“Esprimo il pieno appoggio ad Ingroia e ai pubblici ministeri di Palermo
- dichiara Paolo Ferrero, Segretario di Rifondazione Comunista. Non la
magistratura, ma governo e maggioranza parlamentare stanno invadendo il
campo di azione della magistratura,
allargando il proprio potere e il proprio campo di intervento ben al di
là delle regole costituzionali. L’idea che il governo Monti possa
intervenire sulle intercettazioni - aggiunge Ferrero - significa una
cosa sola: questo governo dei poteri forti è il governo dei lavori
sporchi: distruggere ogni diritto e mettere al sicuro ogni potere –
lecito ed illecito – in modo che poi la farsa del bipolarismo possa
continuare, senza disturbare il manovratore. Mai”
martedì 21 agosto 2012
lunedì 20 agosto 2012
Paolo Ferrero: sullo spread colossale campagna di disinformazione
(ASCA) - Roma, 20 ago - ''Parlano di
tetto segreto per lo spread ma lo sanno anche i muri che la Bce nell'ultimo vertice
ha deciso di intervenire direttamente nell'acquisto di titoli di Stato nel caso
in cui lo spread salga oltre ad un certo limite. Lo farà in virtù di un
memorandum - come quello greco - che il paese sotto attacco dovrà firmare e che
toglierà ogni sovranità sulla politica economica al paese in questione. Vediamo
infatti che dopo l'ultimo vertice della Bce lo spread è sceso. In pratica siamo
di fronte alla prova provata che per fermare lo spread è sufficiente che la Bce
minacci di intervenire in quanto nessun speculatore usa i suoi soldi per
speculare al ribasso quando rischia di perderli. E' la dimostrazione che lo
spread e' stato volutamente lasciato salire in questi mesi per spaventare i popoli
e spingerli ad accettare come male minore i tagli al welfare e ai diritti'',
dichiara in una nota Paolo Ferrero. ''Sullo spread abbiamo avuto la più grande
operazione politica e mediatica di disinformazione di massa dopo quelle del
nazismo orchestrate da Goebbels. I governanti europei sono dei criminali e
hanno la stessa concezione dei nazisti della democrazia: il popolo va imbonito
di menzogne in modo da tenerlo calmo. Adesso, dopo aver tagliato i diritti sono
passati alla fase due, basata sulle privatizzazioni di tutto il patrimonio
pubblico. Per questo Monti dice di vedere la fine della crisi: per obbligare a
tagliare i diritti hanno spaventato i popoli con la speculazione e adesso ci rassicurano
dicendo che siamo quasi fuori dalla malattia e basta svendere il patrimonio
pubblico. Era un menzogna prima ed è una menzogna adesso: la speculazione era
un fenomeno voluto ma il taglio della spesa pubblica ha aggravato la crisi, per
questo l'Italia e gli italiani stanno molto peggio di come stavano un anno
fa'', conclude il segretario del Partito della Rifondazione comunista.
martedì 14 agosto 2012
Campiglione: la Fontana ed i suoi squali
Crediamo che non ci siano più parole
per commentare l’assurdità di dieci anni di amministrazione Di Ruscio e, per
fortuna, di uno solo della attuale amministrazione Brambatti. Tra le tante perle
disseminate nel territorio, quasi sempre operazioni incompiute delle quali i
cittadini, molto più attenti di chi ci amministrata, di volta in volta ci
chiedono di occuparci, quella delle opere compensative previste nella
convenzione tra il comune di Fermo e la Società La Fontana Campiglione Srl ha
dell’incredibile. La Convenzione stipulata il 12/04/2011 tra l’allora dirigente
Strappato e la stessa società “La Fontana” - per intenderci la proprietaria del
complesso “OASI” a Campiglione - prevedeva che in cambio della realizzazione di
un ampliamente del Centro Commerciale e il non pagamento degli oneri di
urbanizzazione la ditta si sarebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, impegnata
a realizzare “… quale opera addizionale, su area che l’amministrazione Comunale
dovrà indicare e mettere a disposizione, un immobile da destinare a pubblico
servizio (centro Sociale) di mq. 200 o altre opere pubbliche di importo
equivalente a servizio del quartiere Campiglione… ”. Il Comune quindi doveva
mettere a disposizione l’area per il Centro sociale o, in alternativa, prevedere
altre opere di utilità per il quartiere. Ad oggi nulla di tutto questo è
avvenuto. La beffa, se così la possiamo definire, dato che forse sarebbe meglio
definirla incapacità politica, è contenuta nella stessa convenzione dove, in
realtà, si dice chiaramente “… in ogni caso la realizzazione delle opere
addizionali e di urbanizzazione devono avvenire con regolarità e continuità
prima della costruzione o contestualmente alla costruzione del nuovo complesso
commerciale… ”. Come è bene a conoscenza di tutti, oramai, l’ampliamento
dell’OASI è stato completato moltissimi mesi fa e produce reddito alla società
“La Fontana”, non altrettanto possiamo dire per i benefici che la collettività,
in particolare quella di Campiglione,
avrebbe dovuto trarre da tale
operazione. Come sempre, e come oramai noto, la cosa pubblica viene messa in
secondo ordine rispetto agli interessi del privato. Tutto come in un filo logico
di continuità amministrativa tra il vecchio ed il nuovo. La Ceramica Lauretana,
l’area Vallesi ed ora le opere compensative della società “La Fontana” stanno a
dimostrare che tutta cambia perché tutto resti immutato. Fa strano, comunque,
che l’opposizione, che conosce molto bene quanto messo in atto da Di Ruscio e
C. rispetto a tali problematiche, sia
del tutto silenziosa, inerme e “connivente” politicamente. Dobbiamo prendere
atto che anche questo, purtroppo, rappresenta il lento e inesorabile decadimento
di quella che una volta si chiamava passione politica, trasformata oggi,
purtroppo, in un commercio politico di
piccoli favori di bassa manovalanza. E come è d’obbligo oramai, cari amministratori, dobbiamo costatare con rammarico che anche questa non è politica.
