sabato 24 novembre 2012

Economie di piazza


Come cittadino fermano memore delle passeggiate sulla Strada Nuova brulicante di gente accompagnato dalla mano ferma del mio babbo, e come uomo politico di sinistra attento alla bellezza dei luoghi, mi sento di esporre il punto di vista del Partito della Rifondazione Comunista in merito alla richiesta, fatta da alcuni esercenti, di parcheggi temporanei in Piazza del Popolo per il periodo natalizio, in concomitanza con i lavori in una porzione di strada in entrata.

La Piazza va vista e vissuta non tanto come un salotto ma come un punto fermo a Fermo. Cioè quello che nei corpi si chiama punto di quiete, senza il quale non esiste movimento. La stessa cosa, per dire, che faceva il buon Frank Lloyd Wright nella sua architettura organica, progettando sempre partendo dal camino, che diventava esattamente quel punto di quiete da cui creare il movimento, l'organicità del progetto. In ogni corpo come in ogni progetto deve esserci quel punto di quiete da cui poi far scaturire il movimento. La Piazza principale in ogni luogo civile storicamente rilevante si salvaguarda, diventa punto di quiete. Tanto per fare un solo esempio a noi vicino, nella varie foto negli anni di Piazza del Popolo in Ascoli non ricordo macchine parcheggiate, sempre e solo tanta gente e tavolinetti; mentre se guardiamo le varie foto negli anni della nostra Piazza del Popolo vi troveremo la storia delle autovetture in Italia: si possono datare le foto solo osservandone i vari modelli parcheggiati. Nella Piazza di Ascoli, però, ci sono locali di rilievo, talmente importanti che si partiva financo da Fermo per andarci anche solo un pomeriggio (locali che solo questa crisi voluta dal capitalismo ha intaccato); di contro nella nostra Piazza non c'è nulla, manco una pasticceria produzione propria di prestigio. Per questo loro sono Provincia da tempo e noi la rivendichiamo solo per mere questioni geografiche, senza meritarcela. Per questi motivi in Piazza ve sempre meno gente, il prestigio svapora e le botteghe lavorano poco e male. Fino a quando avremo certi cittadini, certi commercianti e certi politici, Fermo sarà sempre e solo un paesotto diviso tra clero e massoneria.

Simone Tizi, Segretario del Circolo del PRC di Fermo e P.S. Giorgio

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