Pedis, che non fu né papa, né cardinale e neppure martire cristiano. De Pedis, detto Renatino, è stato l’ultimo capo della “Banda della Magliana”, l’organizzazione criminale che imperversò a Roma fino alla fine degli anni ottanta, ucciso da due sicari nel febbraio del 1990.
Il rettore della basilica, mons. Piero Vergari, così giustificò la decisione: "il signor Enrico De Pedis è stato un grande benefattore dei poveri che frequentano la basilica ed ha aiutato concretamente a tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi, sia di carattere religioso che sociale. Ha dato particolari contributi per aiutare i giovani, interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana". Il nulla-osta per la tumulazione all’interno della Basilica fu rilasciato dal cardinale Ugo Poletti, vicario generale della diocesi di Roma.
La motivazione non sembra affatto convincente e l’interrogativo rimane: perché tanta sepoltura riservata a colui che è stato ritenuto un pericoloso criminale?

mercoledì 12 marzo 2008

...

G8: «Quando
la tortura
diventa abuso d’ufficio»

Nella caserma di Bolzaneto furono inflitti alle persone fermate «almeno quattro» delle cinque tecniche di interrogatorio che, secondo la Corte Europea sui diritti dell’uomo chiamata a pronunciarsi sulla repressione dei tumulti in Irlanda negli anni Settanta, configurano «trattamenti inumani e degradanti».

Lo ha rilevato oggi il pm Patrizia Petruzziello che insieme al collega Vittorio Ranieri Miniati sostiene l’accusa nel processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova. Sui comportamenti vessatori subiti dagli arrestati costretti a stare in piedi per ore, anche in posizioni disagevoli, picchiati, presi in giro, privati di cibo e acqua, il pm ha citato la convenzione Onu che vieta sia la tortura sia il trattamento inumano, crudele o degradante. Si tratta di una norma contro la tortura che, ha spiegato il magistrato, l’Italia ha ratificato nel 1989 ma non ha ancora tradotto in una legge penale. Secondo i pm quello che avvenne a Bolzaneto fu un comportamento inumano e degradante ma, non esistendo una norma penale per la quale l’Italia è inadempiente rispetto all’obbligo di adeguare il proprio ordinamento alla convenzione, i pm sono stati costretti a contestare agli imputati l’art. 323 (abuso d’ufficio).

Altri reati contestati a vario titolo sono: violazione della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, abuso di autorità nei confronti di persone arrestate o detenute, minacce, ingiurie, lesioni. Parlando dei disegni di legge mai tramutati in legge, il pm Petruzziello ha detto che per il reato di tortura e per il trattamento inumano e degradante sarebbe prevista l’imprescrittibilità e le pene varierebbero da 4 a 10 anni. Nel caso in esame, invece, i reati si prescrivono nel 2009.

Interessante la sintesi fatta dal pm di numerose sentenze della Corte Europea sui diritti dell’uomo che hanno avuto come oggetto torture o trattamenti inumani e degradanti. Una di queste è la sentenza del 18 gennaio 1978, nota per avere enucleato le cosiddette cinque tecniche vessatorie nel metodo di interrogatorio, pronunciata in seguito al ricorso presentato dal Governo della repubblica irlandese contro il governo del Regno Unito. Il caso riguardava maltrattamenti cui erano state sottoposte persone arrestate in occasione di tumulti avvenuti tra il `71 ed il ´72. «Emerse - ha spiegato il pm - che gli arrestati furono costretti a stare in piedi contro il muro in `posizione di tensione´; furono incappucciati; sottoposti a rumore continuo mentre venivano interrogati; privati del sonno, di cibo e bevande». «Dei cinque trattamenti esaminati dalla Corte e ritenuti inumani - afferma il pm - ben quattro furono sicuramente inflitti a Bolzaneto (non risultano casi di incappucciamento)».

A margine del processo l’avv. Dario Rossi che assiste alcune delle persone offese ha detto: «Ci potrebbero essere gli estremi per adire la Corte Europea di Strasburgo in quanto il nostro ordinamento, come riconosciuto dagli stessi pubblici ministeri, non fornisce un’adeguata tutela giudiziaria rispetto alle vessazioni inflitte a tutti coloro che sono transitati per Bolzaneto». Il processo riprenderà il 3 marzo.


Nella torbida vigilia elettorale



Guardate, proletari italiani, al gioco politico di questa vigilia elettorale! Cercate di intendere, sulla traccia di quella esperienza che vi siete formata attraverso tanti disinganni, il significato delle mosse e delle manovre dei protagonisti di questa commedia, che il quindici maggio avrà il suo scioglimento nell'urna.
Ancora in gran parte le masse italiane sono trascinate nella scia di un partito troppo incapace a dare degli avvenimenti una coscienza che superi i vieti luoghi comuni e le considerazioni della più meschina politica da farmacie provinciali. Ma il partito comunista che ha come preliminare suo compito quello di dare ben altro respiro e altra penetrazione alla esperienza critica del proletariato deve oggi più che mai soccorrere nel denudare il gioco degli avversari, nello squarciare il velario dietro cui si tresca un'ignobile trama.
A. Bordiga, 1919


Il testo integrale su: http://www.marxists.org/italiano/bordiga/1919/4/29-vigilia.htm

martedì 11 marzo 2008

PdL: non candideremo condannati


Ciarrapico è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare. Entra a Regina Coeli il 21 marzo e il 24 aprile gli vengono concessi gli arresti domiciliari.
L'
11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Dopo sette anni, quindi nel 2000, l'affarista fu definitivamente condannato. Tuttavia venne affidato in ragione della sua età, ai Servizi Sociali.
Condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo
. Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute. La condanna è stata confermata dalla Cassazione. Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.


