sabato 25 febbraio 2012

Comunicato PRC



Con alcuna sorpresa, sono apparse ieri sui giornali le esternazioni riguardo l’apertura sconsiderata ed acritica all‘UdC da parte di Samuele Biondi, neosegretario Provinciale del PD, in tutte quelle che saranno le prossime amministrative nel fermano. In altri tempi, quelli caratterizzati da una vivacità politica riguardevole, si sarebbe gridato allo scandalo, le forze di sinistra ed i loro elettori avrebbero protestato ed organizzato una coalizione che tenesse fuori proprio questo nuovo progetto centrista, di restaurazione della vecchia Democrazia Cristiana, iniziata nelle sedi dello stesso PD ove si può notare la foto di Aldo Moro primeggiare nei confronti di quella di Enrico Berlinguer. E ci sarebbero riuscite. Invece così non è, con le macerie della “sinistra che non c’è” in preda alla più paradossale Sindrome di Stoccolma: innamorati del proprio carnefice, quel PD che prova in tutti i modi a liquidarli, e che li ha anche scacciati dal Parlamento attraverso uno sbarramento ad hoc, senza manco uno straccio di peccato originale. Quella “sinistra che non c’è” tace ed acconsente. E guarda Bersani e Casini come figurine della politica (ce l’ho, non ce l’ho, quella o quell’altra poltrona), l’uno residuato COOPerativo dopo la caduta del muro, l’altro inossidabile fariseo per tutte le stagioni. Fintamente a favore del popolo, verosimilmente sostenitori dei poteri forti che non notano differenze con le destre berlusconiane. Sempre pronti ad osteggiare ogni lotta popolare per poi cavalcarne gli esisti, se convenienti al mantenimento del loro status quota. D’altronde, le menzogne diventano facilmente verità, se c’è un qualche potere a sostenerle, e si troveranno comunque masse di disattenti votanti, sempre più complici. Che poi questo fantomatico “modello Marche” a cui si riferiscono è mera invenzione, puro marketing politico, una sorta di mostro di Loch Ness con tanto di gadget e turismo partitico. Un modello ipotetico da sbattere in faccia ai cittadini per vedere l’effetto che fa, con l’unico scopo di far fuori le forze della sinistra, quella già dispersa di suo ma che aspetta come tanti pulcini pigolanti le molliche da spartirsi. O forse è un modello reale, sono loro, i brontosauri della politica, che si nascondono, poco e male, dentro il lago dell’opportunismo politico, mostrandosi ai curiosi come animali preistorici sopravvissuti alla glaciazione.

In tutti i casi i cittadini posso ucciderli idealmente questi mostri, con l’arma del voto. Altrimenti ne sarebbero corresponsabili, anch’essi mostruosi. Noi del PRC abbiamo intrapreso un altro percorso nel fermano, ove sia possibile, indicando una nuova strada, sicuramente tortuosa e scomoda, ma l’unica che può arrivare in cima e scoprire il massimo d’orizzonte.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

