giovedì 27 gennaio 2011

Il giorno della memoria


Se penso all'ultimo conflitto mondiale penso al più grande crimine contro l'umanità mai commesso, all'atomica sganciata sui civili, che ha cambiato il senso del morire in guerra. Infatti in Giappone non sono morti solo i contemporanei del periodo bellico, come morirono neri, comunisti, zingari ed omosessuali nei campi di sterminio, no, le radiazioni continuano ad uccidere ancora oggi, di un una morte perenne.

"Oltre che sui viventi, le radiazioni sprigionate dalle esplosioni atomiche di Hiroshima e di Nagasaki, agivano anche sui nascituri, producendo aborti, parti mostruosi ed anormali. Questi effetti si risentivano ancora dopo anni sui figli dei colpiti, anche se concepiti dopo l'esplosione atomica. Ciò era dovuto al disastroso effetto delle radiazioni sui cromosomi, che sono i portatori dei caratteri della specie, per i quali si trasmettono dai genitori ai figli ed ai nipoti i pregi come i difetti o le malattie. Per cui, gli elementi colpiti producevano generalmente figli anormali, incompleti o mostruosi (si sono avuti casi di bambini nati senza mani o senza piedi, senza peli o capelli, con un numero di dita inconsueto, ciechi od affetti da altre gravi anomalie) che spesso decedevano dopo un certo tempo. Nella foto in alto la terrificante fotografia di un cadavere deformato dalle ustioni; il volto è cancellato in un orribile smorfia, le braccia ridotte per metà a scheletri."

giovedì 20 gennaio 2011

domenica 16 gennaio 2011

Shministim



"Omer Goldman è una ragazza israeliana di 19 anni. E’ carina ed è di buona famiglia: suo padre è stato vice capo del Mossad, il servizio segreto israeliano, fino all’anno scorso.

Probabilmente non ha letto tutti i libri sul pacifismo, però è una Shministit, cioè una giovane israeliana che rifiuta di prestare il servizio militare in Israele. Per questo motivo è stata in prigione negli ultimi mesi. Ora è fuori per motivi di salute, ma i suoi amici continuano a frequentare le celle di stato.

Tutti i mesi per tre settimane.

Fino a quando avranno 21 anni.

Per Omer sarebbe stato normale servire la patria sotto le armi, come suo padre e sua sorella prima di lei, ma quando qualche mese fa ha partecipato ad una manifestazione per la pace, che si svolgeva in Palestina, l’esercito che rappresentava la sicurezza per lei e per la sua nazione le ha sparato addosso. Solo proiettili di gomma e granate lacrimogene, potrebbe dire qualcuno, che in Israele sono acqua fresca… Ma evidentemente abbastanza per scuotere una coscienza.

Potete anche iscrivervi al loro gruppo degli Shministit su facebook, se volete."