Opus Dei, la lista

LA LISTA
MILITANTI, SOSTENITORI, SIMPATIZZANTI & C.
[LEGENDA - MILITANTE: iscritto o comunque appartenente alla nomenklatura dell'Opus Dei; SOSTENITORE: molto vicino alle iniziative dell'Opus Dei; SIMPATIZZANTE: assiduo alle manifestazioni organizzate dall'Opus Dei; OSPITE: presente anche in forma occasionale ad iniziative organizzate dall'Opus Dei o da sigle ad essa notoriamente collegate]

ALBERONI FRANCESCO - OSPITE - SOCIOLOGO
ANDREOTTI GIULIO - MILITANTE - SENATORE A VITA
ANGELETTI LUIGI - SIMPATIZZANTE - SEGRETARIO UIL
ARANDA ANTONIO - SOSTENITORE - COMITATO SCIENTIFICO UNIVERSITA' SANTA CROCE
ARBOREA RENZO - MILITANTE - DIRETTORE
COLLEGIO TORRESCALLA
ARMATO TERESA - SOSTENITORE - ASSESSORE
TURISMO REGIONE CAMPANIA
ARULLANI PAOLO - MILITANTE - PRESIDENTE
CAMPUS BIOMEDICO
BAGET BOZZO GIANNI - SOSTENITORE - EDITORIALISTA
BALDASSARRE ANTONIO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE RAI
BARUCCI PIERO - OSPITE - ECONOMISTA
BELLONI PIERO - MILITANTE - VICEPRESIDENTE IST. BELFORTE NAPOLI
BOLCHI ANDREA - MILITANTE - GIORNALISTA
BERLUSCONI PAOLO - SIMPATIZZANTE
IMPRENDITORE
BERLUSCONI SILVIO - SOSTENITORE
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
BERNABEI ETTORE - SOSTENITORE
PRESIDENTE LUX VIDEO
BIANCO LUCIO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE CNR
BINETTI PAOLA - SOSTENITORE - CAMPUS BIOMEDICO
BLASI PAOLO - MILITANTE - BANCHIERE
BOFFI GIANDOMENICO - MILITANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
BRANCACCIO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COSTRUTTORE
BRANCATISANO MARTA - SIMPATIZZANTE - SCRITTRICE
BRUDO LORENZO - MILITANTE - DIRIGENTE IPE
BUTTIGLIONE ANGELA - SOSTENITORE - DIRETTORE TG PARLAMENTO
BUTTIGLIONE ROCCO - SIMPATIZZANTE - LEADER UDC
CALABRO' ELISA - MILITANTE
CALABRO' LEA - MILITANTE - INSEGNANTE
CALABRO' RAFFAELE - MILITANTE - CONSIGLIERE REGIONALE CAMPANIA
CAMILLERI RINO - MILITANTE - GIORNALISTA
CANIATO RICCARDO - MILITANTE - GIORNALISTA
CAPALDO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COSTRUTTORE
CAPRARA MASSIMO - SOSTENITORE - OPINIONISTA
CARUSO CARLO - SOSTENITORE - DIRETTORE - SAN RAFFAELE
CASINI P. FERDINANDO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE CAMERA
CAVALLIERI CESARE - MILITANTE - DIRETTORE 'STUDI CATTOLICI'
CERVO ARNALDO - MILITANTE - DOCENTE UNIV.
CESARINI FRANCESCO - OSPITE - PRESIDENTE UNICREDITO
CIABATTONI AMOS - MILITANTE - COFONDATORE RUI
COCCURULLO LUIGI - MILITANTE - PRESIDENTE IPE NAPOLI
COLAO VITTORIO - OSPITE - AMMINISTRATORE DELEGATO OMNITEL
CONFALONIERI FEDELE - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE MEDIASET
CORIGLIANO GIUSEPPE - MILITANTE - UFFICIO STAMPA PRELATURA
CORTESE ARDIAS AMELIA - SIMPATIZZANTE - PARTITO LIBERALE NAPOLI
CORTESINI RAFFAELLO - MILITANTE - CHIRURGO
COSSIGA FRANCESCO - SIMPATIZZANTE - SENATORE A VITA
CURCI BEATRICE - OSPITE - GIORNALISTA NEWSITALIA
D'AGOSTINO FRANCESCO - OSPITE - UNIV. TOR VERGATA
D'ALEMA MASSIMO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE DS
D'ANGELO GUIDO - SIMPATIZZANTE - DOCENTE UNIV. NAPOLI
D'IPPOLITO SERGIO - SOSTENITORE - STAFF EURIPE NAPOLI
DE BENEDETTI CARLO - OSPITE - IMPRENDITORE
DE GIOVANNI ASTRID - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
DE LUCA M. LIDIA - SOSTENITORE - MAGISTRATO TRIB. MINORI NAPOLI
DE MAIO ADRIANO - OSPITE - RETTORE POLITECNICO MILANO
DEL NOCE ALBERTO - SIMPATIZZANTE - GIORNALISTA
DELFINO GIOVANNA - SOSTENITORE - DIRETTORE - EDIZIONI SCIENTIFICHE IT.
DELFINO MARIO - MILITANTE - CONSIGLIERE COMUNALE NA
DELL'UTRI MARCELLO - MILITANTE - SENATORE FORZA ITALIA
DI BARI MICHELE - MILITANTE - TESORIERE - ASSOCIAZIONE TORRESCALLA
DI CAPUA UMBERTO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE ABB ITALIA
DI PALMA MARIO - MILITANTE - GIORNALISTA
DIANZANI FERDINANDO - SOSTENITORE - PRESIDE FAC. MEDICINA C. BIOMEDICO
DINA' MARIO - MILITANTE - GIORNALISTA
DONATI PIERPAOLO - SOSTENITORE - COMITATO SCIENTIFICO UNIV. SANTA CROCE
ETCHEGARAY ROGER - SOSTENITORE - CARDINALE
FALCK ALBERTO - MILITANTE - IMPRENDITORE
FARRI UMBERTO - MILITANTE - PRESIDENTE IST. COOPERAZ. UNIVERSITARIA
FAZIO ANTONIO - SIMPATIZZANTE GOVERNATORE BANKITALIA
FAZIO MARIANO - MILITANTE - RETTORE UNIVERSITA' DELLA SANTA CROCE
FENU CARLO MARIA - MILITANTE - ASSOCIAZIONE TORRESCALLA
FINAMORE ROSANNA - SOSTENITORE - UNIV. GREGORIANA ROMA
FONTANA MASSIMO - - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
FONTANAROSA ALDO - OSPITE - GIORNALISTA LA REPUBBLICA
FORLANI ARNALDO - SIMPATIZZANTE - EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
FUMAGALLI ARMANDO - SOSTENITORE - UNIV. CATTOLICA MILANO
FUMAGALLI C. OMBRETTA - MILITANTE - SENATORE
FUSCAGNI STEFANIA - SOSTENITORE PRORETTORE UNIV. FIRENZE
GARACI ENRICO - SOSTENITORE - DIR. IST. SUPERIORE SANITA'
GAROFANO MICHELE - MILITANTE - EX PRESIDENTE MONTEDISON
GAVAZZI FRANCESCO - OSPITE - EDITORIALISTA
GELAO SAVERIO - COLLABORATORE - EDIZIONI ARES
GHINI GIUSEPPE - OSPITE - DOCENTE UNIV. URBINO
GIACOBINI STEFANIA - OSPITE - GIORNALISTA TG3