lunedì 13 febbraio 2012

Comunicato PRC



Le ultime scaramucce mezzo stampa della compagine di centro-sinistra a P.S. Giorgio evidenziano non solo le dinamiche da vecchia politica e da giochi di potere, ma anche l’esattezza della nostra scelta di starne fuori, politicamente. Come fa il tempo, che è galantuomo, questi battibecchi tra presunti alleati, come alcune delle aperture scriteriate al centro (che in molti casi è stato ed è parte di un centro-destra), non fanno altro che evidenziare un livello politico imbarazzante, che alla salvaguardia delle città e dei suoi abitanti contrappone logiche da mercato ortofrutticolo, non quei mercati finanziari dove si decidono i nostri destini a livello internazionale ma quelli dove si contrattano alleanze e poltrone, accordi di piccolo cabotaggio e scambio di favori. Per questo escono fuori dichiarazioni di alcuni partiti per forzare la mano ad altri partiti per avallarne l’ingesso di altri ancora, poi vengono attaccati i primi, poi si screditano i secondi (a Fermo come a San Giorgio, in Provincia come in Regione, poco cambia), per arrivare a parlar male dei terzi; nel mezzo anche qualche battuta di passaggio nei riguardi di altri partiti ancora, che magari decidono, giustamente, come abbiamo scelto di fare noi del PRC, di competere il più lontano possibile da questo teatrino della politica, serenamente convinti, ogni giorno di più, di aver fatto l’unica scelta possibile. Vedere poi che vengono utilizzati oggi presunti elettori per smascherare le dicotomie risapute di alcuni partiti dell’attuale coalizione di centro-sinistra fa parte di un giochetto talmente triste da rendere difficile ogni altro tipo di commento. Oltre a ribadire il fatto che noi abbiamo intrapreso un percorso diverso, che si basa sulla concretezza di beni comuni come sulle battaglie di popolo (sulla tutela del territorio e sulla difesa dei servizi pubblici essenziali e del patrimonio, come beni di tutta la cittadinanza, non destinati all’uso e consumo delle singole lobby), non possiamo e non vogliamo fare. Se un cambiamento oggi è possibile, questo può passare solo attraverso una distanza netta dalle dinamiche di una politica vecchia che ha reso l’Arte di governare le città una pratica distante dalla stragrande maggioranza della popolazione.

In ultimo, a scanso di possibili equivoci, riporto un estratto dello Statuto del Partito della Rifondazione Comunista, che nel suo Preambolo recita così: “Il Partito della Rifondazione Comunista–Sinistra Europea rigetta così ogni concezione autoritaria e burocratica, stalinista o d'altra matrice, del socialismo e ogni concezione e ogni pratica di relazioni od organizzativa interna al partito di stampo gerarchico e plebiscitario”.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

mercoledì 8 febbraio 2012

Comunicato PRC


I sangiorgesi saranno chiamati ad esprimere, attraverso il voto, la coalizione e il percorso programmatico che forgeranno i futuri aspetti identitari della cittadina. L'esercizio di questo “potere democratico” in modalità consapevole e responsabile è ridotto al minimo. La comunicazione e la propaganda politica istituzionale e non (la rete) propongono una dialettica schiacciata su una riproposizione programmatica che è mera cosmesi, entrambe le coalizioni in questo non sono distinguibili, accanto ad una eccessiva personalizzazione delle candidature che nell'immaginario politico dell'elettore dovrebbero incarnare un ruolo salvifico. Noi di Rifondazione ci chiediamo se i cittadini sangiorgesi debbano arrendersi a questo destino e perciò, con le difficoltà del caso, ci stiamo mobilitando per cercare di invertire la rotta. Il Partito della Rifondazione Comunista e gli in(t)ignatos lanciano l'idea di dare vita ad un nuovo spazio pubblico locale e intercomunale, una costituente dal basso che sappia coniugare le istanze che i cittadini proporranno con le pratiche operative condivise per poi delineare una alternativa radicale, cioè una dialettica politica che può essere ripensata in chiave dei beni comuni. La sfida dei beni comuni - come abbiamo imparato con il referendum del giugno scorso - è la sfida della democrazia contro il saccheggio, l'autoritarismo e lo sfruttamento ambientale; ed è il massimo argomento di democrazia partecipativa: salute, ambiente istruzione, territorio, sicurezza, spazio, tempo, sono beni che tutti utilizziamo ma che possono essere degradati (le passate amministrazioni hanno pesanti colpe in merito) da un uso irresponsabile o dalla loro mancata ricostruzione. Rifondazione propone un approccio politico programmatico “conservativo” (difendere e curare il patrimonio) e “progressivo” (lottare per mettere questi beni effettivamente a disposizione di tutti). La loro non negoziabilità e indisponibilità al mercato è tale che la gestione deve essere non solo necessariamente pubblica, ma deve altresì comportare la partecipazione obbligatoria di tutti i cittadini. Ecco, questo vuole essere un “appello politico” affinché tutti i cittadini sangiorgesi, anche in modalità trasversale, sentano e raccolgano questa sfida che è soprattutto una grande rivoluzione culturale capace di trasformare il senso comune e dunque lo spazio politico in cui viviamo.

Il Circolo del PRC di Fermo e PS Giorgio