Il Circolo di Fermo e Porto San
Giorgio del Partito della Rifondazione Comunista
Area Vallesi: fallimento annunciato o risorsa non utilizzata?
Non è nostro
costume intervenire per giustificare o negare atteggiamenti che trovano
fondamento in una politica oramai logorata dal di dentro e impotente nel
comprendere quanto le sta succedendo intorno, ma abbiamo ritenuto che la
problematica necessitasse di una particolare attenzione. Dopo la Ceramica
Lauretana che, come è noto, è andata a finire non certo come era auspicabile e
cioè nella risoluzione immediata di un serio problema igienico-sanitario ed
ambientale invece di dilatarlo nel tempo come è stato fatto con l’approvazione
della variante urbanistica, oggi riteniamo indispensabile rivolgerci
all’Amministrazione comunale affinché affronti un problema non più rinviabile.
L’utilizzo dell’area Vallesi. Come è oramai noto la posizione del Partito della
Rifondazione Comunista sull’utilizzo dell’area
a fini edificatori, voluta
fortemente dall’amministrazione Di Ruscio, è stata sempre nettamente contraria, sia per
l’impatto dei volumi che per i costi di gestione dei parcheggi, per fortuna
ridimensionati dalla amministrazione Brambatti ma che rappresentano pur sempre
dei costi per la collettività. Purtroppo in questi periodi festivi, ed anche in
occasione di manifestazioni, abbiamo dovuto rilevare come tale “risorsa” non
venga neppure tenuta in considerazione da parte degli amministratori. Nei
mercatini, nelle cene di contrada o anche nelle occasioni di manifestazioni di
altro genere l’area è rimasta pressoché deserta, mentre gli automobilisti si affannavano alla ricerca di
parcheggi, magari in aree lontanissime dallo svolgimento delle manifestazioni.
Tutto questo non sappiamo da cosa dipenda o da chi dipenda, fatto sta che ad
oggi una struttura che darebbe respiro non solo a chi vuole parcheggiare
all’interno del Centro Storico (sarebbe
preferibile un utilizzo limitato alle auto) ma anche alle casse comunali e
trasformarsi in risorsa, anziché in un costo, rimane incomprensibilmente
inutilizzata. Sicuramente una adeguata segnaletica o, in casi particolari,
l’obbligo di indirizzare le auto nell’area da parte dei vigili urbani farebbe
“conoscere” il sito e nello stesso tempo eviterebbe caroselli di macchine alla
ricerca disperata di un posto libero. Anche questo è saper amministrare.
Il Circolo di
Fermo e Porto San Giorgio del Partito della Rifondazione
Comunista
domenica 5 agosto 2012
Amore criminale
La
strategia del PD non è né incerta, né ambigua, è d'una semplicità
elementare, ed è perseguita con determinazione granitica: ''l'Italia è
in maggioranza di destra, quindi per avere la maggioranza bisogna essere di destra''.
Non c'è da stupirsi che per i dirigenti PD i diritti civili siano
sempre subordinati ai capricci del Vaticano, proprio come i diritti dei
lavoratori sono sempre subordinati ai profitti delle banche. La marcia
verso destra del PD è cominciata quando si chiamava ancora PCI, e ogni
anno segna una nuova tappa in quella direzione: con questo ritmo, entro
la legislatura sorpasserà a destra Casini, ed entro il decennio doppierà
Pinochet.
Eppure, nonostante questo fa-shift, questa progressiva deriva fascista del PD, milioni di elettori di sinistra continuano a votarlo, a considerarlo un'opzione legittima, anzi, a volte l'unica opzione praticabile. A guardarli si prova lo stesso misto di rabbia e compassione provocato dalle truci docufiction di Amore Criminale su certe mogli convinte che l'uomo che le pesta, le tradisce, e le deruba sia innamorato di loro, e sia recuperabile. Finché lui le massacra e le butta in un fosso, magari dando la colpa agli ''stranieri'', oppure, se colto sul fatto, alle ''voci nella testa''.