GIORGINO MARCO - MILITANTE - COLLEGIO TORRESCALLA
GIRONE GIOVANNI - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
GROSSI GRONDI STEFANO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
GUICCIARDI C. GIOVANNI - MILITANTE - PRESIDENTE ASS. TORRESCALLA
GUIDI ANTONIO - OSPITE - SOTTOSEGR. SANITA'
IOVENE SALVATORE - MILITANTE - MAGISTRATO
ISIDORI ALDO - OSPITE - UNIVERSITA' LA SAPIENZA
LEONI GIAMPIERO - SOSTENITORE - PRESIDENTE FARMINDUSTRIA
LO CICERO MASSIMO - OSPITE - ECONOMISTA
LOJODICE ALDO - MILITANTE - DOCENTE DIRITTO COSTITUZ. BARI
LORENZELLI VINCENZO - MILITANTE PRESIDENTE CARIGE
LUCCHINI PIERO - MILITANTE - IMPRENDITORE
MANOUKIAN NOBER - MILITANTE - EX PRESIDENTE IST. BELFORTE NAPOLI
MANTOVANO ALFREDO - SOSTENITORE - SOTTOSEGRETARIO GIUSTIZIA
MARINI CLARELLI M. VITTORIA - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
MARRAMA TITTI - MILITANTE - INSEGNANTE
MARRELLI LUIGI - SOSTENITORE - COMITATO SCIENTIFICO UNIV. SANTA CROCE
MARZANO ANTONIO - OSPITE - MINISTRO ATTIVITA' PRODUTTIVE
MASSA CARLO - MILITANTE - DOCENTE UNIV. NA
MAURO MARIO - SOSTENITORE - EUROPARLAMENTO
MAZZETTI DI PIETRALATA CARLO - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
MESSORE VITTORIO - SOSTENITORE - GIORNALISTA
MEZZAROMA ROBERTO - SIMPATIZZANTE - COSTRUTTORE
MICHELINI ALBERTO - MILITANTE - GIORNALISTA
MICOSSI PIERO - OSPITE - ASSESSORE SANITA' REGIONE LIGURIA
MINOLI GIANNI - OSPITE - GIORNALISTA
MONDADORI LEONARDO - SOSTENITORE - EDITORE
MONETA FAUSTO - MILITANTE - IMPRENDITORE
MONTANARI BRUNO - SOSTENITORE - UNIVERSITA' CATANIA
MUSTO MARINA - MILITANTE - UNIV. PARTHENOPE
NATALE ROBERTO - OSPITE - GIORNALISTA TG3
NAVARRO JOAQUIN - MILITANTE - PORTAVOCE SANTA SEDE
OTRANTO GIORGIO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
PADULA BRUNO - MILITANTE - SACERDOTE PRELATURA OPUS DEI SICILIA
PALLA PIER GIOVANNI - MILITANTE - DIRETTORE RIVISTA UNIVERSITAS
PALMIERI MANUELA - SOSTENITORE - STAFF EURIPE NAPOLI
PALOMBELLI BARBARA - OSPITE - GIORNALISTA
PALUMBO GIUSEPPE - OSPITE - PRES. COMM. AFFARI SOCIALI CAMERA
PANSARELLA MICHELE - OSPITE - AVVOCATO
PAOLINI FEDERICA - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
PEROCCO ERMINIO - OSPITE - PUBBLICITARIO
PERRONE GIOVANNA - MILITANTE - INSEGNANTE
PETRUCCI LUIGI - MAGISTRATO
PEZZOTTA SAVINO - SOSTENITORE - LEADER CISL
PINCHERA ALDO - SIMPATIZZANTE - ENDOCRINOLOGO
POLESE NELLO - SIMPATIZZANTE - EX SINDACO NAPOLI
POMICINO C. PAOLO - SIMPATIZZANTE - EX MINISTRO
POMICINO GIANNI - SOSTENITORE - INGEGNERE
PORFIRIONE M. ANTONIETTA - SIMPATIZZANTE - CAMPUS BIOMEDICO
PREDA STEFANO - OSPITE - PRESIDENTE BORSA ITLIANA SPA
PRODI ROMANO - OSPITE - PRESIDENTE UE
PUPPI GIGLIOLA - SOSTENITORE - COMITATO SCIENTIFICO UNIV. SANTA CROCE
RAIMONDI RAFFAELE - SOSTENITORE - MAGISTRATO
RASCHIELLI PAOLA - SOSTENITORE - CAMPUS BIOMEDICO
RATZINGER JOSEPH - SOSTENITORE - CARDINALE
RAZZANO ALFREDO - MILITANTE - DIRETTORE RUI
RAZZANO GUIDO - MILITANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
RICCIARDI ANTONIO - MILITANTE - EURIPE
ROCCA AGOSTINO - MILITANTE - INDUSTRIALE ACCIAIO
ROMANO GIUSEPPE - MILITANTE - GIORNALISTA MI
ROMITI CESARE - OSPITE - PRESIDENTE RCS
ROVERATO GIANMARIA - MILITANTE - AMM. DELEGATO AKROS MILANO
RUGGERI COSTANZA - OSPITE - GIORNALISTA
RUINI CAMILLO - SOSTENITORE - CARDINALE
RUJU MARIA - MILITANTE - DIRETTRICE IST. BELFORTE NAPOLI
RUMI GIORGIO - MILITANTE - DOCENTE UNIV. CATTOLICA MILANO
RUTELLI FRANCESCO - SIMPATIZZANTE - LEADER ULIVO
SALVI CESARE - SIMPATIZZANTE - ESPONENTE DS
SARACENI VINCENZO - OSPITE - ASSASSORE SANITA' REGIONE LAZIO
SCAZZOCCHIO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
SCUDIERO MICHELE - MILITANTE - PRESIDE GIURISPRUDENZA NAPOLI
SILVESTRI LINO - MILITANTE - TRIB. ECCLES.
SENSI FRANCO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE ROMA
SODANO ANGELO - SOSTENITORE - CARDINALE
SOMALO M. EDUARDO - SOSTENITORE - CARDINALE
SORDI ALBERTO - SOSTENITORE - ATTORE
SPASIANO MARIO - MILITANTE - DIRETTORE IPE NAPOLI
SPINA LUCIO - SOSTENITORE - EURIPE NAPOLI
SUNSERI NINO - OSPITE - GIORNALISTA EUROFINANZA
TAMARO SUSANNA - SOSTENITORE - SCRITTRICE
TOMMASINI ANTONIO - OSPITE - PRES. COMMISSIONE SANITA' SENATO
TONON GIANCARLO - OSPITE - VICEPRESIDENTE KERIOS
TORELLO ANTONIO - MILITANTE - COLLEGIO TORRESCALLA
TRAPATTONI GIOVANNI - SIMPATIZZANTE - CT NAZIONALE CALCIO
TRAVAGLINI ANTONIO - MILITANTE - ASSOCIAZIONE TORRESCALLA
URBANI LEONARDO - SOSTENITORE - UNIVERSITA' PALERMO
UVA ALBERTO - SOSTENITORE - IMPRENDITORE
VALITUTTI RAFFAELE - OSPITE - MINISTERO TRASPORTI
VALLI A. MARIA - SOSTENITORE - GIORNALISTA TG 3
VALLI RENATO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
VALORI G. ELIA - SOSTENITORE - MANAGER
VANZINI GIANFRANCO - OSPITE - AMM. DELEGATO AEFFE
VESCOVI ANGELO - SOSTENITORE - RICERCATORE
VILLANI PAOLA - MILITANTE - PUBBLICISTA
VODOLA LILIANA - MILITANTE - INSEGNANTE
ZAMAGNI STEFANO - OSPITE - UNIV. BOLOGNA
ZANNI UMBERTO - MILITANTE - EX PRESIDENTE RAS
ZECCHINO ORTENSIO - OSPITE - EX MINISTRO
ZERMAN P. MARIA - OSPITE - GIORNALISTA SOLE 24 ORE

Sinistra e ideali

Io non ho mai identificato la sinistra solo con il marxismo ed il comunismo. Io sono comunista, non comunemente di sinistra. Però sinistra è una parola che nasce poco prima della Rivoluzione francese, ed a sinistra sedevano i rivoluzionari, cioè tutti coloro che volevano cambiare lo stato delle cose, e quindi i poteri del momento. Una forza di sinistra è dunque quella che attacca i poteri forti, vedi Chiesa e Confindustria e Banche e Nato, e lo fa rifacendosi a degli ideali. Cioè ai valori che si contrappongono agli interessi delle destre, e in alcuni casi si differenziano nettamente. Poi la mattina alcuni si svegliavano e si "vestivano" di sinistra, ma questa è un'altra storia.

Da tenere a mente cosa diceva Bobbio in un'intervista (riferita al suo libro Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica):

DOMANDA: Quindi possiamo dire che non è corretto parlare di tramonto delle ideologie, ma soltanto di crisi di determinate ideologie, e che non si può fare la politica senza avere dei grandi ideali.

Non si può assolutamente. Soprattutto i partiti di sinistra si distinguono di solito dai partiti di destra e dai partiti conservatori proprio perché vogliono trasformare la società. I conservatori sono quelli che vogliono conservare quello che c'è: i partiti di sinistra vogliono trasformare. Per trasformare bisogna farlo in base a principi, in base a degli ideali che giustifichino la trasformazione: bisogna giustificare la trasformazione. [...]


DOMANDA: Questo vuol dire anche che l'uomo politico di sinistra deve avere delle qualità ben superiori a quelle del conservatore, il quale deve semplicemente amministrare ciò che c'è.

Beh
! Non stiamo a sottilizzare su queste differenze. Io ritengo che il politico di sinistra deve essere in qualche modo ispirato da ideali, mentre il politico di destra basta che sia ispirato da interessi: ecco la differenza.



Veltroni e i poteri della Chiesa

Vieni in Sorellanatura.org
Con sedi ad Assisi e a Roma, in via Sistina, oltre a delegazioni sparse in tutto il mondo, la Fondazione Sorella Natura è presieduta da Roberto Leoni, suo fondatore nel 1991, divenuto in questa legislatura consigliere per le relazioni internazionali presso il ministero dell’Istruzione retto da Letizia Moratti. Nell’organigramma troviamo inoltre l’amministratore delegato Alfio Caporali, dirigente di Cityfinancial, Franco Guzzi, vertice di Cohn & Wolfe, l’alto dirigente della berlusconiana Mondadori Fiorella Pagani, e Luciano Zocchi, segretario generale di Confimmobiliare. Il comitato scientifico è presieduto dal numero uno Cnr Enrico Garaci. Fra i “soci benemeriti” in prima fila monsignor Giovan Battista Re, presente nella nomenklatura Opus Dei e dunque, in qualche modo, portatore di alleanze con gli interessi terreni del mondo francescano cui fa riferimento Sorella Natura. Non mancano le sorprese (e le strane commistioni politiche) scorrendo l’elenco dei soci benemeriti laici: si va dal sindaco di Milano Gabriele Albertini al primo cittadino della capitale Valter Veltroni. Nè fanno mancare la loro presenza leader di colossi del credito come il governatore Bankitalia Antonio Fazio e il presidente dell’ABI Maurizio Sella. Con loro, Gianpiero Fiorani, amministratore delegato del Gruppo Popolare di Lodi, il presidente di BPM Roberto Mazzotta e il numero uno dello Ior Angelo Caloia.