Per il corrente massacro del Welfare e dello Statuto dei Lavoratori, gli stranieri espiatori sono stati prima i greci, poi i tedeschi, ora gli spagnoli, mentre le ''voci nella testa'' restano sempre quelle della BCE.
Da quasi vent'anni la classe dirigente dell'attuale PD rastrella voti spacciandosi come l'unico possibile argine al berlusconismo, contribuendo a produrre quasi vent'anni di berlusconismo, durante i quali tutte le sinistre sono state accuratamente spazzate via dal Parlamento fino all'ultima briciola, e tutte le destre sono cresciute e si sono moltiplicate come scarafaggi.
Le uniche due parentesi governative gestite dalla classe dirigente dell'attuale PD sono state caratterizzate da alcune delle iniziative più di destra del ventennio, come l'approvazione del pacchetto Treu, che ha dato il via alla precarizzazione del lavoro, e i bombardamenti di Belgrado, con le conseguenti stragi di civili. Mentre gli interessi politico-economici di Berlusconi venivano protetti e favoriti.
Tutte le politiche più di destra del ventennio attuate dai governi Berlusconi hanno sempre avuto l'approvazione della classe dirigente dell'attuale PD, privatizzazioni, precarizzazioni, lottizzazioni, criminalizzazioni del dissenso, spedizioni coloniali, e stangate finanziarie. Tutte le iniziative e le manifestazioni in netta difesa dei lavoratori e dei diritti civili hanno ricevuto dal PD reazioni ostili, dalla diffidenza allo scherno, fino alla condanna, e alla denuncia.
Ancora oggi, nonostante il catastrofico fallimento delle politiche socio-economiche di destra, chiunque si azzardi a proporre al PD iniziative di sinistra viene trattato da illuso, rompicoglioni, sabotatore, e terrorista.
Che in Italia ci sia ancora qualcuno deciso a votare Berlusconi non mi stupisce: so che gli stronzi esistono. Le persone di sinistra ancora disposte a votare PD invece mi fanno schizzare gli occhi dalle orbite come in un cartone animato di Tex Avery. Mi domando quale altra porcata dovranno ancora fare i dirigenti del PD, mentre vanno a caccia dei voti di Casa Pound, per perdere i loro.
Eppure, nonostante questo fa-shift, questa progressiva deriva fascista del PD, milioni di elettori di sinistra continuano a votarlo, a considerarlo un'opzione legittima, anzi, a volte l'unica opzione praticabile. A guardarli si prova lo stesso misto di rabbia e compassione provocato dalle truci docufiction di Amore Criminale su certe mogli convinte che l'uomo che le pesta, le tradisce, e le deruba sia innamorato di loro, e sia recuperabile. Finché lui le massacra e le butta in un fosso, magari dando la colpa agli ''stranieri'', oppure, se colto sul fatto, alle ''voci nella testa''.
Per il corrente massacro del Welfare e dello Statuto dei Lavoratori, gli stranieri espiatori sono stati prima i greci, poi i tedeschi, ora gli spagnoli, mentre le ''voci nella testa'' restano sempre quelle della BCE.
Da quasi vent'anni la classe dirigente dell'attuale PD rastrella voti spacciandosi come l'unico possibile argine al berlusconismo, contribuendo a produrre quasi vent'anni di berlusconismo, durante i quali tutte le sinistre sono state accuratamente spazzate via dal Parlamento fino all'ultima briciola, e tutte le destre sono cresciute e si sono moltiplicate come scarafaggi.
Le uniche due parentesi governative gestite dalla classe dirigente dell'attuale PD sono state caratterizzate da alcune delle iniziative più di destra del ventennio, come l'approvazione del pacchetto Treu, che ha dato il via alla precarizzazione del lavoro, e i bombardamenti di Belgrado, con le conseguenti stragi di civili. Mentre gli interessi politico-economici di Berlusconi venivano protetti e favoriti.
Tutte le politiche più di destra del ventennio attuate dai governi Berlusconi hanno sempre avuto l'approvazione della classe dirigente dell'attuale PD, privatizzazioni, precarizzazioni, lottizzazioni, criminalizzazioni del dissenso, spedizioni coloniali, e stangate finanziarie. Tutte le iniziative e le manifestazioni in netta difesa dei lavoratori e dei diritti civili hanno ricevuto dal PD reazioni ostili, dalla diffidenza allo scherno, fino alla condanna, e alla denuncia.
Ancora oggi, nonostante il catastrofico fallimento delle politiche socio-economiche di destra, chiunque si azzardi a proporre al PD iniziative di sinistra viene trattato da illuso, rompicoglioni, sabotatore, e terrorista.
Che in Italia ci sia ancora qualcuno deciso a votare Berlusconi non mi stupisce: so che gli stronzi esistono. Le persone di sinistra ancora disposte a votare PD invece mi fanno schizzare gli occhi dalle orbite come in un cartone animato di Tex Avery. Mi domando quale altra porcata dovranno ancora fare i dirigenti del PD, mentre vanno a caccia dei voti di Casa Pound, per perdere i loro.
di Alessandra Daniele
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