lunedì 10 marzo 2008

Viva Zapatero



Mentre in Italia i riformisti riformano la vecchia Dc attaccandosi sempre più alle sottane della Chiesa, nel resto del mondo la sinistra si rianima. Zapatero si riconferma zittendo prelati maggiori, in Germania avanza un partito comunista ed in Francia i socialisti stravincono le comunali.

domenica 9 marzo 2008

Inno alla libertà di commercio


INNO ALLA LIBERTÀ DI COMMERCIO

Le bottiglie di acqua scozzese in Venezuela,
le pelli di visone francesi in Nicaragua,
le palme di plastica di Miami in Brasile

di Eduardo Galeano



Ai piedi dell'arcobaleno, la pentola d'oro ci attende tutti, ricchi e poveri, neri e bianchi. Nella loro recente riunione di Miami, i presidenti delle Americhe hanno, una volta di più, cantato all'unisono l'inno in lode alla libertà di commercio. Con l'eccezione di Cuba, che non è stata invitata, i rappresentanti dei nostri paesi hanno ripetuto quel che tutti i giorni sentiamo proclamare: la libertà di commercio conduce alla prosperità ed è sinonimo di democrazia.
Forse non è male dare una ripassatina veloce agli antecedenti di quella tanto elogiata signora:

IN NOME DELLA LIBERTÀ di commercio i pirati inglesi e olandesi, Drake, Morgan, Piet Hein e altri neoliberali del tempo, svaligiavano i galeoni spagnoli.

LA LIBERTÀ di commercio era l'alibi dei trafficanti di schiavi che strapparono chissà quanti milioni di negri dall'Africa facendosi il segno della croce davanti a Dio e alle leggi del mercato.

LA LIBERTÀ di commercio impose con le pallottole il consumo dell'alcol agli indiani dell'America del nord e con le cannonate l'oppio in Cina.

QUANDO gli stati uniti proclamarono l'indipendenza dall'Inghilterra, la prima cosa che fecero fu di proibire la libertà di commercio. I tessuti statunitensi, più cari e più brutti di quelli inglesi, a partire d'allora furono obbligatori, dai pannolini per i neonati ai sudari per i morti.

PER IMPORRE all'esterno la libertà di commercio che non hanno mai praticato all'interno, gli Stati uniti hanno invaso i paesi latinoamericani al ritmo di un'invasione all'anno. In nome della libertà di commercio, William Walker ristabilì la schiavitù in America centrale.

IL LATIFONDO schiavista fu introdotto in Paraguay, nel secolo scorso, al termine dì una lunga guerra di sterminio.
I tre paesi aggressori, Argentina, Brasile e Uruguay, innalzarono la bandiera del libero commercio per ridurre in cenere il Paraguay.
Quel paese, colpevole di insolenza o pazzia, aveva osato frapporre ostacoli alle merci dell'industria britannica e aveva commesso la sfrontatezza di non dovere un centesimo a nessuno.

GRAZIE alla libertà di commercio i nostri paesi si sono trasformati in bazar. Così è stato fin dai lontani tempi in cui i mercanti e i banchieri usurparono l'indipendenza, che era stata strappata alla Spagna dai nostri eserciti di soldati scalzi, e la misero in vendita. Allora furono spazzati via i piccoli laboratori che avrebbero potuto essere l'incubatrice di un'industria nazionale. I porti e le grandi città scelsero i deliri del consumo invece delle sfide della creazione.
In Venezuela ho visto bottigliette di pura acqua scozzese da accompagnare al whisky. In Nicaragua, dove perfino le pietre sudano a flotti, ho visto stole di pellicce importate direttamente dalla Francia. In Perù lucidatrici elettriche tedesche in case dai pavimenti di terra battuta prive di elettricità. In Brasile palme di plastica importate da Miami.

LA LIBERTÀ di commercio è l'unico prodotto che i paesi dominanti fabbricano senza sussidi, ma solo per l'esportazione.
Il più feroce protezionismo ha reso possibile lo strapotere degli Stati uniti, l'auto approvvigionamento dell'Europa e l'espansione del Giappone.
I giapponesi non hanno mai lasciato entrare Erode alle feste di compleanno dei loro bambini: salvaguardandosi molto sono cresciuti tanto che hanno finito per comprarsi mezza Hollywood e il Rockefeller Center.

TUTTI gli esempi precedenti indicano che la libertà del denaro assomiglia alla libertà delle persone quanto Buffalo Bill assomiglia a Francesco d'Assisi.
Ma per rispetto alla libertà di commercio, che è una forma della libertà del denaro, i governi democratici di Spagna e Francia non hanno trovato altro rimedio, in anni recenti, se non vendere armi alle dittature sanguinarie di Argentina e Uruguay. E si suppone che per identici motivi, e molto a malincuore, gli Stati uniti si vedano obbligati a fare uno splendido affare vendendo armi all'Arabia Saudita, che non solo è il suo principale cliente ma che è anche, secondo Amnesty International, il maggior violatore dei diritti umani al mondo.

NEL 1954 al Guatemala capitò di praticare la libertà di commercio acquistando petrolio dall'Unione sovietica. Allora gli Stati uniti invasero il Guatemala, e in nome della libertà di commercio lo castigarono a ferro e fuoco.
Pochi anni dopo, anche Cuba si scordò che la sua libertà di commercio consisteva nell'accettare i prezzi che gli Stati uniti le imponevano. Cuba comprò petrolio sovietico, le imprese statunitensi si rifiutarono di raffinarlo e fu lì che si montò tutto l'imbroglio sfociato poi nell'attacco alla Baia dei Porci e nel blocco.
Sono passati più di trent'anni e Cuba continua a espiare il peccato di credere che la libertà è libera.

IL LIBERO gioco della domanda e dell'offerta, come i tecnici chiamano la dittatura dei prezzi sul mercato, ha obbligato il Brasile, in più di un'occasione, a gettare a mare il suo raccolto di caffè.
Non molto tempo fa, per difendere il prezzo della lana, l'Australia ha dovuto sacrificare e seppellire trentasette milioni di pecore, che avrebbero potuto benissimo vestire e alimentare tanti affamati che vanno per il mondo.

NELLA DICHIARAZIONE finale del vertice di Miami, i presidenti delle Americhe affermano che "una chiave per la prosperità è il commercio senza barriere". Per la prosperità di chi, non è chiaro.
La realtà, che pure esiste e non è muta, ci offre alcune piste. La realtà ci fa sapere che la libera circolazione delle merci e del denaro, che da qualche anno si fa strada in America latina, ha ingrassato sempre più i narcotrafficanti, che grazie ad essa hanno trovato migliori camuffamenti e hanno potuto organizzare con maggior efficacia i loro circuiti di distribuzione della droga e di rilavaggio dei dollari sporchi.
La realtà ci dice anche che quel via libera serve al nord del mondo per allentare le briglie alla sua filantropia facendo omaggio delle sue scorie nucleari e altre schifezze al sud.

da: il manifesto 13 gennaio 1995

sabato 8 marzo 2008

Cari visitatori,
La lotta per le poltrone si sta facendo sporca e tutti sembrano coesi nella lotta al comunismo.
Era forse comunista Prodi?
C' è mai stato un comunista presidente del consiglio?
Ci sono almeno 5 partiti democristiani da Tabacci a Prodi con Veltroni,
Berlusconi,Casini e per fortuna l'appena ritirato: Mastella .
Loro si che ne hanno combinate di belle.
Per chi non lo sapesse, nel 2001 c'è stata tangentopoli,
con tutte sentenze colpevolizzanti alla allora Democrazia Cristiana.
Se vogliamo una cosa diversa,
se vogliamo un Italia socialmente vivibile,
non dovremmo neanche tener conto di questi"non idealismi"di cui solo la democrazia cristiana era padrona.
Non è vero che il mondo può andare solo nella loro direzione
come non è vero che le guerre sono necessarie,
così come altre e tante cose che ogni giorno cercano di metterci in testa con la loro televisione.
Capisco che potevamo evitare anche noi di coalizzarci con partiti non comunisti,
almeno il Leader lo è:Fausto Bertinotti.
Comunisti, è ora di reagire!
facciamo capire agli italiani chi siamo,
per una volta,non disperdiamo il voto, ma andiamo a governare:
Votiamo Sinistra Arcobaleno!
IL programma lo potete trovare su:
www.sinistraarcobaleno.org/programma/

giovedì 6 marzo 2008

Due o tre cose sul'aids

Qualche settimana fa è apparsa sulla cronaca locale un’intervista rilasciata dal primario del reparto malattie infettive dell’Ospedale Civile di Fermo sull’argomento dell’AIDS con particolare riferimento al nostro territorio. E il 1° di Dicembre u.s. si è celebrata la giornata dell’AIDS. Insomma si fa un gran parlare della peste del XXI secolo.

Su questo tema però corrono teorie molto contrastanti e siccome delle teorie alternative alla teoria ufficiale assai poco si scrive e considerato che le stridenti diversità di opinione in tale materia si prestano ad interessanti riflessioni, ci è parso utile, anzi doveroso per una stampa imparziale ed attenta riferire qui qualcosa di quelle teorie alternative.

Le obiezioni alla teoria dominante qui di seguito riferite non sono avanzate da ciarlatani, erboristi fai-da-te o sette antimoderniste; sono avanzate da scienziati di tutto rispetto operanti in centri clinici o di ricerca di grande prestigio mondiale, qualcuno insignito del premio Nobel; ne citeremo nome e professione.

1. Prima obiezione. - Dopo l’annuncio dato separatamente da Gallo e Montagnier nel 1984 di aver isolato il virus dell’AIDS, nessun altro ha dichiarato di esserci riuscito. Ma se l’AIDS è davvero una malattia infettiva provocata da un virus (l’HIV), com’è che ancor oggi, a 23 anni dall’iniziale scoperta, nessuno è più riuscito ad isolare il virus HIV e i due iniziali scopritori si tengono per loro i dettagli della loro scoperta ? e se nessuno oggi ha in mano quel virus, com’è possibile accertare che certi anticorpi sono provocati proprio da esso e non da altre sostanze ? ossia che sono specifici dell’HIV ? Perché, al fine di mettere a tacere tale critica, non si esibisce una foto del virus ottenuta col microscopico elettronico ?.(cfr. Peter H. Duesberg, docente di Biologia Molecolare e Cellulare presso l’Università di Berkeley, USA, autore del libro AIDS, il Virus Inventato, che in un’intervista allo Spin Magazin del Gennaio 1987 ha detto “Dire che l’HIV è la causa dell’AIDS significa mettere da parte tutto ciò che sappiamo sui retrovirus…La teoria dell’HIV è inconsistente, assurda e paradossale” - Dr. Kary Mullis, premio Nobel nel 1993, che nel Sunday Times del 28.11.1993 afferma “se ci fosse la prova che l’HIV provoca l’AIDS, dovrebbero esserci documenti scientifici che lo provino per lo meno con un’alta probabilità. Non esiste alcun documento del genere” – Dr.Heinz L.Saenger, docente di Biologia Molecolare e Virologia al Max Planck Institue, premio Koch nel 1978, che in una lettera al Sueddeutsche Zeitung del 2000 afferma : Fin ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica convincente dell’esistenza dell’HIV”).

2. Seconda obiezione - Se non v’è certezza nemmeno sull’origine virale dell’AIDS – e quindi dei relativi anticorpi, – che razza di roba è il test messo in vendita per accertare la sieropositività ? (cfr.– D.ssa Eleni Papadopulos, ricercatrice biofisica del Centro di Perth in Australia, uno dei centri più avanzati di ricerca sull’AIDS, la quale in un’intervista resa alla Dr.ssa Christine Johnson sulla rivista Continuum vol.4, n°4, 32-37 1996 dichiara che i cosiddetti anticorpi al virus HIV si trovano come risposta alla presenza di molti altri virus, ossia non sono specifici del HIV, qualunque cosa possa essere il virus HIV – Dr. Valendar Fr. Turner del citato Centro di ricerca di Perth in Australia, autore di una perizia giurata depositata al Tribunale di Perth in difesa di un imputato di omicidio per infezione da HIV; Turner afferma in tale sua perizia :”Gli esperti dell’HIV credono che ci siano proteine che appartengono ad un retrovirus HIV e affermano di adoperarle per dimostrare l’infezione da HIV. Anche se ci fosse la prova che quelle proteine sono di una particella infettiva che si dimostrò essere un retrovirus, il fatto che i pazienti abbiano anticorpi simili a quelli che reagiscono con quelle proteine, non è prova che gli anticorpi siano causati dall’infezione da HIV”.

3. Terza obiezione - Manca la prova di una trasmissione dell’AIDS per via sessuale (o per qualunque altra via). Nel 1988 l’Università di San Francisco (cfr. il Journal of the American Medical Association, Marzo 1988) accerta che l’AIDS non si trasmette nei rapporti eterosessuali. Il New York Times del 22.4.1988 riporta :”Il rapporto senza protezione con sconosciuti provoca sieropositività con la stessa probabilità di morte in un viaggio in auto di 20 km”. Dopo tale notizia il governo americano impose la riammissione in servizio dei lavoratori sieropositivi. Analogamente il Center of Disease Control di Atalanta accertò che dal 1981 al 1988 i dipendenti di ospedali feritisi con oggetti taglienti sporchi di sangue infetto sono stati 2200 e nessuno ha contratto infezione da HIV (Fonte : New York Times del 01.04.1988); lo stesso Ente nota che non v’è progressione di AIDS nelle prostitute sieropositive; analogamente la prof.ssa Nancy Padian del Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione di Chicago, autrice dei migliori e più prolungati studi sulla trasmissione eterosessuale, conclude che “La probabilità di infezione dovuta alla trasmissione per contatto da maschio a femmina è bassa, circa 0,0009” (fonte : perizia di Turner sopra citata).



Dunque studi e statistiche di tutto rispetto mostrano che l’AIDS non si trasmette, ossia non v’è infezione di AIDS in assoluto; se non c’è infezione in assoluto, non può esserci nemmeno infezione a causa di un virus e quindi nessun virus dell’AIDS può essere ipotizzato.

Si deve allora dedurre che tutta la pratica scientifica, clinica e farmacologica basate sull’esistenza del virus HIV quale causa dell’AIDS, è roba da stregoni anziché da veri scienziati ?

Siccome ci è arrivata notizia dell’esistenza nel territorio fermano di un gruppo di studiosi e medici che si occupa di AIDS da una posizione critica, abbiamo girato questa domanda ad un suo rappresentante, di professione medico, in pensione, ma ancora interessato ed attivo su questo tema.

Ecco la sua risposta :”Più che di stregoneria, parlerei di giganteschi interessi dei colossi farmaceutici e una mania, tipica della scienza d’Oltreoceano, di vedere dappertutto l’azione di agenti virali”. Domanda : Ma allora l’AIDS non esiste ? “L’AIDS esiste, ed è una deficienza immunitaria non di origine virale, ma provocata dai più diversi fattori, per esempio droga pesante, vaccini, sostanze inquinanti, etc. Tali agenti stressano le cellule, che per effetto di tale stress danno luogo a proteine ‘denaturate’, contro le quali l’organismo produce anticorpi poiché il suo sistema immunitario le giudica estranee. Sono questi anticorpi ad essere scambiati per anticorpi prodotti dall’immaginario virus”. Domanda : Ma allora a che servono le terapie correntemente prescritte ai sieropositivi ? “Che non servano a niente, non lo dico io, lo dicono gli stessi produttori dei farmaci. Se si legge il foglio informativo di una confezione di Kaletra, un pesante farmaco dai temibili effetti collaterali oggi somministrato ai pazienti di AIDS, si trova scritto : ‘il Kaletra non è una cura per l’HIV o l’AIDS … non riduce il rischio di trasmissione del virus HIV’; occorre aggiungere altro” ?. Domanda : E i pretesi successi ottenuti dai nuovi farmaci dopo il 1995 ? “Sono successi apparenti, in realtà si tratta del calo di mortalità provocata dal farmaco prescritto inizialmente in dosi massicce, l’AZT, un chemioterapico paurosamente tossico (tanto che appena costruito, fu subito accantonato fin a quando non comparve l’AIDS. Se si va a vedere le statistiche dell’Istituto Superiore della Sanità, si noterà una stretta correlazione tra il dosaggio di tale farmaco (o la sua sostituzione) e un vistoso calo di mortalità poi interpretato come un successo delle nuove terapie”. Domanda : Quello che ci dice, se è vero, adombra uno scenario tremendo; ma è possibile una cosa del genere ? “Ci sono fatti precisi e i fatti che parlano da soli, non hanno bisogno di commento; intelligenti pauca”.

Qui termina la nostra inchiesta sul dissenso relativo alla ricerca sull’AIDS. Non abbiamo parlato della posizione scientifica ufficiale, perché la riteniamo assai più pubblicizzata e conosciuta. Ma se questo articolo appare provocatorio o meritevole di qualsiasi commento, la Redazione ospiterà qualsiasi replica; l’opinione pubblica ha bisogno di farsi un’idea sulla base di argomenti seri, verificabili, sottoposti a qualunque critica. Anche se si tratta di temi non sempre subito comprensibili ai profani per via del carattere specialistico della materia, anche chi ne è a digiuno potrà sempre giudicare secondo buon senso, se è messo in condizione di assistere ad un confronto pertinente tra le teorie rivali. Ciò che fin ad oggi non è accaduto se non assai marginalmente.

By Fabrizio Iommi

Propaganda vera

martedì 4 marzo 2008

Un partito di centro

Veltroni dice al País: “Siamo riformisti, non di sinistra” (in risposta all’osservazione del giornalista: “Lei evita di pronunciare la parola sinistra…”).

Es que somos reformistas, no de izquierdas” che messa così potrebbe suonare anche: “Siamo riformisti, mica di sinistra”.

sabato 1 marzo 2008

Candidature ed "artisti televisivi"

Stanno per chiudersi le liste dei candidati ai vari partiti. ma chi sarà a diffondere la notizia che Berlusconi
stia per candidare ballerine,letterine,attricette e tutto quanto il resto delle"figone da palinsesto televisivo"?
Saranno loro stesse? le loro mamme o i loro agenti?
Di certo queste"importanti"notizie girano veloci soprattutto in forza di una loro indiscutibile caratteristica:
son tutte perfettamente credibili.
Sono ,infatti,tutte compatibili con il mondo concepito e ormai messo in opera da questo attento ed infaticabile
demiurgo
Avete dimenticato Maria Giovanna Elmi o Cesare Cadeo...assessore alla cultura di Milano?
...mi sento proprio sollevata...Angela,professione la "rossa del Grande Fratello",potrebbe essere candidata da
Berlusconi... è andata bene...avrebbe potuto candidare la Tatangelo!!!

by Marialaura Gambacorta

Una constatazione oggi più attuale che mai


Nella Politica Aristotele ci dice inizialmente questo: «In democrazia i poveri sono re, perché sono il più gran numero, e perché la volontà del più gran numero ha forza di legge». In un secondo passaggio sembra limitare la portata di questa prima frase, poi l'allarga ancora, la completa e finisce per formulare un assioma: «L'equità all'interno dello stato esige che i poveri non possiedano in alcun modo più poteri dei ricchi, che non siano i soli sovrani, ma che tutti i cittadini lo siano in proporzione al loro numero. Sono queste le condizioni indispensabili perché lo stato garantisca in maniera efficace l'eguaglianza e la libertà».
Aristotele ci dice che i cittadini ricchi, anche se partecipano in piena legittimità democratica al governo della Polis, saranno sempre una minoranza per effetto di una proporzionalità incontestabile.
Su un punto, ha visto giusto: per quanto si risalga indietro nel tempo, mai i ricchi sono stati più numerosi dei poveri. Ciononostante, i ricchi hanno sempre governato il mondo, o manovrato le fila di coloro che governavano. Una constatazione oggi più attuale che mai.

José Saramago

Rothschilds... e chi sono?...

"A recent article in the London Financial Times indicates why it is impossible to gain an accurate estimate of the wealth of the trillionaire bankers.[...]
the trillionaire masters of the universe remain hidden whilst Forbes magazine poses lower ranking billionaires like Bill Gates and Warren Buffett as the richest men in the World. Retired management consultant Gaylon Ross Sr, author of Who's Who of the Global Elite, has been tipped from a private source that the combined wealth of the Rothschilds (U.S.) $100 trillion."


Traduco per i non anglofoni:

"Un recente articolo del London Financial Times indica perché è impossibile condurre un'accurata stima della ricchezza dei banchieri bilionari (N.d.T. in America un trilione equivale a un nostro bilione quando si parla di soldi)[...]
i bilionari padroni dell'universo rimangono nascosti mentre la rivista Forbes propone i miliardari di bassa classifica come Bill Gates e Warren Buffett come gli uomini più ricchi del pianeta. Il consulente pensionato Gaylon Ross Sr, autore di 'Who's Who' dell'elitè mondiale, è stato informato da una fonte riservata che la ricchezza totale dei Rothschilds (U.S.) è di 100 bilioni di dollari."

Fonte indybay: http://www.indybay.org/newsitems/2007/12/02/18464823.php

Ma... è possibile?...
E' possibile che esista una famiglia che possiede oltre 100 bilioni di dollari???
Ma cos'è un bilione? Roba da fumetti della Disney, da zio Paperone.
Per spiegarlo meglio lo scrivo in cifre cos'è un bilione: 1.000.000.000.000.
Adesso prendiamo questa cifra, la moltiplichiamo per 100 e ottenniamo il patrimonio della famiglia Rothschilds.

Assurdo.
Non è possibile.
Scrivono solo baggianate per farci credere favole di plutocrati inesistenti.
E quando mai compare un Rothschilds nelle nostre cronache finanziarie? o in quelle internazionali?...

Per cui andiamo a vedere se son vere queste baggianate.
E dove andiamo direte voi?...
Come dove? Sul sito della Banca Rothschilds naturalmente.

La Banca Rothschilds esiste da secoli, è un'ente sano e famoso nel mondo, investe in quasi tutti i paesi del globo.
Anche in Italia? Ma naturalmente!
E quanto investe in Italia la Banca Rothschilds?
59,3 miliardi di dollari.
Tanto per fare un paragone l'intero patrimonio dell'uomo più ricco d'Italia, Silvio Berlusconi, nonché il 51° uomo più ricco della terra, si aggira attorno agli 11,8 miliardi di dollari. Neppure un quinto degli investimenti della Banca Rothschilds in Italia...

Purtroppo questi numeri non sono inventati, come potrebbero esserli quelli dell'articolo di Indymedia. Sono numeri reali che la Banca Rothschilds pubblica sul suo sito:
http://www.rothschild.com/investmentbanking/ibcred.asp?id=articles/ib-italy

E in cosa investono i Rothschilds in Italia?
Ecco una lista presa sempre dal loro sito:
Eni 1,7 miliardi
Finmeccanica 1,2 miliardi
Banca Intesa 139 milioni
Luxottica 2,3 miliardi
Capitalia 21,1 miliardi
Banca Lombarda e Piemontese 13,5 miliardi
Banca Popolare Italiana 8,2 miliardi
Barilla 1,5 miliardi
Tiscali 210 milioni
ecc ecc

Ma allora i Rothschilds amano l'Italia, gli piace il sole, il mare e i mandolini italiani, visto che investono cosi' tanti soldi da noi.
Purtroppo no...
Nella sola Gran Bretagna i Rothschilds hanno investito 406 miliardi di dollari, sei volte quello che hanno investito in Italia, in Francia altri 33 miliardi, in Germania 57 miliardi e cosi' via per tutto il resto del mondo.

La Banca Rothschilds ha praticamente investimenti in tutti gli angoli del pianeta, incluse Russia e Australia. Ed è il sesto gruppo di investimento finanziario a livello globale.

La Banca Rothschilds, come altre aziende di famiglia, appartiene in larga parte ancora alla famiglia Rothschilds, ma non troverete un solo Rothschilds nella classifica degli uomini più ricchi del mondo stilata da Forbes. Non troverete un solo articoletto di gossip su questa famiglia.
Come mai?...
Che Indymedia abbia ragione?...
Ai posteri l'ardua sentenza.